Bollettino di Numismatica n. 36-39 - Portale Numismatico dello Stato
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BdN <strong>36</strong>-<strong>39</strong> (2008)<br />
Piero dell'Amico, Francisca Pallarés<br />
ne che l'emporio che maggiormente concentrava prodotti provenienti da <strong>di</strong>versi luoghi, per poi ri<strong>di</strong>stribuirli,<br />
era Ca<strong>di</strong>ce e che, a parte una minima quantità destinata ai consumi interni, la maggior parte <strong>di</strong> questi<br />
prodotti era destinata all'estero, in special modo all'Italia ed a Roma. Carthago Nova viene riconosciuta<br />
come «città più potente» sebbene commercialmente venga posta ad un gra<strong>di</strong>no inferiore rispetto a<br />
Ca<strong>di</strong>ce. I due stu<strong>di</strong>osi riconoscono che «les amphores d'Afrique avaient déjà fait le voyage Carthage<br />
Gadès avant de repartir vers Rome»; 55) tale affermazione, tuttavia, può trovare riscontro sia nella prima<br />
che nella seconda delle ipotesi che abbiamo sopra proposto.<br />
Assai più <strong>di</strong>fficile appare sostenere una terza possibilità, e cioè che il porto <strong>di</strong> ri<strong>di</strong>stribuzione fosse<br />
Cartagine, se non col presupposto che tale fatto fosse legato a fenomeni <strong>di</strong> monopolio <strong>di</strong> mercato finora<br />
sconosciuti. Ricor<strong>di</strong>amo, in merito, l'opinione <strong>di</strong> R. Etienne e F. Mayet i quali, riferendosi al circuito<br />
commerciale che dall'Africa portava i prodotti a Ca<strong>di</strong>ce e poi verso l'Italia, scrivono «il ne peut ètre question<br />
d'inverser la route maritime». 56)<br />
Con maggior precisione rispetto alle prime interpretazioni circa la cronologia del relitto, l'analisi dei<br />
materiali, in particolare il contesto monetale, ci inducono a datare il relitto A <strong>di</strong> Fontanamare in un<br />
momento che non va oltre il primo decennio del IV sec. d.C.<br />
Le monete rinvenute nel relitto <strong>di</strong> Fontanamare coprono un arco <strong>di</strong> tempo che va dal 260 al 305 d.C.<br />
I relitti attribuibili a questo periodo, scoperti finora, sono abbastanza numerosi. Tuttavia, per la maggior<br />
parte <strong>di</strong> essi, la documentazione appare scarsa e incompleta e non sempre le datazioni fornite dai <strong>di</strong>versi<br />
autori che se ne sono occupati coincidono. 57) Tra questi relitti, gli unici che hanno restituito elementi<br />
datanti certi sono tre: Punta Ala, Cabrera III e Fontanamare. 58) Tra questi tre relitti, soltanto quello <strong>di</strong><br />
Fontanamare presenta un carico <strong>di</strong> cui il vasellame ceramico (T.S. chiara «africana») costituisce una<br />
parte cospicua.<br />
L'importanza dell'insieme dei materiali provenienti dal relitto A <strong>di</strong> Fontanamare, l'eterogeneità dei<br />
prodotti, i problemi dell'origine della nave, la destinazione <strong>di</strong> questi prodotti ecc. sono argomenti sufficientemente<br />
vali<strong>di</strong> per giustificare la programmazione <strong>di</strong> una più vasta campagna <strong>di</strong> documentazione,<br />
scavo e recupero <strong>di</strong> tutto quanto non è andato <strong>di</strong>sperso o <strong>di</strong>strutto.<br />
55)<br />
ETIENNE - MAYET 19951996, pp. 54 e 5657.<br />
56)<br />
Ibidem, p. 56.<br />
57)<br />
V. anche AA.VV. 1992, p. 202.<br />
58)<br />
V. supra.<br />
Addendum - Il manoscritto del presente lavoro è stato consegnato nel mese <strong>di</strong> Settembre del 1998. Non essendo stato possibile effettuare un<br />
aggiornamento del testo e della relativa bibliografia, in quanto il primo era già stato composto a suo tempo dalla tipografia, nelle more tipografiche<br />
riteniamo <strong>di</strong> dover segnalare la pubblicazione del volume <strong>di</strong> A. SALVI, I. SANNA, L'acqua e il tempo. Prospezioni <strong>di</strong> archeologia subacquea<br />
nelle acque <strong>di</strong> Gonnesa, Soprintendenza Archeologica <strong>di</strong> Cagliari e Oristano, Cagliari 2000, in parte de<strong>di</strong>cata ai rinvenimenti più recenti <strong>di</strong> materiali<br />
provenienti dal Relitto A <strong>di</strong> Fontanamare. Tale pubblicazione, che non mo<strong>di</strong>fica la cronologia e le conclusioni cui si è ad<strong>di</strong>venuti nel presente<br />
lavoro, apporta qualche dato in più riguardante le anfore. Di queste, infatti, sono stati rilevati tre frammenti le cui forme non sono presenti<br />
tra il materiale anforico qui pubblicato e, più precisamente, la parte superiore <strong>di</strong> un'anfora <strong>di</strong> forma Almagro 51 AB, pubblicato a p. 53, fig. <strong>39</strong> e<br />
p. 67, alla quale potrebbe forse essere ascritto anche il puntale 120A/98 (fig. 35, p. 52); il puntale <strong>di</strong> spatheion descritto a p. 59 e p. 68 ed il frammento<br />
costituito da parte del corpo, della spalla, del collo e da un'ansa <strong>di</strong> un'anfora MidRoman I, a p. 55, fig. 43 e a p. 68.<br />
Le conclusioni alle quali è arrivata Antonella Salvi (pp. 151153) lasciano la porta aperta a <strong>di</strong>verse ipotesi tra le quali quella assai controversa<br />
riguardante la rotta seguita dalle navi provenienti dalla Betica e <strong>di</strong>rette a Roma, tematica già trattata da Luc Long per il relitto Plage d'Arles 4,<br />
situato 80 Km al largo della Camargue, da lui ascritto alla rotta che dalla Spagna meri<strong>di</strong>onale costeggiava le Isole Baleari e, quin<strong>di</strong>, puntava<br />
<strong>di</strong>rettamente alle Bocche del Rodano, e per il relitto Plage d'Arles 5, che giace al largo <strong>di</strong> Narbona, per il quale ancora il Long suggerisce una<br />
rotta <strong>di</strong>retta per Roma attraverso il Golfo <strong>di</strong> Lione, scapolando poi Capo Corso (L. LONG, L'Archéologie sous-marine à grande profondeur: fiction<br />
ou réalité, in VOLPE GIULIANO (a cura <strong>di</strong>), Archeologia Subacquea. Come opera l'archeologo sott'acqua. Storie dalle acque, in Quaderni<br />
del Dipartimento <strong>di</strong> Archeologia e Storia delle Arti Sezione Archeologica - Università <strong>di</strong> Siena, 44, VIII Ciclo <strong>di</strong> lezioni sulla ricerca applicata<br />
in Archeologia, Certosa <strong>di</strong> Pontignano (Siena) 915 Dicembre 1996, Ed. All'Insegna del Giglio, Firenze 1998, p. 356). A questo lavoro <strong>di</strong><br />
Luc Long fa riferimento anche la Salvi (p. 152) prospettando "che i carichi provenienti dalla Betica e <strong>di</strong>retti a Roma seguivano una rotta d'alto<br />
mare, al largo delle isole <strong>di</strong> Sardegna e <strong>di</strong> Corsica, che passava poi a circa 80 Km dalla Camargue".<br />
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