Gruppo di ricerca della Zancan Formazione - Assemblea Legislativa

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200 180 160 140 120 100 80 60 40 20 0 Graf. 10 VIOLAZIONE REGOLE FAMILIARI VIOLAZIONE REGOLE SCOLASTICHE ABBANDONO SCOLASTICO FURTO FUGHE DA CASA PROSSIMITA' AMBIENTI DEVIANTI VIOLENZA VS. FAMILIARI ATTI VANDALICI FURTO CASA/SCUOLA FUGHE COMUNITA' VIOLENZA VS. PERSONE/ANIMALI 0 2 4 6 8 10 12 14 16 FATTI COMMESSI DAGLI "INSOFFERENTI ALLE REGOLE" 119 FATTI COMMESSI TOTALI
1.3. Il quadro esplicativo “Da un punto di vista più strettamente pedagogico, dignità e limiti, grandezza e miseria sono le condizioni che rendono possibile una evoluzione umana che sia educazione. Compito dell’educatore, dinnanzi all’indeterminazione dell’educando, la cui libertà non è che pura potenzialità, è quello di dinamicizzare tale libertà, attraverso un’operazione che deve essere principio di ascensione morale. I mezzi di questa ascensione sono la scienza e l’azione” (T. d’Aquino, 1269). Molto interessante e illuminante questa visione dell’educazione proposta da San Tommaso d’Aquino perché suggerisce che per educare sono necessarie le teorie, gli studi, la progettualità ma anche l’azione educativa. Per diversi decenni, in passato, i giudici minorili hanno sanzionato i comportamenti irregolari nella condotta e nel carattere dei minori facendo leva su una concezione repressiva, nel tentativo, quasi vano, di modificarne le abitudini di vita e i comportamenti oppositivi con una azione educativa direttiva e poco accogliente. Ciò era dovuto anche alla scarsa offerta di occasioni di incontro psicologico e pedagogico messe a disposizione da parte dei servizi psico-sociali pubblici e anche privati. Negli anni Novanta finalmente i servizi sul territorio si sono strutturati e hanno quindi potuto offrire valide offerte psico-educative per i minori e le famiglie. Successivamente, con le varie riforme legislative e la conseguente riforma in materia socio-assistenziale, le misure rieducative hanno perso, via via, la loro utilità nei tribunali per i minorenni perché completamente riassorbite nell’attività civile. Ogni comportamento ribelle o trasgressivo di un minore veniva conseguentemente interpretato dai giudici minorili, nella stragrande maggioranza dei casi, con una “condotta pregiudizievole” dei genitori ai sensi degli articoli del codice civile. Ciò ha coinciso con una profonda trasformazione nella rappresentazione del mandato della coppia genitoriale nei confronti dei propri figli. I genitori dovevano essere in grado di trasmettere affetto ai propri figli e quindi di costituire una “famiglia felice”. Se il figlio è infelice significa, seguendo questo ragionamento, che i genitori non sono capaci di farlo felice oppure che l’adolescente è irriconoscente; ma in ogni caso la responsabilità del fallimento educativo è da ricercarsi nella scarsa attitudine della coppia genitoriale. “Se l’ideale della nuova famiglia è affettivo e non più etico, l’obiettivo strategico diviene costruire vincoli e non istillare regole. Il legame familiare si basa sul fatto di poter far di tutto per poter stare bene insieme. Per poterlo realizzare bisogna utilizzare adeguatamente la cultura del dialogo, che consente 120
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Intervista a Maurizio Millo Preside
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Occorre trovare un modo adatto per
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X. Il punto di vista dei magistrati
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Operatori dei servizi - Area vasta
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