Gruppo di ricerca della Zancan Formazione - Assemblea Legislativa
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avviene trattando <strong>di</strong> minori, ai giu<strong>di</strong>ci è lasciata piena <strong>di</strong>screzionalità rispetto<br />
alle modalità operative con cui si declina l’ascolto dei vari soggetti. Di fatto,<br />
appare indubbiamente utile partire dall’ascolto degli operatori dei servizi sociali,<br />
o <strong>di</strong> quelli <strong>della</strong> comunità nel caso il giovane vi si trovi già collocato per svariate<br />
motivazioni (ad esempio, a seguito <strong>di</strong> un provve<strong>di</strong>mento civile o, ancora, in<br />
considerazione <strong>di</strong> un provve<strong>di</strong>mento penale che prevede il collocamento quale<br />
misura <strong>della</strong> messa alla prova). Infatti, non <strong>di</strong> rado le informazioni contenute<br />
nella relazione inviata dai servizi nell’imminenza <strong>della</strong> convocazione<br />
rappresentano solo una sintesi, dunque parziale e certo non esaustiva, <strong>della</strong><br />
situazione esperita dal minore, rispetto alla quale gli approfon<strong>di</strong>menti destinati<br />
ad emergere in sede <strong>di</strong> confronto coi giu<strong>di</strong>ci acquisiscono una rilevanza del<br />
tutto specifica e, pertanto, irrinunciabile. Tuttavia, non sempre al colloquio coi<br />
servizi fa seguito necessariamente quello con i genitori.<br />
Consapevoli delle <strong>di</strong>fficoltà che non <strong>di</strong> rado attraversano il raffronto fra minore,<br />
familiari e servizi successivamente al primo incontro in tribunale, ci si è proposti<br />
<strong>di</strong> favorire e intensificare un <strong>di</strong>alogo-confronto con i servizi sociali del territorio<br />
capace <strong>di</strong> spingersi oltre il momento deputato al colloquio iniziale, nell’ottica <strong>di</strong><br />
uno scambio <strong>di</strong>namico e costante in grado <strong>di</strong> perdurare nel tempo. Ciò avviene,<br />
ad esempio, attraverso l’invio <strong>di</strong> perio<strong>di</strong>che relazioni ai giu<strong>di</strong>ci onorari che<br />
seguono il caso e <strong>di</strong> contatti telefonici con gli stessi, anche in vista <strong>di</strong> eventuali<br />
revisioni del progetto educativo qualora si reputino necessarie. In tale<br />
prospettiva, il tribunale e i servizi operano concretamente fianco a fianco, l’uno<br />
traendo impulso dall’azione degli altri, stu<strong>di</strong>ando insieme un intervento che<br />
ponga controllo e sostegno del minore sullo stesso piano, e prevedendo anche<br />
successivi incontri col ragazzo e la sua famiglia nel corso del tempo; ossia<br />
immaginando un’attività <strong>di</strong> monitoraggio del tutto ine<strong>di</strong>ta rispetto ai compiti<br />
tra<strong>di</strong>zionalmente attribuiti al giu<strong>di</strong>ce.<br />
Come ricordato, la <strong>di</strong>screzionalità che investe, primariamente, il giu<strong>di</strong>ce<br />
minorile (e, dunque, anche quello onorario) fa sì che lo stesso possa valutare<br />
quale percorso sia maggiormente opportuno seguire, ancora una volta<br />
nell’esclusivo interesse del minore. Talvolta si preferisce ascoltare quest’ultimo<br />
prima dei familiari mentre, altre volte, si decide <strong>di</strong> con<strong>di</strong>videre con la parte<br />
rimasta in attesa all’esterno dell’ufficio alcuni passaggi importanti, ritenendo<br />
fondamentale tale “commistione” sebbene ciò comporti una sostanziale<br />
mo<strong>di</strong>fica all’or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> au<strong>di</strong>zione.<br />
Al termine, sono nuovamente chiamati gli operatori per <strong>di</strong>scutere con loro <strong>di</strong><br />
quanto emerso durante l’u<strong>di</strong>enza e pre<strong>di</strong>sporre un possibile progetto educativo<br />
da portare poi in <strong>di</strong>scussione in Camera <strong>di</strong> consiglio adolescenti. Si è<br />
constatato che l’apertura e l’attenta gestione <strong>di</strong> questi proce<strong>di</strong>menti, oltre a far<br />
emergere il <strong>di</strong>sagio, permette ai minori <strong>di</strong> comprendere i rischi derivanti dal<br />
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