Gruppo di ricerca della Zancan Formazione - Assemblea Legislativa

E infatti, quanto ai fattori extrafamiliari correlati alla realizzazione di condotte
irregolari, appare in più di una circostanza come il minore sia stato a sua volta
vittima di episodi di bullismo all’interno del contesto scolastico o del gruppo dei
pari, venendo isolato ed emarginato in ragione di caratteristiche fisiche o di una
maggior vulnerabilità che si esplicita a livello relazionale.
6.3. Uno sguardo d’insieme al fenomeno: la letteratura in materia
Solo in anni recenti la letteratura in tema di “reati sessuali” ha iniziato a
guardare al fenomeno ponendo attenzione all’autore minorenne di tali
condotte. In precedenza, infatti, il minore era considerato oggetto d’interesse
rispetto a questa fattispecie di reato solo qualora ne fosse divenuto la vittima;
così che numerosissimi sono gli studi che si sono occupati di indagare il
fenomeno dal punto di vista dei “minori abusati”, mentre esigua è a tutt’oggi la
ricerca in materia di “minori abusanti” sotto il profilo sessuale (Quaderni Sociali
Kyosei, 2008). Alla base di tale orientamento vi sono, come è intuibile, varie
motivazioni; la più evidente resta la difficoltà, che corrisponde anche ad un
meccanismo di difesa piuttosto tipico delle nostre società, ad associare la
parola “minore” con quella di “offensore”, preferendo di gran lunga immaginare
il giovane quale vittima di condotte delinquenziali piuttosto che esserne l’autore
egli stesso. Questo è tanto più vero se si considera che, di frequente, le vittime
di atti violenti di matrice sessuale sono, a loro volta, coetanei o addirittura
minori d’età ben inferiore a quella del c.d. “adolescent sex offender”, ciò
destando sconcerto, preoccupazione, malessere, disgusto e finanche orrore a
livello di comune sentire.
Tuttavia, quel che emerge dalle ricerche fin qui realizzate – prevalentemente
Oltreoceano ma infine anche nel nostro Paese – è che i minori autori di reati
sessuali non formano un gruppo omogeneo; ed anzi assai raramente le
caratteristiche di norma studiate in questi frangenti ed associate alla messa in
atto del comportamento deviante (siano caratteristiche di personalità o socio
demografiche) paiono di per sé correlate positivamente con la realizzazione di
reati di tipo sessuale.
Ciò nonostante alcuni tratti comuni possono essere individuati, e certo quello
che balza subito all’occhio è riconducibile al genere dei minorenni accusati di
violenza sessuale. Nella stragrande maggioranza dei casi, infatti, si tratta di
individui di sesso maschile la cui età è compresa fra i 12 ed i 17 anni (così nel
90% circa dei casi; Ibidem); mentre – almeno stando alla letteratura
anglosassone – non emergono differenze legate alla provenienza socioeconomica
oppure etno-culturale-religiosa. Fra le caratteristiche maggiormente
ricorrenti, sebbene non direttamente correlate in termini di causa-effetto,
appaiono alcuni aspetti di personalità: la tendenza al ritiro sociale, ad esempio,
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