Gruppo di ricerca della Zancan Formazione - Assemblea Legislativa

L’apertura di questo tipo di procedimento determina un decreto di affidamento
al servizio sociale, collocamento presso una comunità educativa, supporto
psicologico e inserimento sociale, ovvero un progetto di rimpatrio assistito per i
minori che lo preferiscono e che possono farlo in condizioni sicure. Lungo
questa via è possibile proseguire la presa in carico fino al 21° anno di età, una
dilazione che può risultare molto preziosa tenendo conto del fatto che i minori
incontrati sulla strada sono spesso molto vicini alla maggiore età.
L’esiguo numero di adolescenti segnalati nel triennio considerato indica
chiaramente come questo dispositivo sia sottoutilizzato e poco utile in sé a
sostenere dei percorsi di uscita dalla tratta. Ricordiamo che nel solo 2007 le
Unità di Strada del progetto Oltre la Strada hanno stimato in 1.860 le persone
che si prostituivano in strada, di cui il 10-12% minori, e un numero
probabilmente simile nella prostituzione indoor, senza poter quantificare in
questo secondo caso la quota di minorenni coinvolti. Già solo sulla strada
abbiamo una stima di 186-223 minori, un numero esorbitante a fronte dei 6
fascicoli aperti nello stesso anno ai sensi dell’art. 25 bis.
La difficoltà di contatto con questi ragazzi e ragazze insieme all’alto numero di
fughe dalle strutture di accoglienza da parte dei pochi per i quali è stato aperto
un fascicolo indica chiaramente che il procedimento amministrativo non può
essere uno strumento primario di intervento ma, al più, una buona possibilità di
formalizzare un percorso educativo o di sostegno, eventualmente anche
proseguendolo fino al 21° anno di età, quando ci sono le condizioni per poterlo
intraprendere. Come se il procedimento potesse fungere da buon contenitore,
a patto che ci sia qualcosa con cui riempirlo. Diversamente, pur se il tribunale
si sforza per accorciare i tempi e dare risposte rapide alle vite di questi ragazzi,
peraltro molto prossimi alla maggiore età, i decreti restano lettera morta,
dispositivi muti per ragazzi e ragazze che hanno già fatto disperdere le loro
tracce.
Attualmente esistono servizi di tutela dei minori, centri di prima accoglienza,
comunità educative e servizi di supporto psicologico disposti ad accogliere
minori strappati dalla prostituzione. La fase più ardua sembra essere
l’aggancio, se è vero che gran parte delle ragazze di cui abbiamo notizia sono
state fermate dalle forze di polizia, consegnate ad una comunità e perse di
vista nel giro di pochi minuti. Il difficile è trovare la chiave per costruire relazioni
di fiducia con i giovani di cui trattiamo, legami forti abbastanza da ridurre la
paura di denunciare o da invitare al ripensamento chi ritiene di prostituirsi per
scelta.
Gli operatori intervistati nell’indagine voluta dal Ministero del Lavoro
testimoniano l’importanza della motivazione del minore per un percorso che
prosegua nel tempo: “quando una ragazza o un ragazzo arriva in comunità
tramite le forze dell’ordine, è stato semplicemente fermato e portato là ma al
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