Gruppo di ricerca della Zancan Formazione - Assemblea Legislativa

8. Approfondimenti
1. Sguardi di genere
L’elaborazione dei dati generali riferiti ai minori segnalati e il successivo
approfondimento nei profili ce lo ha già mostrato: l’irregolarità della condotta in
adolescenza assume forme ben diverse secondo che sia coniugata al maschile
o al femminile. Ulteriori segnali cercheremo di seguito, con una lettura di
genere riferita a tutte le aree indagate.
1.1. Dati socioanagrafici
Ricordiamo innanzitutto che, tra i minori segnalati ex art. 25 o 25 bis, prevale la
presenza maschile nonostante le femmine siano prevalenti in alcuni profili, ad
esempio quello dei giovani indotti alla prostituzione. Sui 285 minori i ragazzi
sono il 60,4%, le ragazze il 39,6%.
I ragazzi non sono soltanto più numerosi ma anche più precoci, se così si può
dire, nel manifestare la loro insofferenza verso una vita regolare. L’età media di
apertura del procedimento si attesta a 15 anni per i maschi e a 16 per le
femmine, una differenza data anche dal fatto che, tra gli 11 e i 13 anni, i
giovani segnalati sono quasi tutti maschi ed è dai 14 in avanti che il campione
comincia ad essere bilanciato per appartenenza di genere.
Tra le ragazze è più comune l’esperienza della migrazione, sia da altri Paesi
sia da altre regioni italiane (soprattutto Sud Italia e isole). Per le straniere
ricongiunte si tratta di una migrazione affrontata da ragazzine, se confrontata
con i percorsi dei maschi molti dei quali sono giunti nel nostro Paese in
tenerissima età. Sembra quasi che le famiglie in transito, quando si tratta di
farsi raggiungere da una figlia femmina, aspettino più a lungo prima di portarla
con sé.
Le provenienze più comuni per gli adolescenti stranieri sono la Romania per le
ragazze (soprattutto minori non accompagnate segnalate per esercizio della
prostituzione) e il Marocco, prima nazionalità per i ragazzi e comunque
seconda per le ragazze.
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