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RAPPORTO SULLO STATO DELL'AMBIENTE DEL ... - Regione Lazio

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La qualità delle acque destinate al consumo umano della regione è molto buona. A tal proposito è<br />

importante sottolineare che l’approvvigionamento di acqua idropotabile nel <strong>Lazio</strong> è quasi<br />

esclusivamente da corpi idrici sotterranei, caratterizzati da livelli qualitativi molto superiori rispetto<br />

ai corpi idrici superficiali. Su 23.027 controlli effettuati da Arpalazio nel 2003 solo pochi, il 5,1%,<br />

hanno dato esito negativo. Le maggiori criticità interessano la provincia di Rieti dove l’11,8% dei<br />

campioni analizzati è risultato non conforme.<br />

10.2.2 LE 10.2.2 DETERMINANTI, LE DETERMINANTI, LE PRESSIONI LE PRESSIONI E GLI E GLI IMPATTI<br />

Il totale degli abitanti equivalenti del <strong>Lazio</strong>, quale indicatore del carico inquinante che<br />

potenzialmente grava sul territorio, è pari a 14.216.134, con un contributo predominante, seppur<br />

in modo lieve, del settore civile. Sul dato regionale incide pesantemente quello della provincia di<br />

Roma, l’unica per la quale il peso del settore civile è nettamente superiore a quello dei settori<br />

agricolo e industriale.<br />

Nel 2001 nel <strong>Lazio</strong> sono state introdotte nell’ambiente 88.949 tonnellate di azoto (N) e 32.110<br />

tonnellate di fosforo (P). La provincia di Roma è quella che incide in misura maggiore per entrambi<br />

i nutrienti. Mentre la produzione di P è essenzialmente di derivazione agricola, sui quantitativi di<br />

azoto incidono in quantità paragonabili agricoltura, zootecnia e, limitatamente alla provincia di<br />

Roma, anche il settore civile. Il numero complessivo di scarichi industriali autorizzati in corpi idrici<br />

superficiali che insistono sul territorio laziale è di 775. Il contributo maggiore è quello della<br />

provincia di Roma (384 pari al 49,5% del totale regionale), seguita da quella di Latina (233, pari al<br />

30%).<br />

IDROSFERA<br />

180<br />

Complessa è la situazione della depurazione. Nel <strong>Lazio</strong> sono presenti in totale 519 impianti di<br />

depurazione, in larga misura di taglia medio-piccola, di cui il 38,1% in provincia di Roma. A fronte<br />

dell’elevato numero complessivo di impianti sono ancora 87, il 23% del totale, i comuni che ne<br />

sono completamente sprovvisti. Il livello del deficit depurativo regionale, inteso come percentuale<br />

di abitanti equivalenti non serviti da impianti di depurazione, è pari a 12,8%. Preoccupante la<br />

situazione della provincia di Frosinone dove il 51,7% degli abitanti equivalenti scarica nel terreno o<br />

nei corpi idrici acque non depurate.<br />

Il <strong>Lazio</strong> è la seconda regione italiana, dietro solo alla Lombardia, per consumo complessivo di<br />

acqua nel settore civile. Nel 1999 sono stati erogati poco più di 597 milioni di m 3 di acqua, pari al<br />

10,6% del totale nazionale. Il valore del consumo giornaliero per abitante è particolarmente elevato<br />

nelle province di Rieti, Latina e Roma, contribuendo a determinare una media regionale pari a 310,1<br />

l/ab/g, superiore a quella nazionale e dell’Italia centrale. Nel 1999 la perdita di risorsa idropotabile,<br />

espressa come differenza tra acqua immessa in rete ed acqua erogata, è stata di 258.411 milioni di<br />

m 3 , pari al 30,2%. Sul valore medio regionale, più elevato rispetto a quello italiano, incidono in<br />

modo significativo i risultati fortemente negativi delle province di Frosinone e Roma che non<br />

vengono compensati dai risultati soddisfacenti delle province di Viterbo e Latina.<br />

Nel <strong>Lazio</strong> sono state censite 33 concessioni per acque termali e 32 per acque minerali, in larga<br />

misura concentrate nelle province di Roma e Latina.<br />

10.2.3 LE 10.2.3 RISPOSTE LE RISPOSTE<br />

Con deliberazione n.687 del 30 luglio 2004 la Giunta Regionale ha adottato il Piano di Tutela delle<br />

Acque Regionale (PTAR), che è stato presentato all’approvazione del Consiglio Regionale, dopo il<br />

recepimento dei pareri vincolanti delle Autorità di Bacino (D.G.R. n.1049 del 12 novembre 2004).<br />

Il Piano di Tutela delle Acque costituisce un fondamentale strumento di programmazione e un

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