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Bollettino di Numismatica n. 36-39 - Portale Numismatico dello Stato

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BdN <strong>36</strong>-<strong>39</strong> (2008)<br />

Pìero dell'Amìco, Francìsca Pallarés<br />

Questi vasi, co<strong>di</strong>ficati dal Lamboglia per la prima volta a Ventimiglia, hanno una evoluzione nella<br />

forma, messa in evidenza dai reperti <strong>di</strong> questo giacimento. 104) I piatti­coperchio a bordo annerito si ispirano<br />

infatti ad un prototipo più antico <strong>di</strong> età tardo­repubblicana (strati VIA e VIB). Questa forma, indubbiamente<br />

funzionale, viene imitata, a partire dalla fine del I sec. d.C., dalle fabbriche africane che producevano<br />

la sigillata chiara <strong>di</strong> tipo A. Il Lamboglia aveva potuto osservare che, in questa produzione, vi era<br />

una chiara evoluzione rispetto alla forma originaria. Gli esemplari più antichi (fine I sec. d.C. ­ 150 d.C.)<br />

presentano un bordo sottile mentre, a partire da questa data fino alla prima metà del III sec. d.C., il bordo<br />

tende via via ad ingrossarsi fino ad acquistare la forma <strong>di</strong> mandorla. Dal 250 d.C. in poi, i piatti­coperchio<br />

a bordo annerito <strong>di</strong>ventano <strong>di</strong> maggiori <strong>di</strong>mensioni e <strong>di</strong> conseguenza l'orlo tende ad ingrossarsi notevolmente<br />

<strong>di</strong>ventando molto pendente. Al contrario, lo Hayes ha datato i piatti­coperchio a bordo ingrossato,<br />

identificandoli nella forma 182, alla seconda metà del II ­ prima metà del III sec. d.C., 105) mentre per quelli<br />

a bordo più sottile (forma 196) ha in<strong>di</strong>cato una datazione alla metà del III sec. d.C. 106)<br />

I frammenti <strong>di</strong> piatto­coperchio <strong>di</strong> Fontanamare si inseriscono perfettamente tra quelli più tar<strong>di</strong> (fine<br />

III ­ inizio del IV sec. d.C.), caratterizzati dalle considerevoli <strong>di</strong>mensioni e dall'orlo ispessito e pendente.<br />

CATALOGO<br />

TERRA SIGILLATA CHIARA "AFRICANA"<br />

L'osservazione delle argille e delle vernici effettuata sui <strong>36</strong>1 frammenti <strong>di</strong> terra sigillata chiara africana<br />

recuperati a Fontanamare 107) ci ha permesso <strong>di</strong> <strong>di</strong>stinguere sei gruppi <strong>di</strong>versi. Le <strong>di</strong>fferenze <strong>di</strong> colore<br />

e composizione dell'argilla e della vernice sono a volte minime per cui potrebbero significare soltanto<br />

<strong>di</strong>fferenze dovute alla cottura oppure alla stagionatura o alla depurazione. Teniamo, quin<strong>di</strong>, a precisare<br />

che tali raggruppamenti non vogliono avere né carattere tipologico né, tanto meno, l'intento <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare<br />

officine <strong>di</strong>verse, ma servono solo a rendere più agevole, all'interno del contesto del relitto, la sud<strong>di</strong>visione<br />

dei suddetti frammenti. 108)<br />

Tra questi <strong>36</strong>1 frammenti ne abbiamo scelti per il catalogo soltanto 42 che per le loro caratteristiche<br />

morfologiche ci consentono <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare integralmente la forma.<br />

GRUPPO 1<br />

È caratterizzato dall'argilla arancione chiara (2.5YR6/8), abbastanza grossolana con inclusi <strong>di</strong> calce<br />

e microgranuli <strong>di</strong> mica, e dalla vernice identica all'argilla (2.5YR6/8), a «buccia d'arancia» facilmente<br />

104)<br />

LAMBOGLIA 1950, pp. 24, 1<strong>39</strong>, 149.<br />

105)<br />

HAYES 1972, pp. 201­203.<br />

106)<br />

ID., pp. 208­209 e fig. <strong>36</strong>.<br />

107)<br />

In questo totale sono pure compresi i frammenti conservati presso L'Istituto <strong>di</strong> Stu<strong>di</strong> Liguri <strong>di</strong> Bor<strong>di</strong>ghera. Alcuni dei frammenti recuperati<br />

durante la campagna 1972, senza forma, non sono stati inventariati.<br />

108)<br />

Il rilevamento del colore dell'argilla e della vernice si è verificato in locale chiuso a luce artificiale normalizzata e <strong>di</strong> costante intensità.<br />

È stata utilizzata la carta <strong>di</strong> colori Munsell Soìl Color Charts, Ed. 1975.<br />

52<br />

http://www.numismatica<strong>dello</strong>stato.it

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