17.01.2015 Views

Bollettino di Numismatica n. 36-39 - Portale Numismatico dello Stato

Bollettino di Numismatica n. 36-39 - Portale Numismatico dello Stato

Bollettino di Numismatica n. 36-39 - Portale Numismatico dello Stato

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

BdN <strong>36</strong>-<strong>39</strong> (2008)<br />

Notiziario<br />

che alcuni esemplari pesano poco più <strong>di</strong> mezzo grammo. Intorno al terzo decennio del XIII secolo, quando<br />

ormai la città aveva acquisito una posizione <strong>di</strong> rilievo nell'ambito economico internazionale, fu battuto<br />

il primo grosso d'argento da 12 denari che pesava circa 1,60 grammi. Come era avvenuto per altri<br />

importanti centri commerciali, a cominciare da Venezia con il grosso detto «matapan», i vecchi denarini<br />

<strong>di</strong> mistura non erano più adeguati a reggere il confronto con altre monete che nel frattempo si erano<br />

affacciate sulla scena internazionale. Peraltro, come osserva l'autrice, le carenze delle fonti archivistiche,<br />

delle ricerche archeologiche e quelle sui titoli delle monete, rendono problematica allo stato attuale<br />

l'organizzazione cronologica <strong>di</strong> queste antiche emissioni <strong>di</strong> denari e <strong>di</strong> grossi senesi. Viene anche posto<br />

in giusta evidenza l'accordo monetario intercorso fra il 1255 e il 1257 tra Firenze, Lucca, Pisa, Arezzo e<br />

Siena per emettere tutte le monete d'argento con lo stesso intrinseco e con lo stesso valore, creando le<br />

premesse <strong>di</strong> un'unione economica e commerciale. Siamo in presenza, con 750 anni <strong>di</strong> anticipo, <strong>di</strong><br />

un'unione monetaria, simile, quanto meno nelle finalità, a quella dell'euro. Vengono poi in<strong>di</strong>viduati i<br />

presupposti della battitura del sanese, la prima moneta d'oro, coniata nel 1376: un bellissimo pezzo che,<br />

come il fiorino <strong>di</strong> Firenze, pesa 3,51 grammi. Si trattò, secondo Balbi de Caro, <strong>di</strong> un tentativo, l'ultimo<br />

<strong>di</strong> una lunga serie, per migliorare il sistema dei mezzi <strong>di</strong> pagamento a circolazione prevalentemente interna<br />

basato sulla moneta piccola, cioè i denarini e i multipli <strong>di</strong> mistura. La loro pessima qualità intrinseca<br />

e l'eccessiva quantità in circolazione rendeva instabili i corsi delle monete grosse <strong>di</strong> buon argento.<br />

Coniando l'oro i governanti senesi ritenevano <strong>di</strong> inserire nel sistema un nuovo elemento <strong>di</strong> equilibrio.<br />

Siamo in presenza <strong>di</strong> una serie <strong>di</strong> contributi <strong>di</strong> alto livello, non solo per l'ampiamente acclarata<br />

competenza degli autori, ma soprattutto per il taglio inter<strong>di</strong>sciplinare che ha saputo coniugare in modo<br />

esemplare gli aspetti stilistico­descrittivi delle monete con il contesto economico e sociale nel quale si<br />

collocano queste straor<strong>di</strong>narie testimonianze d'arte e <strong>di</strong> civiltà.<br />

GIULIO GIANELLI<br />

344<br />

http://www.numismatica<strong>dello</strong>stato.it

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!