Gruppo di ricerca della Zancan Formazione - Assemblea Legislativa

3.3. I dati in sintesi
Abbiamo raccolto nel profilo di coloro che si fanno male 32 adolescenti,
soprattutto femmine, con un’età media di 15 anni e mezzo e una maggioranza
di 16 anni e oltre.
La prevalenza di ragazze (3 su 4) non può sorprenderci: la letteratura su
questo tipo di comportamenti ci avverte di come l’aggressività rivolta verso di
sé sia una caratteristica tipicamente femminile. Sembra inoltre che, in questo
caso, il dato non sia particolarmente influenzato dalla provenienza culturale: le
ragazze appartenenti al gruppo di coloro che si fanno del male rappresentano
circa il 20% delle adolescenti sia italiane sia straniere segnalate nel triennio.
I pochi maschi presenti in questo gruppo sono tutti italiani e di ceto medio alto,
quasi che le difficoltà patite dai percorsi migratori – o forse i differenti modelli
culturali di virilità veicolati nelle culture dei migranti in Italia – conducessero
semmai ad agiti violenti rivolti a terzi, ma non alla ricerca della propria
sofferenza o umiliazione (Tab. 27).
Tab. 27 - FARSI MALE
Classi d'età per genere e cittadinanza
classi d'età
genere cittadinanza
tot. profilo
% sui
maschi femmine italiani stranieri
v.a. % profilo totali
fino a 13 anni 1 3 3 1 4 12,5 10,0
14-15 anni 3 8 6 5 11 34,4 12,4
16 anni e oltre 4 13 12 5 17 53,1 10,9
tot. profilo 8 24 21 11 32
% profilo 25,0 75,0 65,6 34,4 100,0
% sui totali 4,7 21,2 13,1 8,8 11,2
Poco più della metà di questi adolescenti vive con entrambi i genitori, un quarto
abita con solo uno di essi – quasi sempre la madre – e le poche famiglie
ricostituite nascono da una nuova unione della madre (Tab. 28).
Dei 13 giovani che non vivono con entrambe le figure parentali soltanto 3
hanno rapporti frequenti con il genitore non convivente; molti di più hanno
incontri sporadici o inesistenti con questa figura; ci sono poi storie in cui
l’informazione non era documentata e un caso di lutto di un genitore.
Buona parte dei ragazzi e ragazze che si fanno male vanno ancora a scuola:
22 su 32 sono studenti, pari al 68,8% del totale, e una percentuale quasi
identica ha raggiunto la licenza media, a dire di come la scuola sia un
riferimento importante per due terzi di questi ragazzi, mentre gli altri sono
disoccupati o hanno avviato le prime esperienze lavorative (Tab. 29).
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