RAPPORTO SULLO STATO DELL'AMBIENTE DEL ... - Regione Lazio

superfici occupate dai vigneti e da alcune essenze arboree in diverse zone del Lazio.
Complessivamente, comunque, per la classe 2.2 si è passati da una percentuale di circa il 9% ad una
di circa il 12%.
I prati stabili risultano aumentati anche perché, all’interno di tale classe, sono inclusi i terreni non
più soggetti a normali pratiche agricole (da meno dell’1% del Corine Land Cover, si è passati a
circa il 3% registrato dalla CUS).
Le aree boscate, passate da una percentuale di occupazione del territorio del 24,41% al 28,64%,
sono risultate in aumento. E’ possibile attribuire tali effetti sia alle diverse modalità interpretative
utilizzate per il Corine Land Cover rispetto alla CUS (principalmente per la diversa unità minima
interpretabile) sia alla legge 394/91 “Legge quadro sulle aree protette”, attraverso la quale, insieme
ad altre successive leggi regionali e comunitarie, sono stati sanciti i criteri di protezione di aree
territoriali di rilevanza naturale.
Nel periodo in osservazione, gli ambienti caratterizzati da copertura vegetale prevalentemente
arbustiva e/o erbacea in evoluzione naturale sono complessivamente più diffusi. Gli incrementi
riguardano le aree a pascolo naturale, i cespuglieti e gli arbusteti. Risultano invece in diminuzione
le zone a vegetazione rada o assente (da circa il 3% a circa il 2% rispetto alla superficie
complessiva regionale), in virtù dell’incremento delle zone urbane, dei processi di ripopolamento
delle aree vegetate e della diminuzione degli incendi.
Zone umide interne e umide marittime non fanno registrare variazioni di rilievo nel periodo
considerato, così come le acque continentali.
Le acque marittime (0,08% rispetto all’intero territorio regionale) risultano assenti sul Corine Land
Cover in ragione delle sue caratteristiche tecniche.
BIOSFERA
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