Gruppo di ricerca della Zancan Formazione - Assemblea Legislativa

I problemi di salute del minore sono riscontrati soprattutto tra gli italiani.
Sappiamo che qui rientrano i ragazzi in carico presso la NPI o il Ser.T., ed è
impossibile stabilire se la prevalenza italiana sia data da una sorta di selezione
– per cui, si potrebbe dire, i minori italiani segnalati sono spesso portatori di
problematicità confermate dai servizi territoriali - o da una consuetudine più
fluida nel chiedere aiuto ai servizi da parte delle famiglie italiane.
Il rapporto con un partner violento è conosciuto quasi soltanto dalle ragazze,
italiane ma più spesso riunite alla famiglia. È uno specifico femminile anche
l’abuso sessuale in famiglia o fuori. L’incidenza è dell’1% tra gli italiani e del 5%
tra gli stranieri.
Infine, gli adolescenti italiani attraversano più spesso conflitti in famiglia (tra
genitori, oppure tra genitori e figli) mentre sono propri degli stranieri i conflitti
culturali intergenerazionali, verificati particolarmente tra le ragazze e tra i
ricongiunti arrivati in Italia in età prescolare.
2.7. Le “irregolarità” commesse
I comportamenti irregolari per cui sono stati segnalati sono tendenzialmente
simili. Abbiamo innanzitutto una base di trasgressione delle regole familiari e
scolastiche e abbandono degli studi che non trova particolari differenziazioni
tra italiani e stranieri.
Scappa di casa il 31% degli italiani e il 45% degli stranieri; tra gli italiani
fuggono soprattutto le ragazze, tra gli stranieri sia maschi che femmine.
I maschi stranieri sono coinvolti più degli italiani in azioni di bullismo e risse con
i pari, mentre i giovani italiani adottano maggiormente comportamenti violenti
verso i familiari, non riscontrando – ed è un’eccezione – una diversità di
condotta tra i ragazzi e le ragazze. Questo diverso bilanciamento nei
comportamenti violenti dentro e fuori dal contesto familiare da parte dei minori
stranieri non sembra slegato dal fatto che, come abbiamo visto, questi ragazzi
sono più spesso maltrattati in famiglia e quindi oggetto di una violenza che
tendono a riportare all’esterno. Sull’altro versante abbiamo i minori italiani con
regole familiari probabilmente meno rigide, affermate con differenti modalità, e
meno portati alla violenza con i compagni, ma meno intimoriti dai genitori.
Non appiano differenze rilevanti per quanto riguarda il furto, una delle
trasgressioni maggiormente segnalate in tutto il campione.
Compie atti di autolesionismo l’8% degli italiani e il 20% dei minori ricongiunti,
sia maschi che femmine. L’andamento è opposto in un altro modo di farsi del
male, il consumo di sostanze, praticato dal 45% degli italiani e dal 28% dei
ricongiunti (con comportamenti simili tra i maschi italiani e stranieri e ben
differenziati tra le ragazze italiane, che assumono droghe quanto i coetanei
maschi, e quelle straniere, dove la frequenza è dimezzata dal 50 al 25%).
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