Gruppo di ricerca della Zancan Formazione - Assemblea Legislativa
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l’elaborazione pacifica del conflitto e l’identificazione reciproca” (G. Pietropolli<br />
Charmet, 2000, p. 56).<br />
L’esperienza <strong>di</strong> questi ultimi anni parrebbe portare a questa considerazione: ciò<br />
che conta oggi per i genitori è che ci sia affetto tra loro e i figli e che venga<br />
trasmesso più amore che regole e principi. I ragazzi vanno assecondati nei loro<br />
desideri cercando in tal modo <strong>di</strong> renderli felici.<br />
Tuttavia “i figli <strong>della</strong> famiglia affettiva giungono ad affrontare le burrasche del<br />
processo adolescenziale con una modesta esperienza <strong>di</strong> dolore e frustrazione<br />
alle spalle e ciò contribuisce non poco ad innescare quei fenomeni <strong>di</strong><br />
intolleranza nei confronti del dolore mentale che caratterizza l’adolescenza<br />
attuale” (ibid., p. 44).<br />
Un rilancio degli interventi rieducativi è avvenuto in quest’ultimo decennio in<br />
alcuni tribunali per i minorenni, laddove si è <strong>di</strong>ffusa la consapevolezza che le<br />
condotte irregolari degli adolescenti non fossero da attribuire<br />
semplicisticamente ad una condotta pregiu<strong>di</strong>ziale dei genitori ma ad un<br />
complicato insieme <strong>di</strong> cause e <strong>di</strong> fattori.<br />
Criminalizzare la famiglia e colpevolizzare i genitori per i comportamenti<br />
devianti e irregolari dei propri figli li espone al rischio <strong>di</strong> oscurare una<br />
comprensione vera <strong>della</strong> famiglia stessa, fermandosi sulla soglia <strong>di</strong> casa, quasi<br />
che mo<strong>di</strong>ficare il comportamento <strong>di</strong> padri e madri incapaci comporti,<br />
miracolisticamente, anche il cambiamento dei requisiti educativi dei figli<br />
adolescenti, senza toccare né i <strong>di</strong>ritti, né le regole, né il progetto educativo e <strong>di</strong><br />
vita <strong>di</strong> questi giovani.<br />
Mancando il <strong>di</strong>alogo tra un figlio adolescente e i propri genitori viene meno uno<br />
degli ingre<strong>di</strong>enti fondamentali <strong>della</strong> cosiddetta “famiglia felice” a cui si faceva<br />
riferimento poc’anzi. I genitori non si capacitano dei comportamenti provocatori<br />
del figlio e <strong>della</strong> sua aggressività, a fronte del loro amore generoso e totale nei<br />
suoi confronti. Si sentono tra<strong>di</strong>ti e <strong>di</strong> certo non ritengono <strong>di</strong> essere <strong>di</strong>rettamente<br />
responsabili degli errori del figlio.<br />
È necessario quin<strong>di</strong> ripensare alle responsabilità educative <strong>di</strong> questi genitori,<br />
riconoscendo e rafforzando, per quanto è possibile, il loro ruolo ma cercando<br />
anche <strong>di</strong> invogliarli a riflettere e a impegnarsi affinché in<strong>di</strong>viduino nuove<br />
modalità comunicative con il figlio.<br />
C’è un padre che aspetta nel corridoio del Tribunale con una citazione che gli<br />
impone <strong>di</strong> essere lì quel giorno e a quell’ora. Accanto a lui la moglie e il figlio,<br />
che scherzano e si scambiano confidenze quasi fossero al bar e non in un<br />
tribunale per i minorenni.<br />
Forse è un modo per non lasciarsi troppo prendere dall’emozione.<br />
Lui non riesce proprio a scherzare. Ha l’animo a pezzi. Ha la testa tra le mani,<br />
quasi a proteggersi e ad impe<strong>di</strong>re che lo sguardo possa incontrarsi in quel<br />
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