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Bollettino di Numismatica n. 36-39 - Portale Numismatico dello Stato

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BdN <strong>36</strong>-<strong>39</strong> (2008)<br />

Pìero dell'Amìco<br />

una sorta <strong>di</strong> filettatura formata da una protuberanza anulare appena accennata e da due lievi scanalature<br />

anch'esse anulari: protuberanza e scanalature sono <strong>di</strong>sposte inclinate. Argilla 10R64.<br />

Ciclicamente si ripresenta il problema <strong>di</strong> stabilire lo scopo per cui venivano utilizzati questi tblì<br />

sulle navi antiche. La soluzione proposta dal Ferran<strong>di</strong> per il relitto <strong>di</strong> punta Ala, cioè che servissero a formare<br />

delle condotte per scaricare in sentina le acque <strong>di</strong> coperta, non sembra accettabile per <strong>di</strong>versi motivi<br />

8) allo stesso modo non sembra plausibile il mettere in relazione questi tblì con l'apparato <strong>di</strong> sentina.<br />

9) D'altronde, su altri relitti, come quello <strong>di</strong> Giglio porto (Grosseto), datato a fine II­inizi III sec. d.C.,<br />

la situazione <strong>di</strong> giacitura <strong>di</strong> siffatti oggetti è tale da escludere un simile impiego. 10) Una trentina <strong>di</strong> questi<br />

tblì è stata rinvenuta sul relitto Dramont E (Saint­Raphal), del V sec. d.C. Il Santamaria, dopo aver<br />

lasciato intendere che tali tblì potevano far parte del carico in quanto sarebbero stati presenti sul relitto<br />

in numero molto maggiore rispetto a quelli rinvenuti, enumera tre altre possibilit, anche se subito<br />

dopo afferma che nessuna <strong>di</strong> esse gli pare plausibile: che si trattasse del residuo <strong>di</strong> un carico precedente<br />

che servissero per lo stivaggio delle anfore che fossero impiegati in qualche installazione particolare <strong>di</strong><br />

bordo, ad esempio in cucina. 11) Reputiamo che quest'ultima ipotesi sia la più probabile. più in generale,<br />

possiamo pensare che i tblì fossero utilizzati quali sostegni, a mo' <strong>di</strong> colonnine, per rialzare un qualche<br />

ripiano. Un uso del genere viene ipotizzato per la prima nave <strong>di</strong> Nemi, dove dei tblì sarebbero stati<br />

impiegati a sostegno del ponte, analogamente alle enrae degli impianti termali. 12) Non bisogna tuttavia<br />

<strong>di</strong>menticare che le navi <strong>di</strong> Nemi erano dei palazzi galleggianti, per cui dobbiamo ipotizzare che su<br />

una comune oneraria il loro uso fosse più limitato, come, ad esempio, quello <strong>di</strong> tenere sollevato il piano<br />

del focolare. per quanto concerne la possibilit che i tblì costituissero, in alcuni casi unitamente a del<br />

vasellame ceramico, 13) il carico secondario della nave, è lo stesso Santamaria a far notare quanto spora<strong>di</strong>ci<br />

ed esigui come numero siano altri ritrovamenti marini <strong>di</strong> tali cilindri, escludendo che potessero costituire<br />

parte del carico. 14)<br />

21. - Frammento <strong>di</strong> tegola fittile con aletta (n. inv. A 287) (jìg. 8). Argilla 2.584.<br />

22. - Frammento <strong>di</strong> tegola o mattone fittile (n. inv. A 288) spessore 2 cm.<br />

23. - Frammento <strong>di</strong> tegola o mattone fittile (n. inv. A 289) spessore 3,5 cm.<br />

24-25. - Due frammenti <strong>di</strong> lamina plumbea (nn. inv. A 96 e A97).<br />

26. - Lamina <strong>di</strong> piombo ripiegata (senza n. inv. - n. el. ISL 10) spessore 1,1 mm. potrebbe trattarsi<br />

<strong>di</strong> un piombo per appesantire la caloma inferiore <strong>di</strong> una rete da pesca. 15)<br />

8)<br />

FERRANDI 1980, pp. 84­85. I motivi sono che l'imboccatura dei tubuli dovrebbe seguire il verso <strong>di</strong> scorrimento dell'acqua e non viceversa,<br />

che la condotta non appare fissata tra le or<strong>di</strong>nate, che tali condotte avrebbero dovuto essere presenti in altri punti <strong>dello</strong> scafo ed essere<br />

simmetriche ma, soprattutto, che è molto controproducente scaricare in sentina l'acqua <strong>di</strong> coperta: in caso <strong>di</strong> mare agitato, con imbarco <strong>di</strong> acqua<br />

in coperta, la stiva si sarebbe allagata mettendo la nave a rischio <strong>di</strong> affondamento. Una tale soluzione sarebbe accettabile solo se riferita ad un<br />

ponte interme<strong>di</strong>o, sottostante quello <strong>di</strong> coperta, ma questo non sembra essere il caso dell'oneraria <strong>di</strong> punta Ala.<br />

9)<br />

AA.VV. 1991, p. 123.<br />

10)<br />

Idem.<br />

11)<br />

SANTAMARIA 1995, p. 67.<br />

12)<br />

UCELLI 1983, pp. 159­161.<br />

13)<br />

Lo stesso relitto del Dramont E potrebbe essere citato quale esempio: SANTAMARIA 1995, pp. 69 e 79.<br />

14)<br />

Ibìdem, pp. 67­68.<br />

15)<br />

BASS ­ VAN DOORNINC 1982, pp. 303­307.<br />

130<br />

http://www.numismatica<strong>dello</strong>stato.it

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