Gruppo di ricerca della Zancan Formazione - Assemblea Legislativa

L’incontro dedicato ai Coordinamenti tecnici provinciali su affido, adozione e
tutela e quelli con gli operatori dei servizi territoriali sono stati preparati insieme
al Servizio Politiche familiari, infanzia e adolescenza della Regione Emilia-
Romagna.
I focus hanno avuto una durata media di due ore e sono stati convocati con
lettera scritta di invito trasmessa a cura del Difensore Civico e della Zancan
Formazione. Quelli con gli operatori dei servizi o delle Questure si sono svolti a
Bologna presso gli uffici del Difensore Civico della Regione Emilia-Romagna
mentre i focus con i magistrati si sono tenuti presso il Tribunale per i Minorenni
dell’Emilia Romagna.
La conduzione è stata assicurata da Roberto Maurizio e Elena Buccoliero.
Costante la metodologia proposta: dopo una breve presentazione dell’incontro
e dei partecipanti, sono stati illustrati i principali risultati dell’analisi dei fascicoli
fin lì effettuata. Di seguito sono stati raccolti pareri, osservazioni, suggerimenti
proposti dai presenti.
La sintesi dei contenuti emersi è stata inviata ai partecipanti al fine di
raccogliere osservazioni e integrazioni.
2. L’art. 25 e la ricerca
I membri di tutti i focus hanno espresso un significativo stupore per l’oggetto
della ricerca e per il fatto che vi sia una ripresa di utilizzo di questo dispositivo
normativo. Gli operatori con maggiore anzianità di servizio lo
pensavano/ricordavano definitivamente abbandonato (a seguito
dell’approvazione del DPR 448/88), mentre i colleghi con minor esperienza non
lo conoscevano.
Gli incontri sono serviti, sotto questo profilo, a ricordare contenuti e evoluzione
di questo dispositivo normativo che è stato recentemente aggiornato.
Il secondo elemento emerso dai focus è un senso di confusione e
disorientamento: non era noto, alla maggior parte degli operatori, che proprio il
Tribunale per i minorenni dell’Emilia-Romagna stesse sviluppando una politica
giudiziaria di ripresa di utilizzo consistente delle misure amministrative. I dati
proposti – nella loro globalità sconosciuti in quanto non è emersa una
particolare attenzione verso questa misura nei servizi territoriali - sono stati
percepiti come indice di una tendenza che, forse, doveva essere condivisa
prima con gli enti territoriali competenti – in materia di minori in situazione di
disagio – per permettere una maggiore integrazione delle politiche e delle
strategie di intervento.
Il terzo elemento di riflessione riguarda la necessità – fortemente espressa dai
partecipanti – di comprendere come coniugare e integrare le potenzialità
connesse all’utilizzo delle misure amministrative con quelle proprie delle misure
258