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Gruppo di ricerca della Zancan Formazione - Assemblea Legislativa

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Proprio ai maschi tocca un maggior coinvolgimento sia nella violazione delle<br />

regole che in tutti gli atti <strong>di</strong> violenza verso cose o persone, con scarse<br />

<strong>di</strong>fferenze tra minori italiani e stranieri. Gli unici rilievi riguardano il fatto che le<br />

azioni <strong>di</strong> violenza episo<strong>di</strong>che sono addebitate ad italiani mentre i furti in ambito<br />

scolastico ritornano più frequentemente tra i ragazzi stranieri (Tab. 44).<br />

Tab. 44 – Comportamenti dei minori segnalati a scuola in rapporto a età,<br />

sesso e nazionalità (Valori in percentuale)<br />

Età Sesso Nazionalità<br />

< 13 14-15 > 15 Maschi Femmine Italiani Stranieri<br />

anni anni anni<br />

Violazione 70,0 69,8 53,4 67,5 50,0<br />

delle regole<br />

Bullismo 55,0 23,3 12,8 33,1 3,3<br />

Violenza verso 20,0 7,0 5,3 10,7 3,3 10,6 4,0<br />

persone<br />

Risse 10,1 1,1<br />

Furto 32,5 4,7 3,8 11,8 2,2 5,6 13,1<br />

Vandalismo 5,9 0,0<br />

4.1. In particolare, il bullismo<br />

Si è già precisato che l’utilizzo <strong>della</strong> parola “bullismo” nella raccolta dei dati<br />

risulta quantomeno ambiguo. Giova premettere che con essa si intende una<br />

relazione tra pari in cui si ripetono comportamenti <strong>di</strong> prevaricazione fisica,<br />

psicologica o verbale resi possibili da uno squilibrio <strong>di</strong> forze tra i protagonisti,<br />

tale per cui chi subisce non è in grado <strong>di</strong> <strong>di</strong>fendersi.<br />

Nell’analisi dei fascicoli si è rilevato il bullismo in due casi:<br />

- quando il ricorso <strong>della</strong> Procura, oppure le relazioni del servizio sociale<br />

o <strong>della</strong> scuola, riportavano atti a cui si dava il nome <strong>di</strong> bullismo;<br />

- ogni volta che, anche in assenza dell’etichetta, venivano descritte<br />

prevaricazioni ripetute verso i compagni più deboli.<br />

Questo vale naturalmente anche per la rilevazione delle prepotenze subite.<br />

Tuttavia non sempre, in presenza <strong>della</strong> parola “bullismo”, si riferiva la<br />

reiterazione degli atti verso uno stesso compagno più debole o lo squilibrio <strong>di</strong><br />

forze <strong>di</strong> cui si è detto, cosicché è possibile che la quota <strong>di</strong> minori “bulli” sia<br />

sovrastimata da un utilizzo eccessivo <strong>di</strong> questa parola, imputabile in buona<br />

parte al largo uso me<strong>di</strong>atico che se ne fa, almeno dal 2006 ad oggi.<br />

Poiché, però, non si <strong>di</strong>sponeva degli strumenti necessari per andare a fondo a<br />

ogni situazione, non è esistita altra possibilità che combinare e prendere per<br />

buone entrambe le chiavi <strong>di</strong> lettura.<br />

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