Gruppo di ricerca della Zancan Formazione - Assemblea Legislativa

3.2. In famiglia e a scuola
La quasi totalità di questi ragazzi vive in famiglia e va a scuola, proprio come la
generalità degli infraquattordicenni non oggetto di segnalazione ad un tribunale
per i minorenni. I loro percorsi non sono ancora fortemente differenziati, i
contesti di vita sono gli stessi. Il tipo di famiglia e il percorso nella scuola, però,
sono già segnati da fragilità maggiori di quanto non accada alla gran parte dei
ragazzi e delle ragazze. Probabilmente, in questa fascia di età, per aiutarli
occorrerebbe sostenere gli adulti – non soltanto i genitori – nel loro ruolo
educativo, per contenere condotte che, come vedremo, destano indubbie
preoccupazioni e fanno presagire rischi maggiori al crescere dell’età.
I nuclei familiari coinvolti da queste segnalazioni sono di estrazione sociale
medio-bassa (metà dei papà è lavoratore dipendente e fa l’operaio, metà delle
mamme è casalinga o operaia a sua volta) e in poco più della metà dei casi
(23) vedono la presenza di entrambi i genitori.
Circa un terzo (13) abita con la madre ma non con il padre; in 3 di questi casi è
presente anche un nuovo compagno della mamma, mentre nei restanti 10 non
c’è una figura maschile all’interno del nucleo. In proporzione è una quota di
mamme sole significativamente alta rispetto alle altre fasce di età, dove sono
maggiormente presenti le famiglie ricostituite.
Tra i 17 ragazzi che vivono con un solo genitore (di cui 4 con il padre) soltanto
5 hanno rapporti frequenti con l’altra figura parentale; 3 perché non è più in
vita, ma in 7 casi i rapporti sono sporadici o inesistenti e in 1 sono
regolamentati dal servizio sociale.
La scuola è frequentata da 39 minori su 40, un dato che si ridurrà
considerevolmente tra i 14-15enni, ancora in pieno obbligo scolastico, per
toccare il 52% oltre i 15 anni. Si conferma che, ancora, questi ragazzi a scuola
ci vanno, insieme ai loro coetanei, anche se la metà è già stata bocciata
almeno una volta, nella scuola primaria (4 su 40) o secondaria di primo grado
(17).
3.3. Perché sono stati segnalati: i profili di rischio
Se confrontiamo il gruppo degli infraquattordicenni con i profili di rischio
individuati sul campione generale (Graf. 24) ci accorgiamo che 28 ragazzi
(70%) hanno adottato comportamenti violenti verso persone o cose. Un dato
così alto è una peculiarità di questa fascia di età: in seguito compare il gruppo
di minori i cui comportamenti paiono centrati intorno all’uso di sostanze e, tra
gli ultrasedicenni, si inseriscono gli stranieri non accompagnati coinvolti nella
prostituzione, un’esperienza che – fortunatamente – non sembra esistere tra i
preadolescenti.
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