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Bollettino di Numismatica n. 36-39 - Portale Numismatico dello Stato

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BdN <strong>36</strong>-<strong>39</strong> (2008)<br />

Federica Missere Fontana<br />

FIG. 41. ANONIMO, Incisione raffigurante moneta<br />

<strong>di</strong> Geta (RIC IV, I, p. 318, n. 35)<br />

appartenuta a Francesco Maria Minio<br />

(1625­1703), ricordata anche da<br />

MONTFAUCON (1702), p. 405,<br />

Biblioteca Comunale <strong>di</strong> Carpi.<br />

FIG. 42. ANONIMO, Incisione raffigurante moneta<br />

<strong>di</strong> Diadumeniano (RIC IV, II, p. 14, nota:<br />

ibrido con un rovescio <strong>di</strong> Giulia Domna)<br />

appartenuta a Francesco Maria Minio (1625­<br />

1703), ricordata anche da MONTFAUCON<br />

(1702), p. 405, Biblioteca Comunale <strong>di</strong> Carpi.<br />

permette <strong>di</strong> sapere se si trattasse <strong>di</strong> un in<strong>di</strong>ce a scopo <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta o <strong>di</strong> pubblicazione, dal momento che -<br />

come accenna Mezzabarba (pubbl. 1683) - egli aveva probabilmente intenzione <strong>di</strong> e<strong>di</strong>tare un catalogo<br />

della sua collezione, ipotesi non impossibile quest'ultima, se si considera la data 1684 presente nel manoscritto<br />

Albani­Boncompagni. Nonostante questo, lo scopo dell'in<strong>di</strong>ce per ven<strong>di</strong>ta, già visto per il viaggio<br />

in Francia (1686), è assai plausibile proprio perché il car<strong>di</strong>nale Alessandro Albani visionava questo genere<br />

<strong>di</strong> testi per il possibile acquisto <strong>di</strong> monete. 545)<br />

Minio è ricordato anche nelle lettere fra Patin e Magnavacca: Patin assicurava che gli avrebbe scritto<br />

e ne avrebbe coltivato l'amicizia (1679) e avvertiva <strong>di</strong> aver inserito il nome del frate nel libro che stava<br />

facendo stampare in Olanda (1680). 546) Allo stesso modo l'abate De Camps, desideroso <strong>di</strong> intraprendere<br />

uno scambio epistolare con Minio chiedeva a Magnavacca (1693) <strong>di</strong> portare una sua lettera al Pere Minii<br />

avec le quel Je serai bien aise d'entrer en quelque commerce... 547)<br />

L'ultima testimonianza, in or<strong>di</strong>ne cronologico, è quelle <strong>di</strong> Bernard de Montfaucon, che in una sua sosta<br />

a Bologna (15 aprile 1699) visitava il museo <strong>di</strong> Minio, segnalando fra le rare monete della serie in argento<br />

alcuni esemplari degni <strong>di</strong> nota 548) e c'è un accenno ad un affare ... curioso relativo al nostro da parte <strong>di</strong><br />

545)<br />

NARDUCCI (1892), ms. n. 134, In<strong>di</strong>ce delle Medaglie Imperiali d'argento esistenti nel Museo del molto Rev. P.re Francesco Maria Minio<br />

Preposito <strong>dello</strong> Spirito Santo in Bologna l'anno MDCLXXXIV, pp. III, 166, in quarto piccolo, cartaceo <strong>di</strong> pp. 172, e Biblioteca Albani, 210. L'incipit<br />

che <strong>di</strong>ce Testa <strong>di</strong> Alessandro Rè <strong>di</strong> Macedonia... in<strong>di</strong>ca però che il contenuto non era limitato ai soli pezzi imperiali, come farebbe pensare il titolo,<br />

ma includeva anche, evidentemente all'inizio, altre serie <strong>di</strong> teste <strong>di</strong> uomini illustri dell'antichità, quali Re macedoni, <strong>di</strong>adochi, che come <strong>di</strong>ce<br />

Magnavacca in BCABo, Fondo Biancani Tazzi, cartone VI, n. 14, c. 3v, si ponevano solitamente, insieme alla testa <strong>di</strong> Roma, prima della serie imperiale.<br />

Per la ven<strong>di</strong>ta della Biblioteca Boncompagni <strong>di</strong> Roma si v. Boncompagni Lodovisi Baldassarre, DBI, 11 (1969), p. 708, <strong>di</strong> V. CAPPELLETTI.<br />

546)<br />

BCABo, ms. 1715, lett. 69, <strong>di</strong> Patin a Magnavacca, da Milano del 24 settembre 1679 e lett. 32, da Padova del 18 febbraio 1680, in<br />

cui fa riferimento a PATIN (1683).<br />

547)<br />

BCABo, ms. B. 1715, lett. 17, <strong>di</strong> De Camps a Magnavacca, da Parigi del 13 aprile 1693.<br />

548)<br />

MONTFAUCON (1702), pp. 404­405: Decima quinta remigramus Bononiam. Ipsaque <strong>di</strong>e vi<strong>di</strong>mus musaeum R. D. Francisci Minii e<br />

Congregatione Regularium Clericorum; in cuius argentea serie numismata bene multa perrara habentur; haec in praestantia observantur...<br />

Sunt ibidem alia numismata perrara, icones antiquae aeneae in queis figura ab umbilico Juliae Piae Severi, ut quidem aestimat ipse, non<br />

constare certe puto. uesto bronzetto <strong>di</strong> Giulia Domna è visibile in una incisione (cfr. fig. 44).<br />

288<br />

http://www.numismatica<strong>dello</strong>stato.it

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