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Bollettino di Numismatica n. 36-39 - Portale Numismatico dello Stato

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BdN <strong>36</strong>-<strong>39</strong> (2008)<br />

Raccolte Numismatiche e scambi antiquari a Bologna ra Quattrocento e Seicento ­ Parte II<br />

FIG. 22. - Girolamo ROSSI, Ritratto <strong>di</strong> Giovanni<br />

Antonio Davia (1660-1740) posteriore al<br />

1712, Biblioteca Comunale dell'Archiginnasio<br />

<strong>di</strong> Bologna, Gabinetto Disegni<br />

e Stampe, Cartella Gozza<strong>di</strong>ni 16, c. 30 a.<br />

ressante si presenta anche per il suo rapporto epistolare<br />

con il bolognese Giuseppe Magnavacca, tra il 1681<br />

e il 1723. 160) Proprio da queste lettere possiamo sapere<br />

qualcosa <strong>di</strong> più sui suoi interessi numismatici, legati<br />

ad una raccolta <strong>di</strong> recente acquisizione, 161) come<br />

ricordava già Mezzabarba, essendo proveniente<br />

dall'acquisto della serie in argento della collezione <strong>di</strong><br />

Valerio Polazzi (ve<strong>di</strong> ad vocem), nel 1680, poco dopo<br />

la morte del suo possessore. 162) Egli compì un viaggio<br />

d'istruzione a Londra e a Parigi nel 1681, anno durante<br />

il quale oltre a provvedersi <strong>di</strong> libri, come le Familiae<br />

Romanae nella e<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> Patin, 163) ritorna per<br />

Milano, ove visita la raccolta <strong>di</strong> Francesco<br />

Mezzabarba Birago e vede le opere cui stava lavorando<br />

(Occone e Fasti), notizie date in una lettera nella<br />

quale <strong>di</strong>chiara inoltre <strong>di</strong> non sapere il greco e per questo<br />

avere <strong>di</strong>fficoltà con questo tipo <strong>di</strong> monete. Davia<br />

aggiunge che avendo già uno stu<strong>di</strong>o ben fornito ha<br />

anche duplicati che porta con sé per cambi e doni. La<br />

parte maggiore della raccolta deve trovarsi a Bologna,<br />

poiché nella stessa lettera <strong>di</strong>ce che scriverà alla propria<br />

madre, Porzia Ghislieri, perché permetta a<br />

Magnavacca <strong>di</strong> cercare qualcosa per sé ra le consolari<br />

e le Imperiali sia <strong>di</strong> prima che <strong>di</strong> seconda serie. 164)<br />

Dalle lettere si evidenzia l'amicizia, non priva <strong>di</strong> qualche<br />

contrasto per la concorrenza nel collezionismo della stessa serie, con il Padre Francesco Maria<br />

Minio (ve<strong>di</strong> ad vocem), verso il quale <strong>di</strong>mostra un atteggiamento talora pungente, anche se non privo<br />

250 (2 monete), 251, 253 (2 monete), 257, 260 (moneta rara <strong>di</strong> Pertinace proveniente dalla collezione <strong>di</strong> Carlo Cesare Malvasia, BMC.V.2..),<br />

264 (2 monete), 265-266, 269, 272 (2 monete), 273, 275 (2 monete), 278-279, 282 (2 monete), 285, 290, 292, 294, 300-301, 307, 311, 317, 324,<br />

326, 332, 343, 352-353, 357 (2 monete), 359 (2 monete), <strong>36</strong>3 (3 monete), <strong>36</strong>6 (3 monete), <strong>36</strong>7 (4 monete), <strong>36</strong>9-370, 372, 373 (3 monete), 376<br />

(2 monete), 377, 379-380, 382 (3 monete), <strong>39</strong>3.<br />

160)<br />

Lettere conservate in BUBo, ms. 2479.<br />

161)<br />

La famiglia Davia, <strong>di</strong> origine borghese, era entrata da poco tempo, con il padre Francesco, nell'ambito della nobiltà senatoria bolognese<br />

e, in questa ottica, necessitava <strong>di</strong> una raccolta d'arte, soprattutto pittura e scultura, che la ponesse alla pari con le altre famiglie del tempo,<br />

raccolta che ritroviamo negli inventari <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi suoi membri, v. MORSELLI (1997), ad vocem e p. XIV e MORSELLI (1998), n. 35, pp. 192-200.<br />

Non è però necessario vedere in questo modo anche la nuova raccolta numismatica <strong>di</strong> Giovanni Antonio, che se iniziata a partire da una solida<br />

base economica che gli consentì <strong>di</strong> acquistare subito una collezione già avanzata e da un evidente intenzione <strong>di</strong> seguire l'uso corrente del tempo,<br />

si è <strong>di</strong>mostrata una vera palestra <strong>di</strong> sincero interesse antiquario per un uomo <strong>di</strong> brillante ingegno quale egli certo è stato.<br />

162)<br />

La raccolta fu venduta dall'erede Paris Maria Boschi certamente con l'aiuto <strong>di</strong> Giuseppe Magnavacca; si vedano le lettere <strong>di</strong> Davia a<br />

Magnavacca, BUBo, ms. 2479, lett. 5, da Roma, 23 <strong>di</strong>cembre 1684; lett. 8, da Roma, 3 ottobre 1685; lett. 28, da Roma, 19 febbraio 1687, epoca<br />

in cui doveva ancora terminare il pagamento. Si veda anche Valerio Polazzi, ad vocem.<br />

163)<br />

BCABo, ms. B. 1715, lett. 50, <strong>di</strong> Patin a Magnavacca a Bologna, da Padova, 17 ottobre 1681.<br />

164)<br />

BUBo, ms. 2479, lett. 1, <strong>di</strong> Davia a Magnavacca, da Novara, 16 marzo 1681. Per l'ignoranza dei caratteri greci v.a. lett. 9, da Roma,<br />

31 gennaio 1685 in cui Davia <strong>di</strong>mostra <strong>di</strong> aver fatti progressi.<br />

235<br />

http://www.numismatica<strong>dello</strong>stato.it

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