Gruppo di ricerca della Zancan Formazione - Assemblea Legislativa

sempre il singolo adolescente riesce a far fronte in modo adeguato e/o
efficace.
Al di là delle stime sulla consistenza del problema, ciò che assume particolare
rilievo è il fatto che i percorsi di crescita degli adolescenti non sempre si
svolgono in contesti sociali e educativi adeguati. Considerazione che investe
primariamente la famiglia e la scuola viste come contesti di crescita spesso
difficili e, in alcuni casi, estremamente difficili.
Famiglia e scuola rappresentano, in adolescenza, punti di riferimento
essenziali non solo per quanto possono fare come fonte di stimolo alla crescita
ma, anche – e, forse, soprattutto – per quanto dovrebbero fare nel costruire le
basi per tale processo. Si pensi ad esempio all’importanza della sicurezza
emotiva che dà il sapersi amati e curati, oggetto di attenzione e di pensiero,
così come al valore dell’apprendimento sociale e morale, cioè del comprendere
il senso dello stare al mondo e dello stare nel mondo e dell’apprendere le
culture e le norme della società in cui si vive.
Si tratta di elementi essenziali su cui l’innesto delle stimolazioni al crescere può
portare al divenire adulto, apprendendo il senso del “diventare grande” mentre
si apprende a essere adolescenti.
Il Tribunale per i minorenni è certamente un “osservatorio” che ha la possibilità
di entrare in relazione con il mondo adolescenziale e – sia direttamente sia
indirettamente – con agenzie educative come famiglia e scuola.
L’interazione diretta con la sofferenza dei più giovani permette ai magistrati di
cogliere la crisi attraversata dalle agenzie educative: famiglia e scuola,
ragionando in termini generali, appaiono caratterizzate da forte
disorientamento di fronte alle aspettative che la società rivolge loro. Ciò che
appare, sempre più frequentemente, è che famiglia e scuola non abbiano più
chiara la direzione del proprio agire e del proprio essere, ritrovandosi –
metaforicamente - “a suonare una musica senza uno spartito comune”.
Emerge, altresì, il diffuso senso di impotenza a trattare e gestire le
problematiche degli adolescenti, segno di una fatica che non riguarda solo la
dimensione del senso ma anche quella delle competenze educative: le
difficoltà che emergono maggiormente sono quelle di ascoltare e di farsi
ascoltare, di costruire relazioni entro cui veicolare l’aiuto a comprendere,
orientarsi e scegliere (bisogni tipici degli adolescenti). Si delinea, infine, il
sentimento di una fragilità diffusa dovuta a mancati riconoscimenti reciproci
(soprattutto tra scuola e famiglia, ma non solo), a legami familiari sempre più
fragili e labili, a sostegni e supporti esterni a scuola e famiglia non sempre
presenti e efficaci.
Tutto ciò, inoltre, pare potenzialmente (anche se non in modo automatico)
aggravato laddove ci si trovi di fronte a percorsi migratori faticosi, soprattutto
quelli che propongono agli adolescenti ricongiungimenti in età
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