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Gruppo di ricerca della Zancan Formazione - Assemblea Legislativa

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“Dipendenti”: i primi consumano in modo saltuario od occasionale spesso per<br />

curiosità, i secon<strong>di</strong> fanno uno uso continuativo, quasi giornaliero, che può<br />

determinare un uso cronico; il terzo gruppo è accompagnato da veri e propri<br />

sintomi <strong>di</strong> astinenza, prevalentemente per alti dosaggi in tempi lunghi (Pavarin<br />

2010).<br />

L’altra considerazione che ci ha guidato nella prospettiva <strong>di</strong> analisi del gruppo è<br />

stata quella <strong>di</strong> considerare la droga come una qualsiasi altra merce <strong>di</strong><br />

consumo.<br />

Le chiavi <strong>di</strong> lettura sopra esposte, stili <strong>di</strong> consumo e sostanze come merce,<br />

sono state utili nell’in<strong>di</strong>viduare il collegamento che emergeva dalla lettura e<br />

dalla aggregazione dei dati ed andava a confermare una andamento<br />

tendenziale oramai consolidato in letteratura, che vede il consumatore <strong>di</strong> droga<br />

sempre meno accompagnato da una inevitabile immagine-destino <strong>di</strong><br />

marginalità e <strong>di</strong>pendenza.<br />

Le caratteristiche che portano un adolescente a rientrare in uno degli stili <strong>di</strong><br />

consumo sopra in<strong>di</strong>viduati è rintracciabile in un intreccio <strong>di</strong> complessi fattori<br />

biopsicosociali caratteristici in ogni traiettoria evolutiva in<strong>di</strong>viduale quali: la<br />

vulnerabilità biologica, i fattori socio-ambientali e le <strong>di</strong>namiche relazionali<br />

(Ammaniti 2010). Questi fattori si combinano in un prodotto che può<br />

determinare in <strong>di</strong>fferente maniera l’evoluzione dell’evento <strong>di</strong> contatto con la<br />

sostanza psicoattiva e quin<strong>di</strong> il suo futuro <strong>di</strong> consumo, le modalità <strong>di</strong><br />

mantenimento, o la sospensione del comportamento <strong>di</strong> assunzione.<br />

Più interessante ritrovare una cornice <strong>di</strong> sfondo socio-culturale che possa<br />

permetterci una interpretazione dei dati legata al contesto <strong>di</strong> applicabilità e <strong>di</strong><br />

azione dell’art. 25 oggetto del nostro stu<strong>di</strong>o. Questo “filo rosso” è la trasversale<br />

visione delle sostanze psicoattive come oggetto e merce <strong>di</strong> consumo.<br />

“Una voluttà nichilista sembra pervadere la nostra società, soprattutto nella sua<br />

fascia giovanile, senza che adeguati rime<strong>di</strong> appaiano <strong>di</strong>sponibili e soprattutto<br />

efficaci. Siccome sono persuaso che l’uso così <strong>di</strong>ffuso <strong>della</strong> droga non <strong>di</strong>pende<br />

tanto da un <strong>di</strong>sagio esistenziale quanto culturale, sarà bene affrontare il<br />

problema <strong>della</strong> droga con gli strumenti che la nostra cultura, anche se appare<br />

ormai esangue, sembra ancora in grado <strong>di</strong> offrire” (Galimberti 2007)<br />

In questa prospettiva l’art 25 mira al cuore del problema e si propone come<br />

intervento a forte valenza pedagogica e culturale per quei minori che<br />

“sbadatamente” si ritrovano coinvolti in una spirale <strong>di</strong> consumo leggero ed<br />

in<strong>di</strong>fferente <strong>di</strong> sostanze talvolta in modo ricreativo e socializzante. Non si<br />

accorgono che i loro percorsi <strong>di</strong> vita cominciano ad inanellare piccoli fallimenti<br />

in ambiente sociale (bocciature) o relazionale (<strong>di</strong>fficoltà nelle relazioni con<br />

mondo delle regole e mondo adulto familiare) che vanno a coagularsi<br />

all’interno <strong>di</strong> un profilo <strong>di</strong> irregolarità <strong>della</strong> condotta. Talvolta finiscono quasi per<br />

caso in situazioni <strong>di</strong> rilievo penale, a causa <strong>di</strong> frequentazione <strong>di</strong> compagnie<br />

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