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RAPPORTO SULLO STATO DELL'AMBIENTE DEL ... - Regione Lazio

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concentrato sulla città di Roma. I dati di produzione registrati risultano comunque inferiori alle<br />

previsioni del PRGR che prevedeva al 2001 una produzione di RU pari a circa 3.450.000 t/a e al<br />

2002 una produzione totale di 3.270.736 t/a. La produzione stimata di RU riportata nel PRGR è<br />

stata basata su un bilancio tra il regolare tasso di crescita della produzione di RU (proiettato nel<br />

tempo sulla base di un trend storicamente riscontrato in cui la raccolta differenziata non incideva<br />

significativamente) e la contemporanea crescita del tasso di raccolta differenziata come fissato dal<br />

D.Lgs.n.22/97. Dalla discordanza di tali valori (riscontrato e atteso), si evince il ritardo della crescita<br />

della raccolta differenziata rispetto alla produzione dei rifiuti urbani.<br />

Il rapporto tra la produzione di rifiuti speciali e quella dei rifiuti urbani è indice del livello di<br />

industrializzazione, dato che la produzione di rifiuti speciali è dovuta principalmente ai settori<br />

produttivi. La ripartizione a livello nazionale tra rifiuti speciali e urbani nel 2001 indica una<br />

rapporto di circa 3:1, mentre a livello regionale questo rapporto si riduce a circa 0,8:1.<br />

Nel <strong>Lazio</strong> dal 2001 al 2002 la produzione di rifiuti speciali cresce del 34,4%. Tale incremento è<br />

dovuto quasi esclusivamente ai rifiuti speciali non pericolosi, che incidono per una percentuale pari<br />

al 97%. Le cause di questo aumento si possono ricercare nelle migliorate condizioni economiche e<br />

nella gestione delle attività industriali, infatti, la produzione dei rifiuti speciali e dei rifiuti inerti è<br />

collegata ai settori produttivi. Circa il 75% dei rifiuti speciali prodotti può essere ricondotto ad<br />

attività di tipo industriale, mentre il restante 25% deriva dalle attività domestiche, infatti, l’industria<br />

manifatturiera, il settore delle costruzioni e delle demolizioni, l’estrazione mineraria da cava e<br />

l’agricoltura sono le attività economiche che contribuiscono maggiormente alla produzione dei<br />

rifiuti speciali.<br />

RIFIUTI<br />

294<br />

Analizzando le singole province si può notare come nel 2002 per Frosinone, Viterbo e Latina la<br />

voce di maggior produzione di rifiuti speciali è il gruppo CER 19 (rifiuti prodotti da impianti di<br />

trattamento dei rifiuti), mentre per la provincia di Roma è il gruppo CER 15 (rifiuti di imballaggio,<br />

assorbenti, stracci, materiali filtranti e indumenti protettivi) e per quella di Rieti è il gruppo CER 04<br />

(rifiuti della lavorazione di pelli e pellicce nonché dell'industria tessile). Le maggiori quantità di<br />

rifiuti speciali sono prodotte in provincia di Roma e in provincia di Frosinone, in ragione della più<br />

viva realtà produttiva esistente in queste due province. Inoltre il trend di crescita della produzione di<br />

rifiuti speciali della provincia romana è di gran lunga superiore alle altre province che mostrano un<br />

aumento della produzione molto meno visibile.<br />

12.2.2 LA 12.2.2 GESTIONE LA GESTIONE DEI RIFIUTI DEI RIFIUTI<br />

Il Decreto Ronchi delinea una strategia ben precisa per la gestione di rifiuti, individuando una<br />

gerarchia che vede lo smaltimento in discarica come fase residuale del processo di gestione dei<br />

rifiuti non altrimenti recuperabili. Il D.Lgs.n. 22/97 prevedeva per la raccolta differenziata tre obiettivi<br />

di crescita progressiva, quali:<br />

• 15% entro marzo 1999<br />

• 25% entro marzo 2001<br />

• 35% entro marzo 2003.<br />

Nel 2002 la quantità di rifiuti urbani, oggetto di raccolta differenziata nel <strong>Lazio</strong>, è stata pari a<br />

152.227 t, pari al 5,12% della produzione complessiva di rifiuti urbani, dato che ben evidenzia la<br />

criticità della gestione del ciclo dei rifiuti, collocando il <strong>Lazio</strong> al quart’ultimo posto nella<br />

graduatoria delle regioni italiane. Rimangono lontanissimi, pertanto, sia i livelli di raccolta<br />

individuati come obiettivi da raggiungere dal Ronchi, (15% entro il 1999, 25% nel 2001, 30% nel

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