Bollettino di Numismatica n. 36-39 - Portale Numismatico dello Stato
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BdN <strong>36</strong>-<strong>39</strong> (2008)<br />
Raccolte Numismatiche e scambi antiquari a Bologna ra Quattrocento e Seicento Parte II<br />
fronto e completamento critico dell'iscrizione in parte erasa. 114) In questa operazione egli fa riferimento ad<br />
alcuni suoi pezzi, 115) ma soprattutto alla bibliografia corrente: da Goltz su Augusto e il Thesauro, Vico,<br />
Imagini e Discorsi, Occo, i Dialoghi <strong>di</strong> Agustin, Orsini, Familiae Romanae, Erizzo, Tristan fino ai testi <strong>di</strong><br />
Budè, Porto, Lipsio, Sar<strong>di</strong> sui valori monetari.<br />
Capponi aveva scritto anche altre opere <strong>di</strong> argomento numismatico. Secondo Fantuzzi aveva lasciato<br />
per testamento i suoi libri e i suoi manoscritti all'Accademia dei Gelati, anche se alcuni avrebbero dovuto<br />
essere pubblicati a cura <strong>di</strong> Valerio Zani ed altri accademici. 116) Questi scritti però, mai stampati, erano già<br />
perduti all'epoca <strong>di</strong> Fantuzzi. Orlan<strong>di</strong> ricorda infatti questi titoli: De Nummis Antiochenorum Disquisitio e<br />
Introduzione allo stu<strong>di</strong>o delle Medaglie Antiche. 117) A queste si può aggiungere un progettato <strong>di</strong>scorso intorno<br />
ad un <strong>di</strong>scusso medaglione <strong>di</strong> Filippo <strong>di</strong> Macedonia del quale aveva ricevuto il <strong>di</strong>segno dal car<strong>di</strong>nale<br />
Leopoldo, da Capponi in seguito attribuito ad Alessandro Balas. 118)<br />
La stima che Capponi godeva nell'ambiente può essere ben sintetizzata da quanto <strong>di</strong>ce <strong>di</strong> lui l'antiquario<br />
<strong>di</strong> Cristina <strong>di</strong> Svezia, Francesco Cameli, nel 1672: Il Sr. Dr. Capponi è l'Apollo <strong>di</strong> cotesto Del o,<br />
ed io l'ho in venerazione, ed ammirazione, come un oracolo nello stu<strong>di</strong>o dell'antichità, e sono suo gran<br />
servidore, 119) al punto <strong>di</strong> offrirgli il frutto <strong>di</strong> sue possibili fatiche numismatiche. 120) Un esempio della considerazione<br />
in cui era tenuto per la sua cognizione in tema <strong>di</strong> antiche monete è una lettera giuntagli da<br />
Ravenna, nel 1674, con la richiesta <strong>di</strong> interrogare, insieme a Ranuzzi, il villano incarcerato sulle curiosità,<br />
che ha veduto, e <strong>di</strong>ssipate allo scopo <strong>di</strong> ricostruire la fisionomia <strong>di</strong> un tesoretto <strong>di</strong> monete trovato in<br />
quelle campagne. 121)<br />
Importante è anche la sua nota conoscenza delle lingue classiche e orientali, come l'ebraico, l'arabo,<br />
il caldeo, l'egizio e il siriano <strong>di</strong>lettandosi assai <strong>di</strong> Gerogli ici, antichità, medaglie, gioie, intagli, ci re e<br />
avelle recon<strong>di</strong>te, 122) un cenno ai suoi interessi egittizzanti.<br />
Capponi era anche un appassionato bibliofilo: della sua importanza in questo senso per le o<strong>di</strong>erne raccolte<br />
bibliografiche bolognesi siamo informati dall'articolo <strong>di</strong> Gian Luigi Betti e Marina Calore sulla<br />
biblioteca del nostro e sulle sue ultime volontà, <strong>di</strong> cui hanno pubblicato la trascrizione. Nel 1675 egli fece<br />
due volte testamento (aprile e agosto) e vi aggiunse <strong>di</strong>versi co<strong>di</strong>cilli per in<strong>di</strong>care con precisione i destinatari<br />
<strong>di</strong> alcuni oggetti del suo stu<strong>di</strong>o. I libri andarono all'Accademia dei Gelati (oggi all'Archiginnasio), 123)<br />
114)<br />
CAPPONI (1671, ried. 1690), pp. 112-113, 116, 118, 122, 125-127.<br />
115)<br />
CAPPONI (1671, ried. 1690), pp. 113 e 126.<br />
116)<br />
FANTUZZI, III (1783), p. 88, n. 6 e ACCADEMIA DEI GELATI, Memorie (1672), pp. 261-263. Si trattava soprattutto dei suoi componimenti<br />
poetici, BNCFi, ms. Cl. VIII, 1079, lett. <strong>39</strong>, 41-42, 48, <strong>di</strong> Zani a Magliabechi, da Bologna, 3 e 21<strong>di</strong>cembre 1675, 4 gennaio e 5 <strong>di</strong>cembre<br />
1676: sono evidenti le resistenze a pubblicare <strong>di</strong> un altro personaggio incaricato; sul tema anche BETTI-CALORE (1996), passim.<br />
117)<br />
ORLANDI (1714), pp. 153-154 e FANTUZZI, III (1783), p. 89.<br />
118)<br />
ASFi, Carteggio d'artisti, XV, inserto 7, lett. <strong>di</strong> Capponi a Leopoldo de' Me<strong>di</strong>ci, da Bologna del 22 <strong>di</strong>cembre 1665, 12 gennaio 1666,<br />
27 aprile 1666 e 11 maggio 1666, su cui CARAPELLI (1992) e FILETI MAZZA (1993), pp. 70-73.<br />
119)<br />
ASBo, FMC, s. IV, b. 19/679, lett. 61, <strong>di</strong> Cameli a Magnavacca, da Roma, 11 maggio 1672.<br />
120)<br />
ASBo, FMC, s. IV, b. 19/679, lett. 62, <strong>di</strong> Cameli a Magnavacca, da Roma, 10 <strong>di</strong>cembre 1672.<br />
121)<br />
ASFi, Miscellanea Me<strong>di</strong>cea, XIV, cc. 627-630, trascritte da CARAPELLI (1980).<br />
122)<br />
ACCADEMIA DEI GELATI, Memorie (1672), p. 259. Su questi interessi BETTI-CALORE (1996), p. 38, n. 16.<br />
123)<br />
I criteri usati per destinare i libri e le carte delle proprie composizioni, soprattutto poetiche, sono esaminati in BETTI-CALORE (1996),<br />
pp. 59-78. Ne emerge una biblioteca ricca <strong>di</strong> testi drammatici e simili, che <strong>di</strong>mostrano il caratttere <strong>di</strong> biblio ilo competente e <strong>di</strong> eru<strong>di</strong>to raccoglitore<br />
del nostro.<br />
227<br />
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