Bollettino di Numismatica n. 36-39 - Portale Numismatico dello Stato
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BdN <strong>36</strong>-<strong>39</strong> (2008)<br />
Federica Missere Fontana<br />
L'occasione del viaggio a Roma comporta la tra<strong>di</strong>zionale visita a Francesco Cameli, ma anche a Luca<br />
Corsi e Marc'Antonio Sabatini e alle raccolte romane <strong>di</strong> antichità e medaglie e ci permette <strong>di</strong> conoscere<br />
l'intenzione del nostro <strong>di</strong> comprare teste e torsi a prezzo onesto ... più tosto che cercar altre medaglie. 505)<br />
Si tratta <strong>di</strong> una evidente per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> interesse, anche perché Malvasia <strong>di</strong>mostra che era ormai passato il periodo<br />
in cui si trovava nel fervore più caldo del nuovo acquisto, ovvero all'inizio della collezione.<br />
Solo un anno più tar<strong>di</strong> le medaglie del nostro non faranno più contrasto a padre Minio essendo passate<br />
(come già intendo hormai <strong>di</strong>vulgato) nel Signor Valerio. Il vedere che a nulla elle servivano, morta la<br />
nostra conferenza poco doppo che nata; che ogni dì più vi logravo la vista attorno, e che la necessaria permanenza<br />
a Roma per portare avanti i propri stu<strong>di</strong> epigrafici era molto costosa - come ci racconta - mi ha<br />
fatto venire a simile risoluzione, non improvisa però, ma sempre prevista e predetta, e liberarmi da un'insaziabile<br />
troppo <strong>di</strong>letazione. 506) Non è quin<strong>di</strong>, come ben interpreta Giovanna Perini, l'atteggiamento <strong>di</strong> un<br />
marchandamateur quale invece fu Magnavacca: la ven<strong>di</strong>ta della collezione <strong>di</strong> medaglie antiche <strong>di</strong><br />
Malvasia rispondeva maggiormente al mo<strong>dello</strong> della raccolta socialmente doverosa, messa insieme per<br />
rientrare nel dotto circolo degli antiquari, che si raccoglieva attorno a Lotti. Malvasia mette in atto un<br />
mo<strong>dello</strong> <strong>di</strong> metodo già applicato alla raccolta <strong>di</strong> <strong>di</strong>segni che aveva costituito la base della Felsina Pittrice<br />
(1678), e utile anche per la raccolta epigrafica, vivo contatto coi materiali antichi in vista dei Marmora<br />
Felsinea (1690). 507) Giovanna Perini ipotizza nel Signor Valerio acquirente delle medaglie sia la figura <strong>di</strong><br />
Polazzi (cui il nostro aveva già venduto i <strong>di</strong>segni), sia la figura <strong>di</strong> Zani, amico <strong>di</strong> Malvasia e con il comune<br />
contatto <strong>di</strong> Jacob Spon. 508)<br />
Il veloce giro <strong>di</strong> boa che investe il collezionismo bolognese <strong>di</strong> questo periodo è evidente: la trafila<br />
CapponiLottiPolazzi per le monete antiche e MalvasiaPolazzi per i <strong>di</strong>segni, con Magnavacca interme<strong>di</strong>ario<br />
per gli acquisti <strong>di</strong> Polazzi, è molto significativa, ma il tutto si ferma presto per la prematura morte <strong>di</strong><br />
Polazzi stesso (il 3 agosto 1680). Ritroviamo poi la raccolta <strong>di</strong> Polazzi <strong>di</strong>visa in due tronconi (ve<strong>di</strong> ad vocem):<br />
la grande serie bronzea invenduta fino al Canonici (1784) e la serie argentea, imme<strong>di</strong>atamente realizzata con<br />
la ven<strong>di</strong>ta ad un nuovo e giovane appassaionato, Davia, sempre interme<strong>di</strong>ario Magnavacca. Una fonte contemporanea<br />
dell'importanza <strong>di</strong> Francesco Mezzabarba Birago annota come la ricca raccolta Davia si sia formata<br />
dal nulla e in brevissimo spazio <strong>di</strong> tempo. La nostra riflessione deve quin<strong>di</strong> appuntarsi sugli elementi<br />
che emergono dalla lettura dell'opera <strong>di</strong> Mezzabarba Birago: nella tabula gratulatoria finale egli ringrazia<br />
tutti coloro che gli hanno fornito il materiale e fra questi anche Malvasia, che gli aveva <strong>di</strong>mostrato la sua<br />
grande cortesia aprendogli il suo scrigno a Roma nel 1679. Nel testo però, <strong>di</strong>versamente da quanto accade<br />
per tutti gli altri collezionisti ed eru<strong>di</strong>ti che sono ringraziati nelle pagine finali, non si trovano pezzi in argento<br />
della raccolta <strong>di</strong> Malvasia (che pure era stato generoso nel mostrarli), se si esclude l'unica citazione <strong>di</strong> una<br />
moneta in argento <strong>di</strong> Pertinace considerata rarissima, della quale Mezzabarba Birago attesta l'appartenenza<br />
precisamente alla collezione <strong>di</strong> Malvasia, qui inter quamplura Argentea Numismata hoc singulare possidebat.<br />
509) L'annotazione <strong>di</strong> Mezzabarba Birago è ulteriormente interessante: al momento in cui egli pubbli<br />
505)<br />
Ibidem.<br />
506)<br />
PERINI (1997), p. 128, lett. 6, <strong>di</strong> Malvasia a Magnavacca, da Roma, 9 <strong>di</strong>cembre 1679.<br />
507)<br />
PERINI (1997), p. 112.<br />
508)<br />
PERINI (1997), p. 112 e n. 54, per i <strong>di</strong>segni a Valerio Polazzi.<br />
509)<br />
MEZZABARBA (1683), p. 260 (BMC.V.2.).<br />
282<br />
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