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RAPPORTO SULLO STATO DELL'AMBIENTE DEL ... - Regione Lazio

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SCHEDA 3<br />

Popolazione esposta ad elevati livelli di rumorosità<br />

L’indicatore individuato dall’OMS stima la quota di popolazione esposta a livelli continui<br />

equivalenti di rumore superiori a 55 dBA nel periodo notturno e 65 dBA in quello diurno, assunti<br />

come valori di riferimento per i centri abitati, al di sopra dei quali si può ritenere che la<br />

popolazione risulti disturbata.<br />

Per valutare l’esposizione all’inquinamento acustico della popolazione, la L.n.447/95 prevede,<br />

per i Comuni con più di 50.000 abitanti, la predisposizione di una relazione biennale sullo stato<br />

acustico del territorio comunale. Anche nel DM 29/11/00 si fa riferimento all’esposizione della<br />

popolazione nell’ambito del piano di contenimento e abbattimento del rumore, la cui<br />

predisposizione è a carico dei Gestori dei servizi pubblici di trasporto o delle relative<br />

infrastrutture. Il numero delle persone esposte deve essere considerato come uno dei parametri<br />

rilevanti nella definizione del grado di priorità degli interventi di risanamento. Il DPCM<br />

14/11/97, nel fissare sei classi di riferimento, indica per le aree in cui risulti presente anche una<br />

significativa vocazione d’uso residenziale, valori limite di immissione inferiori o uguali a 65<br />

dBA in periodo diurno e a 55 dBA in periodo notturno. Riferimenti riguardanti questo indicatore<br />

si trovano anche nella Direttiva europea 2002/49/CE che prevede, con tempistiche differenziate,<br />

l’elaborazione di mappe acustiche strategiche per tutti gli “agglomerati”, cioè le aree urbanizzate<br />

con popolazione superiore a 100.000 abitanti, oltre che per tutti gli aeroporti e gli assi stradali e<br />

ferroviari principali. La Direttiva stabilisce che, per l’elaborazione e la revisione della mappatura<br />

acustica strategica, siano considerati i descrittori acustici Lden (Livello giorno-sera-notte) e<br />

Lnight (descrittore del rumore notturno), valutati in corrispondenza della facciata più esposta<br />

degli edifici. Tali descrittori individuano tempi di riferimento diurni e notturni diversi dalla<br />

normativa attualmente in vigore nel nostro paese (Lden 7-23, Lnight 23-7). Fra i dati da<br />

trasmettere alla Commissione Europea è prevista anche l’indicazione del numero di persone che<br />

vivono in abitazioni esposte ai diversi intervalli del livello del rumore, con distinzione delle<br />

diverse sorgenti (traffico stradale, ferroviario, aereo e attività industriale).<br />

RUMORE<br />

371<br />

La mappatura acustica strategica si sviluppa in due fasi temporalmente distinte:<br />

• una prima fase, da completare entro il 30 giugno 2007, con l’elaborazione delle mappe<br />

acustiche relative alla situazione del 2006 per gli agglomerati con più di 250.000 abitanti, per<br />

gli assi stradali sui quali transitano più di 6.000.000 di veicoli l’anno, per gli assi ferroviari<br />

principali sui quali transitano più di 60.000 convogli l’anno e gli aeroporti principali ossia<br />

quelli in cui si svolgono più di 500.000 decolli e atterraggi l’anno;<br />

• una seconda fase da completare entro il 30 giugno 2012 con l’elaborazione delle mappe<br />

acustiche relative alla situazione del 2011 per gli agglomerati con più di 100.000 abitanti, per<br />

gli assi stradali sui quali transitano più di 3.000.000 di veicoli l’anno, per gli assi ferroviari<br />

principali sui quali transitano più di 30.000 convogli l’anno.<br />

Di particolare rilevanza prima ancora della mappatura acustica è l’individuazione degli<br />

agglomerati e delle principali infrastrutture di trasporto. Tali informazioni, infatti, devono essere<br />

notificate agli Stati membri della Commissione europea entro il 30 giugno 2005 (fase 1) e 31<br />

dicembre 2008 (fase 2). Sempre nella Direttiva Europea 2002/49/CE si definisce, per la prima<br />

volta, un approccio comune finalizzato alla prevenzione e alla riduzione degli effetti nocivi<br />

derivanti dall’esposizione al rumore ambientale, quali ad esempio l’annoyance (o fastidio) e il<br />

disturbo del sonno, attraverso l’attuazione progressiva di diverse azioni:

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