Gruppo di ricerca della Zancan Formazione - Assemblea Legislativa

In questa fascia di età abbiamo 15 ragazzi seguiti solo con procedimento
amministrativo (il dato tende a crescere dopo i 14 anni) e 4 con un
procedimento civile sulle capacità genitoriali a cui, nel tempo, si è aggiunto un
procedimento penale per il minore.
Concentriamo allora l’attenzione sulla presenza del penale che riguarda 25
minori (62,5%). Il dato, significativamente più alto che nelle altre fasce di età,
conferma che il procedimento amministrativo viene adottato per costruire un
intervento rieducativo nei casi in cui il penale non può avere corso in quanto il
soggetto non è imputabile.
I reati più frequenti loro contestati sono: furto, lesione personale lieve, lesioni,
minaccia, rapina, violenza sessuale.
Rispetto al profilo di rischio, i ragazzi denunciati rientrano prevalentemente tra i
violenti verso persone e cose e tra gli accusati di violenza sessuale.
Abbiamo cercato di verificare se i comportamenti “irregolari” che hanno dato
vita al procedimento amministrativo, o emersi in sede di istruttoria, e costituenti
reato, sono stati effettivamente denunciati.
La risposta è generalmente affermativa. Ci sono delle eccezioni
prevalentemente relative ad azioni di vandalismo, furti a scuola, aggressioni.
Il bullismo non è di per sé un reato ed è difficile dire se tutti i 22 giovani “bulli”
hanno commesso reati. Ancor più va detto che il bullismo non è un
comportamento bensì una relazione, per cui la domanda se il bullismo sia reato
non ha senso di esistere. Le sue manifestazioni però - offese alla persona di
natura verbale, psicologica o fisica, oppure furti, danneggiamenti, attacchi alle
cose – sono quasi sempre penalmente rilevanti. Ecco perché accanto alla voce
bullismo abbiamo registrato le imputazioni contestate a quei ragazzi, essendo
tutte potenzialmente attinenti alle prevaricazioni tra pari.
230