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Bollettino di Numismatica n. 36-39 - Portale Numismatico dello Stato

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BdN <strong>36</strong>-<strong>39</strong> (2008)<br />

Il ripostiglio dall'area "Galli Talli" <strong>di</strong> Lucca<br />

Lucca<br />

Le monete lucchesi non sono particolarmente numerose nel nostro ripostiglio, essendo soltanto<br />

quattro, come le monete papali. Tale fatto, comune anche al tesoro "Toscana 1766", 45) può sembrare strano,<br />

visto che il materiale proviene proprio da Lucca. In realtà doveva essere una caratteristica della composizione<br />

complessiva del circolante in Toscana, visto che anche nei rinvenimenti spora<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> questa<br />

regione le monete lucchesi sono meno numerose <strong>di</strong> quelle pavesi. 46) Da quanto è a nostra conoscenza,<br />

soltanto a Scarlino (Grosseto) 47) , dal "territorio pisano" 47 bis) e forse a Luscignano (Massa) 48) sono stati<br />

rinvenuti denari lucchesi del periodo degli Ottoni. 49)<br />

Sotto il profilo della cronologia, la situazione della monetazione me<strong>di</strong>evale <strong>di</strong> Lucca è <strong>di</strong>versa<br />

rispetto a quella <strong>di</strong> Pavia. Questa serie, infatti, è stata recentissimamente analizzata dal Matzke 50) con<br />

metodologie sicuramente aggiornate, attente non solo ai caratteri stilistici ed alle fonti storiche e documentarie,<br />

ma anche agli aspetti metrologici ed ai dati <strong>di</strong> rinvenimento. Purtroppo, però, per quanto<br />

riguarda l'epoca ottoniana ancora pochi anni fa i dati <strong>di</strong> rinvenimento erano certamente insufficienti a<br />

documentare una qualsiasi evoluzione cronologica. Quin<strong>di</strong> l'analisi poteva essere fatta essenzialmente<br />

su base deduttiva, cosa che a nostro avviso ha reso meno sicure le cronologie proposte per le monete<br />

<strong>di</strong> questo periodo, perlomeno rispetto a quelle in<strong>di</strong>viduate dall'autore per le serie lucchesi dei secoli<br />

successivi.<br />

In ogni caso le monete prodotte a Lucca durante l'epoca degli Ottoni sono state così sud<strong>di</strong>vise dal<br />

Matzke: 51)<br />

I. Ottone I imperatore (962­973): monete a legenda CIVITATE al rovescio 52)<br />

II. Ugo Marchese <strong>di</strong> Toscana (969­990 c.): monete a legenda MARCHIO al dritto e CIVITATE al<br />

rovescio 53)<br />

III. Ottone II / Ottone III imperatori (973­983 / 1002): monete a legenda OTTO PIVS REX al<br />

rovescio 54)<br />

V. Ugo Duca <strong>di</strong> Toscana e Giu<strong>di</strong>tta Duchessa (c. 990­1004): monete a legenda DVX TVSCIAE al<br />

dritto e DVX IVDITA al rovescio. 55)<br />

45)<br />

Dove abbiamo 11 denari lucchesi contro 86 pavesi e 22 forse veneziani.<br />

46)<br />

Contra: ARSLAN 2001.<br />

47)<br />

ROVELLI 1996, p. 238, n. 7 (denaro Otto Pius Rex).<br />

47 bis)<br />

CORDERO DI SAN QUINTINO 1860, p. 103 (denaro <strong>di</strong> Ugo Marchese <strong>di</strong> Toscana).<br />

48) DAVITE 1988, p. 404. Questo autore non in<strong>di</strong>ca la zecca <strong>di</strong> provenienza della moneta, ma questa è probabilmente desumibile dal fatto<br />

che l'esemplare viene assegnato ad Ottone II. Tra le zecche italiane, infatti, soltanto a Lucca vi sono monete attribuite dal CNI solo a questo<br />

imperatore, se si escludono alcuni rarissimi pezzi <strong>di</strong> Pavia.<br />

49)<br />

Ben cinque, invece, sono i siti che hanno restituito monete pavesi; v. sopra, testo corrispondente alle note 18­22.<br />

50)<br />

MATZKE 1993.<br />

51)<br />

MATZKE 1993, pp. 138­143, 187­188.<br />

52)<br />

CNI, XI, p. 63, nn. 1­2 .<br />

53)<br />

CNI, XI, p. 62, nn. 1­6 (attribuiti ad un ipotetico Ugo I Marchese <strong>di</strong> Toscana, 950­961).<br />

54)<br />

CNI, XI, pp. 63­64, nn. 1­12 (attribuiti al solo Ottone II, 967­983).<br />

55)<br />

CNI, XI, pp. 65­66, nn. 1­8 (attribuiti ad Ugo ipoteticamente II <strong>di</strong> Toscana, 970­1002). Il Matzke non prende in considerazione le monete a<br />

legenda OTTO HTERCIVS e LVCA al rovescio (CNI, XI, p. 65, n. 1) perché attestate solo da un <strong>di</strong>segno del Massagli e quin<strong>di</strong> non documentabili; v.<br />

MASSAGLI 1870, p.176, n. 6. In effetti, vista la "rozzezza" <strong>di</strong> queste monete, non appare impossibile che un esemplare pavese a legenda H TERCIVS<br />

CES sia stato considerato una moneta <strong>di</strong> Lucca, magari solo perché rinvenuto in Toscana. Per questo noi seguiremo il Matzke in questa esclusione.<br />

175<br />

http://www.numismatica<strong>dello</strong>stato.it

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