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RAPPORTO SULLO STATO DELL'AMBIENTE DEL ... - Regione Lazio

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Il sistema industriale del <strong>Lazio</strong>, con esclusione della produzione di energia e prodotti energetici, ai<br />

fini delle emissioni in atmosfera riveste un ruolo minore. Di maggior significato sono le attività<br />

legate alla produzione di cemento. Complessivamente, considerando anche l’uso di solventi, le<br />

attività industriali contribuiscono per il 28% delle emissioni di composti organici volatili, per l’8%<br />

delle emissioni di ossidi di azoto, per il 33% delle emissioni di polveri e per il 24% delle emissioni<br />

di ossidi di zolfo.<br />

9.2.3 LE RISPOSTE<br />

Le Regioni sono state coinvolte nel processo di adeguamento normativo e regolamentare per<br />

raggiungere i traguardi imposti dalla normativa europea e nazionale di miglioramento della qualità<br />

dell’aria. La <strong>Regione</strong> <strong>Lazio</strong> ha avviato questo processo, per quanto di competenza ed in<br />

ottemperanza alla legislazione nazionale, dirigendo i propri sforzi da una parte alla messa a punto di<br />

schemi dedicati al contenimento delle situazioni a maggiore criticità ambientale e dall’altra<br />

all’attuazione dei diversi piani di valutazione della qualità dell’aria e piani d’intervento secondo<br />

quanto previsto dalla normativa vigente. In particolare l’azione regionale ha puntato al<br />

raggiungimento dei seguenti obiettivi:<br />

ATMOSFERA<br />

136<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

messa a punto del piano di “zonizzazione” del territorio regionale con lo scopo di<br />

identificare le aree omogenee per l’inquinamento atmosferico e programmare politiche di<br />

controllo e mitigazione coerenti;<br />

sviluppo in collaborazione con le amministrazioni locali e Arpalazio un piano di<br />

riqualificazione della rete di monitoraggio finalizzato alla ottimizzazione del numero delle<br />

stazioni, delle postazioni di misura e della dotazione strumentale connessa (attività<br />

attualmente in fase di sviluppo);<br />

messa a punto di un “piano d’azione” finalizzato alla definizione di strategie di mitigazione<br />

relativamente alle aree ad elevata criticità ambientale (piano attualmente in fase di<br />

definizione e completamento);<br />

promozione di studi e valutazioni finalizzate allo sviluppo di conoscenze e strumenti di<br />

pianificazione utili alla definizione di programmi di azione ottimizzati.<br />

Inoltre, con la L.R. 14 del 6 agosto 1999 di “Organizzazione delle funzioni a livello regionale e<br />

locale per la realizzazione del decentramento amministrativo” sono state individuate (articoli 111 e<br />

112) le competenze della <strong>Regione</strong> e le funzioni e i compiti delle Province, limitate queste ultime<br />

alla vigilanza e controllo sulle emissioni atmosferiche, alla tenuta del catasto delle emissioni e<br />

all’esercizio delle funzioni e dei compiti amministrativi concernenti le autorizzazioni per la<br />

costruzione di nuovi impianti industriali.<br />

La <strong>Regione</strong>, in adempimento a quanto previsto nel D.Lgs, n 351/1999, ha realizzato il Piano di<br />

Mantenimento e Risanamento della Qualità dell’aria che definisce le disposizioni cui tutte le<br />

amministrazioni presenti nel <strong>Lazio</strong> devono adeguarsi per raggiungere uno stato di qualità dell’aria<br />

in linea con quanto previsto dalla normativa nazionale e comunitaria. Il Piano pertanto si configura,<br />

da un lato, come quadro di riferimento per la qualità dell’aria e dall’altro come definizione delle<br />

azioni, da sviluppare di concerto con le amministrazioni responsabili.<br />

Per quanto attiene alla definizione della qualità dell’aria nel <strong>Lazio</strong>, la <strong>Regione</strong> ha effettuato la<br />

classificazione preliminare del territorio (Deliberazione della Giunta Regionale n.767/2003). Tale<br />

classificazione è finalizzata alla individuazione di zone “omogenee” sotto il profilo della qualità<br />

dell’aria che siano di supporto alla gestione delle politiche di controllo e di pianificazione in<br />

coerenza con quanto previsto dalla normativa vigente (D.Lgs. 351/1999). Questo strumento risulta<br />

quindi propedeutico allo sviluppo delle successive azioni di programmazione e pianificazione degli

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