Gruppo di ricerca della Zancan Formazione - Assemblea Legislativa
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termini <strong>della</strong> questione e il bisogno <strong>di</strong> assolvere se stessi dal rischio <strong>di</strong> essere<br />
considerati, e <strong>di</strong> considerarsi, cattivi educatori.<br />
In questo caso l’unica u<strong>di</strong>enza davvero utile è parsa quella con la ragazza, che<br />
ha raggiunto il culmine nel pianto. Una commozione <strong>di</strong> cui i genitori non erano<br />
stati capaci, impassibili anche <strong>di</strong> fronte ai filmati girati dalla figlia alle spalle<br />
dell’amica. Lacrime necessarie: accompagnavano un’acquisizione <strong>di</strong><br />
consapevolezza certamente dolorosa ma in<strong>di</strong>spensabile per attivare un<br />
cambiamento.<br />
Qui l’impatto con il Tribunale è riuscito davvero a rappresentare un momento <strong>di</strong><br />
arresto soprattutto perché i filmati escludevano a Ginevra la possibilità <strong>di</strong><br />
negare almeno alcune delle azioni che le venivano contestate. Il colloquio<br />
orientato alla consapevolezza emotiva e alla responsabilizzazione <strong>della</strong><br />
ragazza ha fatto il resto. La strada <strong>della</strong> negazione è invece percorsa<br />
pervicacemente da tanti giovani segnalati come autori <strong>di</strong> bullismo, se le<br />
prepotenze non sono documentate. Più che un furto episo<strong>di</strong>co, più che una<br />
singola aggressione, è <strong>di</strong>fficile ammettere la reiterazione dell’atto violento, e il<br />
Tribunale può trovarsi senza strumenti per intaccare la barriera del <strong>di</strong>stacco<br />
cognitivo o emotivo.<br />
In questi ed altri casi, proprio nell’ottica <strong>di</strong> promuovere un intervento rieducativo<br />
all’interno <strong>di</strong> un proce<strong>di</strong>mento amministrativo, sarebbe possibile immaginare<br />
l’attivazione <strong>di</strong> una me<strong>di</strong>azione con la parte lesa per favorire il reciproco<br />
riconoscimento e l’ammissione <strong>di</strong> responsabilità. Altri strumenti impiegati nei<br />
progetti che <strong>di</strong>scendono da questi proce<strong>di</strong>menti – es. la frequenza <strong>di</strong> centri<br />
educativi pomeri<strong>di</strong>ani, l’impegno a scuola o nello sport, il volontariato… - sono<br />
sempre benvenuti ma sembrano inadatti laddove lo scopo è far crescere una<br />
responsabilità reale basata non sulla paura <strong>della</strong> sanzione, neppure su una<br />
serie <strong>di</strong> adempimenti separati dall’origine del proce<strong>di</strong>mento, ma sulla capacità<br />
<strong>di</strong> mettersi nei panni degli altri.<br />
Un'altra azione, auspicabile anche se meno specifica, richiederebbe il<br />
coinvolgimento dei giu<strong>di</strong>ci nel contesto scolastico per quei proce<strong>di</strong>menti<br />
amministrativi – ma il <strong>di</strong>scorso potrebbe essere ampliato ad alcuni percorsi<br />
penali – in cui la scuola è parte in causa. L’intento sarebbe duplice: da un lato<br />
ridurre la <strong>di</strong>stanza tra un’educazione alla legalità pensata in astratto e ciò <strong>di</strong> cui<br />
il tribunale effettivamente si occupa; dall’altro riconoscere il gruppo classe e la<br />
scuola come intreccio <strong>di</strong> relazioni nel quale determinate irregolarità non si<br />
limitano a manifestarsi ma, qualche volta, si rafforzano (ad es. per l’incitamento<br />
dei compagni, per la loro non conoscenza <strong>della</strong> legge, per la <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> lettura<br />
degli eventi da parte dei docenti…) e in tutti i casi interrogano, con il loro<br />
esserci, tutti gli attori del sistema.<br />
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