Gruppo di ricerca della Zancan Formazione - Assemblea Legislativa

56,0% dei 123 casi presenti), e/o i loro genitori nei casi di provvedimenti civili
(sono quasi il 90,0% dei 46 casi presenti).
Da queste informazioni è possibile ricavare un primo elemento conoscitivo di
sfondo rilevante: il 76,8% (v.a. 219) del campione di ragazze e ragazzi
considerato in questa indagine entra nel percorso giudiziario rieducativo qui
descritto avendo già al suo attivo contatti (diretti o indiretti) antecedenti con i
Servizi degli enti locali e/o esperienze di altri procedimenti giudiziari.
Nell’esame dei fatti commessi dai minori, sono stati anticipati e tipizzati i
comportamenti che hanno indotto la Procura della Repubblica a richiedere al
Tribunale per i Minorenni l’apertura di un procedimento amministrativo.
Prima di entrare nel merito dei ricorsi della Procura e delle richieste in essi
contenute, seguendo il fil rouge del c.d. “ciclo operativo” dell’intervento
giudiziario rieducativo, si è accertato, innanzitutto, a chi è dovuta la
segnalazione alla Procura di notizie e circostanze relative ai minori che
possono o meno concorrere – a prescindere dal loro rilievo penale – alla
richiesta di un procedimento amministrativo (Tab. 14).
Prima di entrare nel merito dei ricorsi della Procura e delle richieste in essi
contenute, seguendo il fil rouge del c.d. “ciclo operativo” dell’intervento
giudiziario rieducativo, si è accertato, innanzitutto, a chi è dovuta la
segnalazione alla Procura di notizie e circostanze relative ai minori che
possono o meno concorrere – a prescindere dal loro rilievo penale – alla
richiesta di un procedimento amministrativo.
4.2. Le segnalazioni
Tra i soggetti segnalanti (cfr. Tab. 14), si trovano impegnate in primo luogo le
Forze dell’ordine – coinvolte in quasi il 62,0% dei casi complessivi – ma è una
dinamica composita quella che porta alle segnalazioni, quasi sempre multiple e
tra loro concatenate. Infatti, quando le Forze dell’ordine hanno inviato alla
Procura il loro rapporto, erano compresenti come fonti soprattutto le famiglie
(nel 38,8% dei 176 casi segnalati dalle FF.OO.) e le scuole (nel 16,9% dei casi
evidenziati dalle FF.OO.) ma anche gli stessi Servizi con cui c’è stato un
incrocio (nel 19,7% dei casi in cui è presente una nota delle FF.OO.).
Se ci si sofferma, invece, sui soggetti segnalanti considerati singolarmente, si
trovano alcune conferme alle informazioni di contesto già viste nel corso di
questo rapporto:
- le famiglie (36,1% sul totale) sono, dopo le forze di polizia, il soggetto
che maggiormente segnala le situazioni di difficoltà degli adolescenti,
soprattutto quando fanno del male a se stessi o alla famiglia, meno
quando sono violenti o producono danni verso terzi. I genitori che
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