17.01.2015 Views

Bollettino di Numismatica n. 36-39 - Portale Numismatico dello Stato

Bollettino di Numismatica n. 36-39 - Portale Numismatico dello Stato

Bollettino di Numismatica n. 36-39 - Portale Numismatico dello Stato

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

BdN <strong>36</strong>-<strong>39</strong> (2008)<br />

Raccolte Numismatiche e scambi antiquari a Bologna ra Quattrocento e Seicento ­ Parte II<br />

Magnavacca è nato a Calcara (Bologna) il 29 giugno 16<strong>39</strong>, <strong>di</strong>mostrando presto <strong>di</strong> essere portato per<br />

gli stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>segno e pittura, ma anche <strong>di</strong> grammatica latina, che la famiglia assecondò, mandandolo a scuola<br />

a Bologna e poi a bottega da Giovanni Francesco Barbieri <strong>di</strong> Cento detto il Guercino (1591-1666) e permettendogli<br />

<strong>di</strong> compiere viaggi durante i quali si formò la prima esperienza in reperti antichi ed in particolare<br />

monete. Dopo la morte <strong>di</strong> Guercino frequentò a Bologna la bottega <strong>di</strong> Benedetto (1633-1715) e<br />

Cesare (1637-1688) Gennari. 258)<br />

Fantuzzi lo ricorda a Lo<strong>di</strong> giovinetto, ma già con gran<strong>di</strong>ssima ama d'intelligenza antiquaria, qui ebbe<br />

in dono molte medaglie antiche da un personaggio ragguardevole, fatto che lo stimolò ad applicarsi particolarmente<br />

a questo tipo <strong>di</strong> antichità. 259) Dopo essere stato per tre anni in Polonia, poté recarsi a Roma, al<br />

seguito <strong>di</strong> una dama polacca, come interprete. 260)<br />

Nel 1664, come sostiene quello che certo è il più informato dei suoi biografi, Giovan Pietro Zanotti<br />

(1674-1765), che lo conobbe personalmente e lo stimò, Magnavacca andò a Roma, dove Guercino lo aveva<br />

raccomandato per lo stu<strong>di</strong>o del <strong>di</strong>segno a Pietro Berettini da Cortona 261) e dove si perfezionò nella pratica<br />

delle medaglie avendo per maestro Francesco Cameli, antiquario <strong>di</strong> Cristina <strong>di</strong> Svezia, 262) trattenendovisi<br />

fino circa al 1670-1672, quando potè ritornare a Bologna ricco <strong>di</strong> molte medaglie antiche. 263) Era stato a<br />

Roma con Lotti anche nel 1675.<br />

Egli soggiornò a Roma per otto anni, come racconta ad un suo corrispondente nel 1678, da Bologna. 264)<br />

Il periodo dell'appren<strong>di</strong>stato antiquario e numismatico del nostro a Roma si può ambientare leggendo la<br />

Nota delli Musei, Librerie, Galerie ..., pubblicata nel 1664 e oggi concordemente attribuita a Giovanni<br />

Pietro Bellori (1613-1696), che descrive gli strumenti museali e librari a <strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> chi a Roma<br />

all'epoca volesse stu<strong>di</strong>are o fosse portato da semplice curiosità, dando un quadro <strong>di</strong> collezionismo, che per<br />

quanto possa essere non del tutto completo, mostra senza dubbio i maggiori elementi <strong>di</strong> relazione, gli stessi<br />

che si ritrovano in <strong>di</strong>versi momenti nell'epistolario <strong>di</strong> Magnavacca, come echi del suo passato romano.<br />

Ad esempio possiamo ricordare il suo legame con la famiglia Altieri Paluzzi degli Albertoni 265) che aveva<br />

raccolte d'arte e una ricca biblioteca; per il principe Gaspare (m. 1720) si recherà a Venezia ancora nel 1685. 266)<br />

Importante anche il legame con l'abate Giovanni Braccesi (m. 1685), che aveva una raccolta <strong>di</strong> medaglie<br />

tra le maggiori per qualità e quantità, cui Magnavacca aveva contribuito con pezzi rari (come un<br />

Gor<strong>di</strong>ano Africano, poi desiderato da tutti gli altri collezionisti 267) ) e col quale mantenne rapporti, attraverso<br />

Francesco Cameli, anche in seguito, nel 1672 e nel 1677. 268)<br />

258)<br />

Giornale dei Letterati d'Italia, t. XXXVI (1724), p. 289.<br />

259)<br />

FANTUZZI, V (1786), p. 118: egli infatti scrive alla famiglia, ASBo, FMC, s. IV, b. 57/717, lett. 77, <strong>di</strong> Giuseppe Magnavacca al fratello<br />

Lorenzo, da Lo<strong>di</strong>, 21 gennaio 1660.<br />

260)<br />

FANTUZZI, V (1786), p. 118.<br />

261)<br />

ZANOTTI, BCABo, ms. B. 6, c. 282r e ZANOTTI (17<strong>39</strong>), I, pp. 188-189.<br />

262)<br />

Secondo l'estensore della necrologia in Giornale dei Letterati d'Italia, t. XXXVI (1724), p. 289, che conferma anche la notizia su<br />

Cameli, si deve aggiungere fra i maestri del Magnavacca anche il bolognese Marc'Antonio Sabatini. V.a. ZANOTTI, BCABo, ms. B. 6, c. 283v.<br />

263)<br />

ZANOTTI, BCABo, ms. B. 6, c. 282 bis v. Per il periodo romano abbiamo conferma dalle lettere <strong>di</strong> carattere familiare in<strong>di</strong>rizzate ai<br />

fratelli Lorenzo e Paolo nel 1664-1665, in ASBo, FMC, s. IV, b. 18/678, lett. 34 e b. 19/679, lett. 29-37 e 169-180.<br />

264)<br />

ASBo, FMC, s. IV, b. 18/678, lett. 64, minuta <strong>di</strong> Giuseppe Magnavacca, da Bologna, a Bartolomeo Del Giu<strong>di</strong>ce, a Milano, 12 gennaio 1678.<br />

265)<br />

Ve<strong>di</strong> in ra alla nota n. 417 ; BELLORI (1664, ried. 1976), pp. 10-15.<br />

266)<br />

ASBo, FMC, s. IV, b. 57/717, lett. 85, <strong>di</strong> Giuseppe Magnavacca al fratello Paolo, da Venezia, 10 novembre 1685.<br />

267)<br />

ASBo, FMC, s. IV, b. 18/678, lett. 64, minuta <strong>di</strong> Giuseppe Magnavacca, da Bologna, a Bartolomeo Del Giu<strong>di</strong>ce, a Milano, 12 gennaio 1678.<br />

268)<br />

ASBo, FMC, s. IV, b. 19/679, lett. 62 e 63, <strong>di</strong> Cameli a Magnavacca, da Roma, 10 <strong>di</strong>cembre 1672 e 30 <strong>di</strong>cembre 1677.<br />

247<br />

http://www.numismatica<strong>dello</strong>stato.it

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!