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RAPPORTO SULLO STATO DELL'AMBIENTE DEL ... - Regione Lazio

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10.2 LE PRINCIPALI EVIDENZE<br />

10.2.1 LO <strong>STATO</strong><br />

Il livello di qualità dei corpi idrici superficiali del <strong>Lazio</strong> desta più di qualche preoccupazione. Nel<br />

2003 i valori dell’indice SECA (Stato Ecologico dei Corsi d’Acqua) evidenziano numerose<br />

situazioni di criticità e poche aree in cui lo stato ecologico risulta “buono”. In nessuna delle stazioni<br />

campionate è stata attribuita la I classe di qualità (stato “elevato”). In linea generale si può dire che,<br />

a parte poche eccezioni, nelle province di Rieti e Viterbo la qualità delle acque superficiali è buona<br />

o sufficiente. In provincia di Roma lo stato di salute dei corpi idrici è fortemente eterogeneo con<br />

aree, come l’alto corso dell’Aniene, di buona qualità e situazioni di forte inquinamento in<br />

corrispondenza e a valle delle zone più urbanizzate. Nelle province di Latina e Frosinone la qualità<br />

è generalmente scadente o pessima a causa della pressione esercitata da insediamenti industriali e,<br />

soprattutto nella zona pontina, dove è intensa l’attività agricola.<br />

L’attribuzione della classe di qualità è quasi sempre determinata dall’IBE (Indice Biotico Esteso)<br />

che, mediamente, presenta valori peggiori rispetto al LIM (Livello d’Inquinamento da<br />

Macrodescrittori). La qualità biologica dei corpi idrici situati nelle province di Viterbo e Rieti è<br />

piuttosto soddisfacente, con valori dell’indice compresi tra la II e III (ovvero tra buono e<br />

sufficiente) e qualche eccezione di IV classe di qualità (“mediocre”). In provincia di Roma il Tevere<br />

e i suoi affluenti mostrano, nelle aree a maggiore antropizzazione, condizioni di forte inquinamento<br />

mentre migliore risulta la condizione dei corpi idrici localizzati nelle zone a minore presenza<br />

antropica. In particolare nell’alto corso dell’Aniene sono localizzate le uniche due stazioni del <strong>Lazio</strong><br />

in cui, nel 2003, è stata attribuita la I classe di qualità. I corsi d’acqua delle province di Frosinone e<br />

Latina, a parte poche eccezioni quali Capofiume o brevi tratti del Ninfa Sisto, denunciano situazioni<br />

diffuse di forte compromissione. Anche lo stato di salute dei laghi laziali risulta insoddisfacente. Il<br />

lago di Bolsena e i bacini della provincia di Roma hanno qualità buona mentre in quelli localizzati<br />

in provincia di Rieti, la qualità va da sufficiente a pessima.<br />

Il problema dell’inquinamento delle acque sotterranee dovuto ai nitrati di origine agricola, ai sensi<br />

della Direttiva 91/676/CEE, ha visto la realizzazione di studi sul territorio regionale, giungendo con<br />

la D.G.R. n.767 del 6 agosto 2004 alla designazione delle zone vulnerabili. In particolare, le aree<br />

interessate, oggi costantemente monitorate da Arpalazio, sono il settore meridionale della Pianura<br />

Pontina, nella provincia di Latina, a sud di Rio Martino e la fascia della Maremma Laziale<br />

compresa nel territorio dei comuni di Montalto di Castro e Tarquinia. Le analisi effettuate nella<br />

provincia di Rieti, non hanno mai evidenziato concentrazioni di nitrati superiori alla norma, mentre<br />

per la provincia di Frosinone e di Roma è in programma il potenziamento del reticolo di controllo<br />

delle acque sotterranee.<br />

IDROSFERA<br />

179<br />

Fortemente positiva la situazione delle acque marino-costiere. I valori dell’indice TRIX mostrano<br />

lungo tutta la costa laziale uno stato trofico da buono a elevato, con tendenza al miglioramento da<br />

riva verso il largo. Si riscontrano solo poche e localizzate situazioni di criticità, tra cui spicca quella<br />

del tratto di mare in corrispondenza della foce del fiume Garigliano. Bisogna però sottolineare che<br />

l’indice TRIX fornisce una valutazione ottimistica dello stato di qualità delle acque del Tirreno.<br />

Anche sotto il profilo delle condizioni igienico-sanitarie le acque marine e lacuali del <strong>Lazio</strong><br />

risultano godere di buona salute. Secondo quanto stabilito dalla <strong>Regione</strong> <strong>Lazio</strong> per l’anno 2004,<br />

delle 411 zone sottoposte a controllo, 395 sono considerate idonee alla balneazione. Lievemente<br />

diminuita, però, l’estensione della costa balneabile che passa da 277,5 km a 275,2 km (il 95,9% di<br />

tutta la costa controllata).

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