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Bollettino di Numismatica n. 36-39 - Portale Numismatico dello Stato

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BdN <strong>36</strong>-<strong>39</strong> (2008)<br />

Raccolte Numismatiche e scambi antiquari a Bologna ra Quattrocento e Seicento - Parte II<br />

certa importanza presso Bianco: sono monete <strong>di</strong> suo fratello Alessandro, erede <strong>di</strong> Giovanni Francesco<br />

Negri, 595) come ricorda il francese in alcuni suoi appunti manoscritti. 596) Nel 1674 Vaillant ricorda una sua<br />

moneta in bronzo. 597) Nel 1675 Spon annota a Bologna una rara moneta <strong>di</strong> Nausicaa, presso i Negri. 598)<br />

L'abate De Camps, in una sua lettera a Magnavacca (1675), ricorda al pittore bolognese: spetto la nota<br />

dei medaglioni che stanno in casa del Negri, 599) segnale evidente che anche le monete erano poste, almeno in<br />

parte, in ven<strong>di</strong>ta. In una successiva lettera <strong>di</strong> Patin sempre a Magnavacca (1680) si legge dell'esistenza ancora<br />

<strong>di</strong> uno stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> medaglie antiche: ...mi <strong>di</strong>spiace della morte del buon S.r Bianco NegriJ e ne auguro l'acquisto<br />

del Stu<strong>di</strong>o a leiJ overo in mancanza al S.r Valerio Polazzo. 600) Il destino <strong>di</strong> questa raccolta è ancora una volta la<br />

ven<strong>di</strong>ta. In un inventario del 1689 601) si trovano in mano <strong>di</strong> un altro figlio del nostro, Ugone, un stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong><br />

Medaglie che si trovano in numero trenta quattro cassetteJ sono stimate dopie cento quarantacinque, insieme<br />

a tre<strong>di</strong>ci libri spettanti ad esso stu<strong>di</strong>oJ et insieme altre poche medaglie trovate in treJ o quattro cassettiJ dopie<br />

dodeciJ che sono in tutto . l57J anno <strong>di</strong> moneta <strong>di</strong> Bologna .. 235, insieme anche a pietre, un calamaio, alcuni<br />

bronzetti, e a pitture per un totale <strong>di</strong> lire bolognesi 3214. Ingente pare la quantità dei <strong>di</strong>segni ricordati in questo<br />

inventario, spesso con l'annotazione che erano sottoposti a sequestro. Vi si trova anche una nota <strong>di</strong> ventidue<br />

medaglie, da Vitellio a Ostiliano, alcune greche, ritenute <strong>di</strong> particolare rarità, pur non sempre perfettamente<br />

conservate, vendute ai Sig.ri Pazienza e Catt.e per doppie 22, lire bolognesi 330: tra esse spicca un pezzo<br />

raro <strong>di</strong> Mitilene, con al <strong>di</strong>ritto Nausicaa, che deve coincidere con quello ricordato da Spon nel suo Voyage. 602)<br />

Non sappiamo se abbia avuto buon esito la proposta fatta da Magnavacca per conto <strong>di</strong> padre Giovanni<br />

Battista Cattaneo nel 1696­1697 per l'acquisto delle medaglie (<strong>di</strong> bronzo) <strong>di</strong> piccolo modulo e <strong>di</strong> imperatori<br />

posteriori: certo è che il reggiano desiderava realizzare solo questo negozio, scindendo la serie maggiore,<br />

meglio ven<strong>di</strong>bile e senz'altro ricca per lui <strong>di</strong> molti duplicati, e cercando il più possibile <strong>di</strong> accordarsi<br />

sul prezzo <strong>di</strong> oggetti che maggiormente lo interessavano. 603)<br />

Valerio <strong>di</strong> Francesco Polazzi (m. 1680) era un mercante <strong>di</strong> seta, che aveva compiuto stu<strong>di</strong> letterari e<br />

storici, ma si interessava anche <strong>di</strong> astronomia e matematica, era stato tribuno della plebe nel 1676 e massaro<br />

dell'arte della seta nel 1675 e 1679. Anche suo padre Francesco (m. 1675), agiato commerciante <strong>di</strong><br />

seta, aveva una piccola ma scelta raccolta <strong>di</strong> pitture e pochi <strong>di</strong>segni, che aveva lasciato al figlio. 604) Valerio<br />

595)<br />

PATIN (1683): Blancum NegriJ qui ratris sui Jo. Francisci haeresJ hoc titulo eximia possident Numismata.<br />

596)<br />

Manoscritti <strong>di</strong> Charles Patin in Basilea, Offentliche Bibliothek der Universitat, collocazione O.I.22, spe<strong>di</strong>ti a Sebastien Faesch, cc.<br />

35­<strong>36</strong>, 43­45, 71­73, 78, 82­84, 87, 118.<br />

597)<br />

VAILLANT (1674), I, p. 76.<br />

598)<br />

SPON (1679), pp. 98­99 e tav. I, 3­4, con commento p. 433; PATIN, ms. cit. alla nota precedente, cc. 71­73; BMC.17.280.167.<br />

599)<br />

BCABo, ms. B. 1715, lett. 8, <strong>di</strong> De Camps a Magnavacca, da Parigi del 24 maggio 1675.<br />

600)<br />

BCABo, ms. B. 1715, lett. 40, <strong>di</strong> Patin a Magnavacca, da Padova,11 luglio 1680. Difficilmente Polazzi avrà acquistato questa raccolta,<br />

essendo anche lui morto <strong>di</strong> lì a poco, il 3 agosto 1680.<br />

601)<br />

ASBo, Fondo Notarile, notaio Giovanni Francesco Galli, 1689, pezzo 46, c. 52, in data 15 febbraio 1689, su cui MORSELLI (1997), n.<br />

878 e MORSELLI (1998), n. 61, pp. 350­<strong>36</strong>0; la procura a Ugone de Nigri, figlio <strong>di</strong> Giovanni Francesco, è in data 6 <strong>di</strong>cembre 1688, alla c. 12 si<br />

fa riferimento ai molti debiti <strong>di</strong> Bianco e alle spese per la sepoltura <strong>di</strong> Pier Maria e Bianco.<br />

602)<br />

ASBo, Fondo Notarile, notaio Giovanni Francesco Galli, 1689, pezzo 46, c. 52, in data 15 febbraio 1689, c. 17r­v, la ven<strong>di</strong>ta dei pezzi<br />

migliori avviene quin<strong>di</strong> in data 17 novembre 1689.<br />

603)<br />

ASBo, FMC, s. IV, b. 57/717, lettere 48, da Reggio Emilia, del 20 giugno 1696 e 50, del 17 gennaio 1697, <strong>di</strong> Cattaneo a Magnavacca.<br />

604)<br />

Dal padre Francesco aveva ere<strong>di</strong>tato preziosi, argenterie, quadri <strong>di</strong> pittori bolognesi, ma non medaglie antiche, v. ASBo, Fondo Notarile,<br />

notaio Francesco Maria Dal Sole, prot. Y, cc. 93r­97v, MORSELLI (1997), n. 320 e MORSELLI (1998), pp. 389­<strong>39</strong>2. Francesco, e poi Valerio,<br />

avevano ere<strong>di</strong>tato l'attività mercantile nella seta dalla famiglia <strong>di</strong> un pittore carraccesco, Giampaolo Bonconti (1563­1605), acquisendone anche<br />

lo stu<strong>di</strong>o e alcune opere.<br />

297<br />

http://www.numismatica<strong>dello</strong>stato.it

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