Gruppo di ricerca della Zancan Formazione - Assemblea Legislativa

alla dipendenza da Internet, alla mancanza di rispetto verso le norme familiari e
scolastiche, agli abbandoni scolastici, etc. Inoltre, il procedimento per le misure
rieducative può essere impiegato in casi residuali anche qualora si sia in
presenza di reati commessi da soggetti con età inferiore agli anni quattordici
che, secondo quanto disposto dall’art. 97 c. p., non possono mai essere
considerati imputabili né, dunque, oggetto di misure penali implicanti un
addebito di responsabilità.
In tal senso, possiamo affermare che l’art. 25 della legge minorile prevede
l’opportunità di intervenire in tutti quei casi che parrebbero configurare
situazioni di disagio, disadattamento e persino devianza e che, quindi,
rappresentano un serio ostacolo al pieno sviluppo del processo evolutivo del
giovane pregiudicandone il fondamentale diritto a veder tutelati i bisogni
centrali per la formazione della sua personalità. Vi è, inoltre, da aggiungere
come tale norma costituisca al contempo una modalità - ancora poco esplorata
- volta a tutelare l’intera collettività dalle conseguenze dannose che la devianza
inevitabilmente produce (non solo danni a singole vittime, ma anche allarme
sociale, senso di insicurezza diffuso e persistente, etc.), tentando di rimuovere
le cause che la determinano - o che potrebbero determinarla in futuro - e, con
ciò, cercando di dare una risposta positiva ed educativa anche a quelle
esigenze di sicurezza sociale tanto invocate nella nostra epoca che rischiano
così facilmente di imboccare altrimenti strade solo repressive ed irrazionali.
Appare, a questo punto, necessario mettere a fuoco brevemente quelle
condizioni di disagio, disadattamento e devianza a cui la legge si rivolge
specificatamente, nella consapevolezza che tali termini vengono spesso
impiegati, erroneamente, in modo indifferenziato. Al contrario, si tratta di tre
dimensioni distinte, sebbene talvolta esse possano risultare fasi di uno stesso
percorso involutivo.
Infatti, mentre con il termine disagio ci si riferisce, prevalentemente, ad una
condizione contrassegnata da un malessere soggettivamente percepito, la
nozione di disadattamento traduce l’oggettività di una relazione disturbata entro
un ambiente specifico (così parliamo di disadattamento scolastico, sociale,
lavorativo, etc.); infine, la devianza può essere sinteticamente definita - e
minore e può proporre al tribunale per i minorenni la nomina di un curatore. Il tribunale per i
minorenni adotta i provvedimenti utili all’assistenza, anche di carattere psicologico, al recupero
e al reinserimento del minore. Nei casi di urgenza il tribunale per i minorenni procede d’ufficio.
2. Qualora un minore degli anni diciotto straniero, privo di assistenza in Italia, sia vittima di uno
dei delitti di cui agli articoli 600-bis, 600-ter e 601, secondo comma, del codice penale, il
tribunale per i minorenni adotta in via di urgenza le misure di cui al comma 1 e, prima di
confermare i provvedimenti adottati nell’interesse del minore, avvalendosi degli strumenti
previsti dalle convenzioni internazionali, prende gli opportuni accordi, tramite il Ministero degli
affari esteri, con le autorità dello Stato di origine o di appartenenza”.
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