Gruppo di ricerca della Zancan Formazione - Assemblea Legislativa

La Tab. 13 presenta il quadro completo dei comportamenti riuniti tra auto, etero
ed auto-etero aggressivi. Per ognuno di essi vediamo le ricorrenze nei ricorsi
del PM, la presenza in seguito all’istruttoria e il confronto tra i due dati. La
consistenza di ciò che emerge e la differenza rispetto alle indicazioni della
Procura Minorile danno la misura, da un lato, di quanto l’istruttoria sia
necessaria e, dall’altro, di quanto il ricorso del PM fosse fondato.
I comportamenti più diffusi sono quelli contemporaneamente rivolti contro gli
altri e contro di sé. Emergono la violazione delle regole scolastiche e familiari,
le fughe da casa o dal collocamento etero familiare, l’abbandono scolastico, la
violenza verso i familiari.
Tra le forme di violenza verso gli altri emergono il furto e il bullismo, seguiti a
buona distanza da vandalismo, violenza episodica, rissa, spaccio, molestia o
violenza sessuale ecc.
L’atto contro di sé assume la forma dell’uso di droghe o bevande alcoliche,
prostituzione, comportamenti sessuali a rischio. Hanno frequenza ridotta, ma
sono di grande rilievo, il ritiro sociale, l’autolesionismo e il tentato suicidio.
L’indagine socio ambientale condotta dai servizi sociali e l’udienza in tribunale
fanno emergere episodi nuovi diretti prevalentemente contro gli altri. Se
calcoliamo quanto è accresciuta la presenza di ogni comportamento nel
passaggio dal ricorso all’istruttoria, tenendo il primo come base percentuale,
vediamo impennare le segnalazioni per comportamenti contro gli altri (rapina,
estorsione e ricettazione, carattere ribelle e oppositivo, rissa, violenza
episodica verso persone o animali, trasgressione del codice della strada,
prossimità con ambienti devianti…). In termini assoluti, invece, cresce la
percezione della trasgressione verso le regole scolastiche e familiari, furto,
abbandono scolastico, fughe da casa o dalla comunità, uso di sostanze.
Le segnalazioni per comportamenti rivolti contro se stessi, quali ritiro sociale,
tentato suicidio, autolesionismo, rimangono all’incirca le stesse, insieme a
quelle per molestia o violenza sessuale, alla prostituzione e alle trasgressioni
del codice della strada. La tabella merita ancora due considerazioni. Da un
lato, una parte dei fatti accertati in seguito al ricorso avvengono proprio nel
tempo intercorrente tra il ricorso e l’udienza. Non va dimenticato, infatti, che si
sta parlando di adolescenti, ovvero ragazzi che passano all’azione con molta
facilità. La relazione dei servizi, e ancor più il verbale di udienza (generalmente
l’ultimo documento prima del decreto del Tribunale), non di rado documentano
avvenimenti recentissimi e propri di un periodo di crisi – ad es. risse con i
compagni, abbandono scolastico, fughe da casa. Dall’altro, le famiglie
ascoltate dagli operatori del territorio, o in udienza, rivelano eventi che per
scelta non avevano denunciato o rivelato inizialmente, intendendo proteggere il
minore dalle conseguenze delle proprie azioni e, probabilmente, in via indiretta
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