Gruppo di ricerca della Zancan Formazione - Assemblea Legislativa

Gabriela conosce diverse comunità. Ad ogni fuga cerca qualcuno là fuori che
l’aiuti a tornare in patria sottobanco, giacché non può farlo con le carte in
regola. Poi rientra nei ranghi e decide di restare. È arrabbiata coi giudici che se
ne fregano di lei. A loro volta gli educatori scrivono al Tribunale che per
Gabriela ci vuole una comunità diversa, più adatta della loro. Una comunità che
non esiste.
Joyce, 17 anni, nigeriana, ha un mal di pancia da impazzire
Joyce ha un forte mal di pancia. Sarà che la maman le ha fatto ingerire delle
pillole strane. Sarà che prima era incinta. Sarà che quello per lei era il secondo
anno di prostituzione sulla strada, e il secondo aborto. Sarà che il debito con la
maman non è ancora saldato e quella è anche capace di farla ammazzare.
Joyce è in piena emorragia quando arriva in ospedale e insieme alle cure
scopre che lo Stato italiano può inserirla in un programma di protezione. Entra
in una comunità, si mette a studiare e a lavorare. Rimarrà in luogo protetto fino
ai ventun anni.
5.2. La tratta dei minori e i procedimenti ex art. 25bis
“La prostituzione minorile è un fenomeno tutt’altro che semplice da
rappresentare. I termini più appropriati per una sua connotazione sembrano
addirittura quelli di negato e sommerso” (C. Barlucchi, 2009). Impossibile
quantificare il fenomeno e difficile anche descriverlo nella sua interezza, sia
perché lo sfruttamento della prostituzione, anche di maggiorenni, è di per sé
reato e quindi celato per quanto possibile alle autorità, sia per ragioni
specifiche riguardanti i minori di età. Molti di questi ragazzi, anche se non tutti,
sono stranieri non accompagnati vittime di tratta. È il caso dei 26 giovani di cui
in questa sede ci occupiamo.
“La tratta è un fenomeno che riguarda bambini e adolescenti di ambo i sessi
provenienti da Paesi caratterizzati da gravi difficoltà economiche, sociali e
politiche, tra cui: povertà, disoccupazione, distribuzione dei redditi fortemente
ineguale, inadeguate politiche di impiego, deprivazione culturale, privazione di
un ambiente familiare adeguato, fallimentari o assenti politiche migratorie, crisi
umanitarie, conflitti regionali, disastri ambientali, discriminazione su base di
genere o appartenenza etnica, assenza di sistemi di welfare adeguati” 1 . La
1 Il Gruppo CRC è un coordinamento composto da 86 associazioni italiane che si occupano del
monitoraggio della Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia. Nato
nel 2001, in questi anni ha redatto periodici rapporti sui diritti dei bambini e degli adolescenti,
tutti consultabili in rete al sito http://www.gruppocrc.net/-documenti-. Queste righe sono tratte
da I diritti dei bambini e degli adolescenti in Italia, 2° Rapporto supplementare alle Nazioni
Unite sul monitoraggio della Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, pp.
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