Gruppo di ricerca della Zancan Formazione - Assemblea Legislativa

I risultati attesi di questo progetto di ricerca – nelle ipotesi iniziali – si possono
sintetizzare come segue:
- l’Ufficio del Difensore Civico è interessato a ricavare dalla ricerca
elementi di conoscenza su un’area di confine tra il disagio e la devianza
e sulla possibilità, per ogni minore, di veder riconosciuto il diritto a
crescere nella propria famiglia, alla non discriminazione, ad esprimere il
proprio punto di vista sulle questioni che lo riguardano, ecc.. In
concreto, attraverso questo lavoro si è reso possibile dare voce, seppur
in modo indiretto, alle persone (ragazzi e famiglie) che stanno dietro i
numeri e le parole scritte nei fascicoli giudiziari, alle sofferenze che
stanno dentro le loro storie,
- gli uffici giudiziari della Procura Minorile e del Tribunale per i Minorenni,
possono trovare nella ricerca una conoscenza approfondita delle storie
che stanno alla base del lavoro giudiziario, nonché la comprensione di
alcuni snodi operativi connessi a questa linea di intervento nei confronti
dei minori, anche acquisendo il punto di vista degli operatori del
territorio,
- il Servizio Regionale Politiche familiari, e tutti gli operatori dei servizi
territoriali possono chiedere alla ricerca elementi di conoscenza sul
processo che conduce minori con problematiche adolescenziali, spesse
volte intrecciate a fragilità familiari, verso esiti di grande criticità, per
delineare strategie adeguate a prendere in carico questa particolare
fascia di adolescenti e per attuare programmi di prevenzione che
provvedano un diverso accompagnamento ad altri ragazzi in condizioni
di particolare vulnerabilità.
3. L’oggetto della ricerca e la metodologia di indagine
Lo studio-indagine si è sviluppato attraverso due diverse e integrate direzioni:
a) l’analisi quantitativa e qualitativa dei fascicoli in oggetto. Si è
consapevoli di non aver potuto operare un confronto con i dati di altri
tribunali o regioni, ma si dispone oggi di uno studio pilota che potrà,
eventualmente, trovare un seguito in altri tribunali per i minorenni;
b) la raccolta di punti di vista sui temi oggetto di studio dei principali
testimoni qualificati coinvolti in questi procedimenti (magistrati,
operatori delle forze dell’ordine e operatori sociali). Grazie a questa
seconda fase d’indagine si è cercato di comporre una visione corale
sia delle difficoltà che questi ragazzi incontrano, sia della applicabilità
dei progetti rieducativi stabiliti dall’Autorità giudiziaria ma delegati ai
servizi del territorio per la loro messa in opera.
63