Bollettino di Numismatica n. 36-39 - Portale Numismatico dello Stato
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BdN <strong>36</strong>-<strong>39</strong> (2008)<br />
Raccolte Numismatiche e scambi antiquari a Bologna ra Quattrocento e Seicento Parte II<br />
Marmo Augustale, 104) che nel breve commentario per la moneta in bronzo dell'Imperatore Otone, considerata<br />
<strong>di</strong> particolare rarità, che aveva donato al re <strong>di</strong> Francia Luigi XIV. 105) Per questo dono gli era stato conferito<br />
il cavalierato <strong>di</strong> S. Michael 106) e gli giungeva una pensione da parte del re. 107)<br />
Capponi è ricordato come collezionista da Spon, Baudelot e in particolare per le monete da Lotti e<br />
Vaillant, 108) la sua attrazione per il collezionismo <strong>di</strong> medaglie antiche deve però risalire al padre: egli ne<br />
ricorda una moneta - una Cleopatra <strong>di</strong> mio padre - che invia in dono al car<strong>di</strong>nale Leopoldo de' Me<strong>di</strong>ci<br />
in una sua lettera del 17 luglio 1663. 109) Con il car<strong>di</strong>nale Leopoldo de' Me<strong>di</strong>ci (1617-1675) aveva cor<strong>di</strong>ale<br />
rapporto su temi che vanno dalla numismatica alla poesia, alle sperimentazioni me<strong>di</strong>che e, negli anni tra il<br />
1663 e il 1671, gli procurava monete, anche per mezzo <strong>di</strong> orefici e antiquari locali, come un non meglio<br />
identificato frate servita (nel 1667, Canali Leone o Fontanella Vincenzo - ve<strong>di</strong> ad vocem) o <strong>di</strong> visitatori<br />
stranieri come Pierre Cherchemont 110) nel 1666, o proponeva cambi e gli forniva pareri su monete greche. 111)<br />
Nel 1671 e nel 1674 Giovanni Battista Capponi ( igg. 14-16) corrispondeva anche con il bibliotecario<br />
me<strong>di</strong>ceo, Antonio Magliabechi (1633-1714), riferendogli in particolare della sua operetta sulla rara moneta <strong>di</strong><br />
Otone, che aveva inviata in cinquanta copie in Francia insieme alla moneta e che offriva in dono ai letterati. 112)<br />
Nel corso del suo esame del cosiddetto Marmo Augustale, Capponi, sulla base <strong>di</strong> un metodo apertamente<br />
fondato sull'importanza delle testimonianze materiali, 113) utilizza le monete antiche come dato <strong>di</strong> raf-<br />
104)<br />
G.B. CAPPONI, Il Marmo Augustale, in Prose de' signori Accademici Gelati, Bologna 1671, pp. 219-298 e ripubblicato da MALVASIA<br />
(1690), pp. 109-130, e<strong>di</strong>zione utilizzata nel presente stu<strong>di</strong>o, d'ora in poi CAPPONI (1671, ried. 1690), cui va aggiunta una risposta <strong>di</strong> Alessandro<br />
Negri a Capponi, pp. 130-138, gia pubblicata in forma autonoma nel 1664. L'iscrizione è CIL. XI, 720.<br />
105)<br />
RENAULDIN (1851), pp. 167-168 e BETTI-CALORE (1996), p. <strong>36</strong> e n. 14. Si tratta <strong>di</strong> G.B. CAPPONI, De Othone aereo suo Commentarius,<br />
ad Felicissimum et sapientissimum Principem Ludovicum XIV ..., Bononiae 1669, rec. in Le Journal des Sçavans, 30 marzo 1671, consultato<br />
nella ed. Paris 1728, annate 1669-1671, pp. 52-53. V.a. la citazione in P. SEGUIN, Selecta Numismata antiqua ..., Lutetiae Parisiorum 1684,<br />
pp. 141-142 in cui si fa riferimento al suo dono al re <strong>di</strong> Francia. La moneta si trova illustrata in Thesauri Morelliani, con i Commentaria in XII<br />
Primorum Imperatorum Romanorum, <strong>di</strong> Ch. SCHLEGEL, S. HAVERKAMP, A. F. GORI, Amstelaedami 1752, v. II, p. 201 e v. III, tav. II (<strong>di</strong> Otho),<br />
Aerea Graeca, n. 1, ma senza più alcun riferimento al donatore. Solo pochi anni dopo, (1687) infatti non c'era più una precisa memoria del<br />
pezzo, dal momento che a Sebastiano Bianchi, in visita presso il medagliere reale, viene mostrato un pezzo <strong>di</strong> Antiochia, come proveniente da<br />
Capponi (sic), ASFi, Me<strong>di</strong>ceo del Principato, b. 4826, lett. 21, da Parigi, 1 <strong>di</strong>cembre 1687. Oggi, a Parigi, nel Départment des monnaies, médailles<br />
et antiques della Bibliothéque Nationale, si trovano <strong>di</strong>versi esemplari <strong>di</strong> questa moneta, pubblicati in Sylloge Nummorum Graecorum.<br />
Alexandrie. I. AugusteTra}an, cur. da S. BAKHOUM, Zurich 1998, nn. 683-689, fra i quali non è più possibile riconoscere il pezzo <strong>di</strong> Capponi;<br />
la ricerca della moneta a Parigi è stata condotta dal prof. Michel Amandry, cui va il nostro più vivo ringraziamento.<br />
106)<br />
C. ARNOLDI, Prae atio epistolica a P. PARISIO, Rariora Magnae Graeciae Numismata, S.l. 1683, p. 9.<br />
107)<br />
BETTI-CALORE (1996), p. 38.<br />
108)<br />
J. SPON, Recherches des antiquites et curiosites de la ville de Lyon ..., Lyon 1673, p. 220: aveva «medailles & antiquites»; BAUDELOT<br />
DE DAIRVAL, De l'utilité des voyages et de l'avantage que la Recherche des Antiquitez procure aux Sçavans, Paris 1686, t. II, p. 682 (... pour<br />
avoir un grand nombre d'Antiquites); LOTTI-LETI (1676); VAILLANT (1674), pp. 16, 45, 79 (monete in bronzo), VAILLANT (1688) e VAILLANT<br />
(1700), che ne ricorda 3 monete imperiali greche in bronzo, pp. 3, 148, 165.<br />
109)<br />
ASFi, Carteggio d'artisti, XV, inserto 7, lett. <strong>di</strong> Capponi a Leopoldo de' Me<strong>di</strong>ci, da Bologna del 17 luglio 1663, c. 682r, citato da<br />
CARAPELLI (1992), pp. 114-115 e n. 6.<br />
110)<br />
ASFi, Carteggio d'Artisti, XV, inserto 7 si trovano le sue lettere al car<strong>di</strong>nale dalle quali impariamo che il nostro era ammalato <strong>di</strong><br />
podagra fin dal 1666. In questa data egli si <strong>di</strong>chiarava Anatomista del ser. prencipe Leopoldo <strong>di</strong> Toscana in una postilla su un libro, BETTI-CALO-<br />
RE (1996), p. 72 e n. 105.<br />
111)<br />
Le lettere sono in parte esaminate da CARAPELLI (1992).<br />
112)<br />
BNCFi, ms. Cl. VIII, 1149, cc. 130-137 (lettere <strong>di</strong> Capponi a Magliabechi, da Bologna, dal 27 ottobre al 7 novembre 1671, dal 3 aprile<br />
al 4 settembre 1674).<br />
113)<br />
DE MARIA (1983), p. 503 pur nella continuità con quanto già espresso in precedenza da Antonio Agustin, vede in quest'idea una<br />
influenza del metodo sperimentale che si andava affermando nel campo delle scienze naturali, ben frequentato dal nostro me<strong>di</strong>co, in contrapposizione<br />
con la storiografia bolognese dell'età precedente, più legata a schemi eru<strong>di</strong>to-retorici.<br />
225<br />
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