Gruppo di ricerca della Zancan Formazione - Assemblea Legislativa

Se già le esperienze intrafamiliari di molti degli adolescenti - di cui si è studiato
il percorso di vita - sono segnate da problematiche rilevanti, in molti casi queste
sono integrate da difficoltà sperimentate anche al di fuori dell’ambiente
familiare.
In particolare anche l’esperienza scolastica – per molti ragazzi - appare
segnata da forti problematicità: al momento della realizzazione dello studio solo
sette adolescenti su dieci sono ancora sui banchi di scuola, mentre gli altri
sono già collocati in esperienze lavorative o di tirocinio e borse-lavoro (pochi) o
in cerca di occupazione (la maggior parte). Complessivamente l’esperienza
dell’abbandono scolastico, anche se per alcuni successivamente recuperata,
ha riguardato poco meno della metà degli adolescenti e sei su dieci presentano
ritardi scolastici di varia entità.
Quattro adolescenti su dieci presentano proprie problematiche di salute, sia di
tipo fisico sia psicologico: sono 54 i minori presi in carico da Servizi per
tossicodipendenti e 43 quelli presi in carico da Servizi di Neuropsichiatria
infantile.
Per completare il quadro, è doveroso anche considerare che una quota del 7%
di ragazze subisce violenze dal partner (generalmente un coetaneo) e che la
violenza sessuale fuori dalla famiglia ha riguardato sette minori in forma
ripetuta all’interno dello stesso rapporto e otto che hanno subìto violenza solo
una volta.
Sommando i fattori di vittimizzazione che ricadono sulla stessa persona si
osserva che solo 22 ragazzi (l’8,5% del totale) possono dirsi al riparo da queste
esperienze: il restante 91,5% ha vissuto da 1 a 8 di tali difficoltà.
Un quadro, quindi, nel quale la dimensione della multiproblematicità appare
l’elemento dominante.
L’analisi ha permesso di delineare alcune tipologie di minorenni, analizzando i
dati relativi ai comportamenti e azioni da loro agiti, giungendo alla messa a
fuoco di sei possibili profili: “insofferenti alle regole”, “consumatori di sostanze”,
“autori di atti di autolesionismo”, “autori di violenze”, “indotti alla prostituzione”,
“sex offenders”.
Il capitolo dedicato a ciascuno di essi ha cercato di mettere insieme codici
comunicativi e contenuti diversi: dalla breve presentazione di storie di vita alla
illustrazione dei dati statistici più rilevanti in ordine ai comportamenti, ai vissuti,
ai percorsi giudiziari, alle strategie di intervento preventivo. È un lavoro
importante, in quanto è possibile cogliere nei singoli profili molti elementi
utilizzabili per lavorare intorno ai fattori di prevenzione e ai fattori di promozione
utili a ridurre lo sviluppo di “carriere” come quelle descritte. La forza delle storie
dei ragazzi e delle ragazze rende meno aridi e freddi i numeri presentati. Ogni
volta che nel rapporto di indagine si fa riferimento ai ragazzi di cui è stata
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