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RAPPORTO SULLO STATO DELL'AMBIENTE DEL ... - Regione Lazio

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seguito ad incidenti stradali. Anche il disturbo causato dalla presenza umana nelle aree turistiche e<br />

dall’esecuzione di tagli di utilizzazione boschiva su ampie aree costituiscono fattori in grado di<br />

determinare l’abbandono di siti. Per quanto riguarda la Lontra, non esistono segnalazioni recenti<br />

circa la presenza di questa specie nel <strong>Lazio</strong>, la cui diffusione era nel recente passato relegata ai soli<br />

bacini del fiume Fiora (Arcà, 1986) e del fiume Mignone (Contoli, 1977 e Angelici, 2004 in<br />

stampa). Tra i fattori che hanno contribuito a portare questa specie sulla soglia dell’estinzione sul<br />

territorio regionale e nazionale vi sono le importanti modificazioni arrecate agli ambienti fluviali,<br />

quali l’alterazione delle sponde, la cementificazione, la captazione delle acque, l’inquinamento.<br />

Tutte queste azioni hanno modificato pesantemente ampi tratti dei corsi d’acqua, distruggendo e<br />

frammentando l’habitat di questo Mustelide, rendendo così impossibile la sopravvivenza di<br />

popolazioni vitali.<br />

Un altro carnivoro di rilievo è il Lupo (Canis lupus), la cui popolazione a livello nazionale ha<br />

subito, negli ultimi due decenni, notevoli mutamenti sia per quanto riguarda la consistenza<br />

numerica, che risulta in incremento, che per quanto riguarda l’ampiezza dell’areale di<br />

distribuzione, che si è notevolmente esteso. A livello regionale, la specie è presente stabilmente nel<br />

settore appenninico, nonché in diverse altre aree boscate situate a considerevole distanza dalla<br />

dorsale appenninica. Nonostante queste evidenze, la specie è da considerarsi minacciata per le<br />

continue uccisioni illegali di individui cui si assiste, soprattutto in risposta ai danni al patrimonio<br />

zootecnico di cui la specie si rende in alcuni casi responsabile.<br />

Fino ad un recente passato confusa con la Lepre europea (Lepus europaeus), la Lepre italica (Lepus<br />

corsicanus) è in realtà oggi considerata un’entità specifica ben distinta. Si tratta di un Lagomorfo la<br />

cui distribuzione, sebbene ancora oggetto di studi, appare ristretta all’Italia centro-meridionale, alla<br />

Sicilia ed alla Corsica. Rispetto alla Lepre europea, sembra maggiormente legata agli ecosistemi<br />

forestali, dalle aree mediterranee fino a quelle montane. Tra le principali minacce alla sua<br />

sopravvivenza vi è senza dubbio la caccia che, sebbene vietata per questa specie, incide sulle sue<br />

popolazioni a causa dell’estrema somiglianza che essa presenta con la Lepre europea. La<br />

competizione con la Lepre europea può giocare un ruolo parimenti importante, soprattutto in<br />

considerazione del fatto che quest’ultima è stata ed è tuttora oggetto di continui ripopolamenti<br />

(Trocchi & Riga, 2001). A riprova di ciò, le indagini sulla sua distribuzione finora condotte hanno<br />

evidenziato che nel <strong>Lazio</strong> la specie è diffusa soprattutto nelle aree ove l’attività venatoria è<br />

storicamente assente.<br />

BIOSFERA<br />

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