Gruppo di ricerca della Zancan Formazione - Assemblea Legislativa

proprio comportamento e la necessità di contrattare un concreto e fattibile
nuovo progetto di vita. Questa “contrattazione” tra il giudice minorile, il minore e
la sua famiglia è un punto essenziale del procedimento amministrativo e
rappresenta un vero e proprio accordo sottoscritto tra le parti.
A volte non è possibile acquisire da subito il consenso del minore sulle misure
pensate per lui e a lui sottoposte e, quindi, il consenso può essere esso stesso
un obiettivo di medio percorso e non necessariamente il punto di partenza. È
importante cercare di uscire dalla logica del semplice “recupero” cercando di
trovare strumenti che permettano al giovane di guardare a quello che porta, al
suo “bagaglio”, che può essere ricco di potenzialità e risorse, ma anche di
esperienze precocemente adultizzanti, di difficoltà e dispersione.
L’adolescente, quindi, diviene davvero protagonista della propria esistenza
trovandosi a rivestire una centralità non solo nei “piani” degli adulti che, con
ruoli differenti, lo seguono, quanto piuttosto per se stesso. Alla luce di tale
scoperta, inizialmente mitigata rivelazione destinata a prendere via via forza
nel corso del colloquio, non è affatto raro che il giovane giunga finanche a
esprimere sentimenti di gratitudine proprio al giudice che, ascoltandolo, lì lo ha
condotto; e riconoscente per questa dichiarata - e certamente inattesa -
apertura di fiducia nei suoi confronti, decida infine di mettersi alla prova
aderendo al percorso proposto.
1. La proposta del progetto
Il luogo, l’autorevolezza del giudice, la severità delle sue parole, il rispetto per
le affermazioni del giovane e il riconoscimento della sua dignità in quanto
persona sempre, ed al di là delle condotte poste in essere, sono tutti ingredienti
importanti e funzionali alla buona riuscita di un progetto di intervento con un
adolescente problematico e difficile. Non di rado il giovane rifiuta, almeno
inizialmente, di aderire spontaneamente al progetto, essendo spaventato dagli
inevitabili cambiamenti alla propria esistenza che gli sono prospettati:
un’esistenza magari difficile e dolorosa, ricca di frustrazioni e amarezze, ma
che costituisce per lui qualcosa di conosciuto, già sperimentato e rispetto al
quale pensa di possedere dentro sé, in qualche modo, le capacità per far fronte
alle difficoltà.
Al contrario, il progetto che gli è proposto è contrassegnato - dal punto di vista
del minore - dall’ignoto, dai pregiudizi derivanti da voci raccolte fra conoscenti
ed amici, dalla fatica di “cambiare direzione”, anche quando la strada vecchia
non sia, oggettivamente e soggettivamente, percepita come la migliore
possibile. Il distacco dalla famiglia (pure quando proprio questa sia da
annoverarsi fra le cause del suo malessere), la separazione dai vecchi legami
55