Gruppo di ricerca della Zancan Formazione - Assemblea Legislativa

amicali non raccomandabili e sottovalutate nella loro natura deviante, o per
mancanza di informazione e valutazione delle conseguenze dei propri
comportamenti. Attraverso l’art 25 comincia spesso un percorso di
informazione sui confini del lecito, legale ed opportuno; una sorta di mappa
orientativa del buon senso pedagogico e civico, che talvolta diviene l’occasione
per ipotizzare percorsi di svelamento e rilancio verso orizzonti evolutivi più
autoregolati e meno passivamente subiti, o almeno l’opportunità di verificarne
la fattibilità con la garanzia di un supporto adulto presente e contenitivo.
Altri ragazzi etichettati “consumatori problematici” arrivano invece a contattare
il percorso istituzionale maggiormente affaticati, coinvolti e invischiati in
condizioni di uso continuativo e con già una rete sociale e relazionale
fortemente compromessa. Il fallimento evolutivo è spesso già conclamato ma
non dichiarato o riconosciuto pienamente dal minore. Diviene perciò importante
costruire un percorso di riconoscimento che viaggi parallelo all’attuazione di un
progetto riabilitativo con una forte presa in carico multidisciplinare e
multidimensionale.
L’ultima categoria denominata “dipendenti” vede l’attivazione dell’art 25,
spesso di riflesso ad altri fatti di rilevanza penale, come opportunità per
ridefinire - prima del processo - le modalità, il senso e le prospettive che
possono scaturire da una modifica del proprio comportamento o dall’adesione
ad un progetto che va in quella direzione, e che spesso vede l’attivazione di
percorsi comunitari.
Ulteriore situazione è quella che si propone all’esito di percorsi comunitari che
abbiano portato a miglioramenti sostanziali ma non definitivi e che necessiti un
percorso di completamento del progetto educativo. In accordo con il minore si
può verificare l’allungamento al 21 anno di età della tutela del percorso
amministrativo.
2.4. I dati in sintesi
In questo profilo è ricompreso il gruppo più numeroso tra coloro per i quali è
stato aperto un procedimento amministrativo: si tratta di 100 minori segnalati
per consumo di droghe illegali e non solo. Sono soprattutto maschi (65,0%) e
italiani (73,0%), l’età media sfiora i 16 anni (Tab. 24).
Se quasi la metà (47,0%) di questi giovani vive con la madre – da sola (31,0%)
o con un nuovo partner (16,0%) – tra loro raggiungono circa il 64,0% quelli che
hanno rapporti con il padre, anche se prevalentemente sporadici.
Quelli che vivono con entrambi i genitori sono il 38,0% (confrontati con il totale
dei minori diventano il 30,9%), cioè non arrivano a 4 su 10 (Tab. 25).
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