Bollettino di Numismatica n. 36-39 - Portale Numismatico dello Stato
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BdN <strong>36</strong>-<strong>39</strong> (2008)<br />
Il ripostiglio dall'area "Galli Talli" <strong>di</strong> Lucca<br />
Un piccolo aggiustamento alla cronologia è stato successivamente proposto da Albrycht<br />
Rapnicka, 29) la prima ad aver <strong>di</strong>scusso la presenza delle monete italiane nei ripostigli nordeuropei. Pur<br />
confermando nel complesso le datazioni del CNI, l'autrice suggerisce <strong>di</strong> assegnare al solo periodo 996<br />
1002 la emissione a legenda Tercius, per la convincente ragione che prima <strong>di</strong> quell'anno il terzo degli<br />
Ottoni non era ancora <strong>di</strong>ventato imperatore. E la parola Imperator compare chiaramente al rovescio e<br />
forse anche al dritto <strong>di</strong> questi esemplari. 30)<br />
Alle emissioni pavesi riportate dal CNI, dobbiamo ora anche aggiungere quella rappresentata da un<br />
pezzo presente nel ripostiglio <strong>di</strong> Fécamp nel 1971, caratterizzato al dritto dalla stessa tipologia dei gruppi<br />
A B e C, ma al rovescio dalla leggenda Imperator. 31)<br />
Nel materiale del ripostiglio "Galli Tassi", nonché <strong>di</strong> quello "Toscana 1766", la contrad<strong>di</strong>zione principale<br />
rispetto alle datazioni sopra proposte appare l'assenza delle monete a legenda Augustus, che<br />
dovrebbero essere contemporanee a quelle Otto Pius Rex attestate nel ripostiglio. La cosa appare abbastanza<br />
strana, perché sono presenti coniazioni pavesi ben più antiche e la serie con Augustus risulta in<br />
genere una fra le più <strong>di</strong>ffuse della monetazione <strong>di</strong> Pavia, sia nei rinvenimenti che nelle collezioni. 32)<br />
Per verificare che questa anomalia non fosse semplicemente una peculiarità della circolazione monetaria<br />
in Toscana, magari determinata da fattori contingenti <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione monetaria, 33) abbiamo provato a<br />
controllare la composizione <strong>di</strong> tutti i ripostigli a noi noti con monete pavesi. Questi assommano a 62 e sono<br />
attestati in un<strong>di</strong>ci <strong>di</strong>verse nazioni, dalla Norvegia ad Israele. La maggiore concentrazione <strong>di</strong> dati, però, riguarda<br />
la Polonia, poi l'Italia e la Germania, quin<strong>di</strong> paesi nor<strong>di</strong>ci come la Svezia, la Danimarca e la Russia. 34) Nel<br />
complesso le monete pavesi, così come quelle italiane in genere, rappresentano una piccolissima percentuale<br />
delle monete presenti nei ripostigli, 35) ma la cosa non ha ovviamente nessuna influenza in un'indagine <strong>di</strong><br />
tipo cronologico. Anzi, costituisce un ulteriore prova del fatto che gli estremi cronologici dati dalle monete<br />
straniere sono probabilmente gli stessi in cui si collocano le monete italiane. Sembra piuttosto improbabile,<br />
infatti, che tra le centinaia e talvolta le migliaia <strong>di</strong> pezzi presenti in un unico tesoro, proprio i pochissimi<br />
esemplari italiani, spesso non più <strong>di</strong> uno o due, possano presentarsi cronologicamente "anomali".<br />
I risultati <strong>di</strong> questa ricerca sono illustrati in appen<strong>di</strong>ce, nella tabella I, e ci sembra che essi confermino<br />
pienamente il quadro già offerto dai due ripostigli toscani. Tutti gli otto rinvenimenti più antichi, per l'esattezza<br />
quelli precedenti al 973, contengono soltanto monete anteriori agli Ottoni e/o monete del tipo Otto Pius<br />
29)<br />
ALBRYCHTRAPNICKA 1961, pp. 100103.<br />
30)<br />
Infatti è assai probabile che la lettera apparentemente priva <strong>di</strong> significato H, che immancabilmente precede l'or<strong>di</strong>nale TERCIVS, sia<br />
in realtà il nesso delle due lettere iniziali IM <strong>di</strong> Imperator.<br />
31)<br />
DUMASDUBOURG 1971, p. 288, n. 8578. Un altro esemplare simile (il secondo conosciuto, a quanto ci risulta) è stato da noi rintracciato<br />
tra le monete pavesi della collezione del British Museum <strong>di</strong> Londra, n. 47.11.8.1042.<br />
32)<br />
Per i ripostigli v. i dati della tabella in appen<strong>di</strong>ce; per i rinvenimenti in scavo v. sotto, nota 37.<br />
33)<br />
Ad esempio potrebbe essere una conseguenza del circolante utilizzato in un dato momento dagli eserciti imperiali in transito attraverso<br />
la Toscana, sulla via <strong>di</strong> Roma.<br />
34)<br />
Il campione è abbastanza vasto perché da c. quin<strong>di</strong>ci anni raccogliamo i dati relativi alla presenza <strong>di</strong> monete italiane in ritrovamenti<br />
esteri. Molto recentemente tale campione si è ulteriormente arricchito, durante un nostro periodo <strong>di</strong> ricerca presso il Coins and Medals Department<br />
del British Museum, finanziato da una borsa <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o del Robinson Fund. All'intero oard del Robinson Fund ed al eeper del Coins and<br />
Medals Department, Andrew Burnett, vanno ovviamente i nostri più sentiti ringraziamenti per la grande opportunità concessaci. Non possiamo<br />
<strong>di</strong>menticare tutti gli altri membri <strong>dello</strong> staff del Dipartimento, tra i quali ci piace ricordare, non potendo elencarli tutti, almeno Barrie Cook:<br />
senza il loro continuo aiuto e suggerimento, infatti, ben <strong>di</strong>fficilmente le nostre ricerche sarebbero state altrettanto proficue.<br />
35)<br />
Cfr. i dati complessivi riportati nella bibliografia citata sopra, a nota 6.<br />
171<br />
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