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Bollettino di Numismatica n. 36-39 - Portale Numismatico dello Stato

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BdN <strong>36</strong>-<strong>39</strong> (2008)<br />

Piero dell'Amico, Francisca Pallarés<br />

- per quanto concerne il relitto <strong>di</strong> Capo Ognina (Siracusa), datato 210­230 d.C. 27) oppure terzo quarto<br />

del III sec. d.C., 28) la situazione appare confusa. Su questo relitto, tralasciando la presenza degli altri<br />

tipi d'anfora e della scarsa ceramica africana da cucina, la «Africana Grande», da identificarsi con la<br />

Africana II D, 29) è rappresentata da una sola parte superiore, mentre la presenza della Almagro 50, riportata<br />

da alcuni autori, 30) deve, a nostro parere, ritenersi dubbia; 31)<br />

- per il relitto Chrétienne D, sul quale agli scarsi resti <strong>di</strong> ceramica africana si associano varianti<br />

<strong>di</strong>verse <strong>di</strong> Almagro 51 C, viene proposta da alcuni una cronologia agli inizi del IV sec. d.C., 32) mentre<br />

altri ritengono non ci siano elementi per proporre una datazione; 33)<br />

- il relitto Planier 7 (Marsiglia), sul quale si ritrovano associate Almagro 50, Almagro 51 C 34) e<br />

Africana II D, viene datato da alcuni al IV secolo, 35) mentre altri propongono la seconda metà del III<br />

secolo; <strong>36</strong>)<br />

- un accenno a parte merita il relitto <strong>di</strong> Punta Ala (Castiglion della Pescaia), sul quale sono stati rinvenuti<br />

due piccoli gruzzoli <strong>di</strong> monete che vanno dal 228 d.C. ai Gor<strong>di</strong>ani; tali monete datano il relitto<br />

intorno alla metà del III sec. d.C. 37) o alla seconda metà del III secolo. 38) Oltre alla ceramica africana,<br />

sono presenti, tra le anfore, sia la Almagro 51 C che la Africana II D, unitamente a Dressel 20 e Dressel<br />

30. La prima forma trova stringenti confronti, sia nelle parti superiori che nei puntali, col materiale <strong>di</strong><br />

Fontanamare, <strong>39</strong>) mentre la Africana II D <strong>di</strong>fferisce dal nostro materiale e trova dei confronti abbastanza<br />

puntuali col materiale ostiense 40) e catalano. 41)<br />

In base alle considerazioni sopra esposte, due potrebbero essere le ipotesi principali per quanto concerne<br />

il luogo <strong>di</strong> caricamento della nave naufragata a Fontanamare. La prima è quella che provenisse da<br />

un porto <strong>di</strong> ri<strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> prodotti situato nel meri<strong>di</strong>one della Spagna, forse Carthago Nova (Cartagena),<br />

al quale confluivano, lungo la cosiddetta «rotta fenicia», 42) sia i prodotti africani che quelli lusita­<br />

27)<br />

KAPITÀN 1972; TORTORELLA 1981, p. 376; PARKER 1992, p. 292.<br />

28)<br />

AA.VV. 1992, p. 206.<br />

29)<br />

KEAY 1984, p. 126.<br />

30)<br />

Ibidem, p. 155; TORTORELLA 1981, p. 376.<br />

31)<br />

Non sappiamo a quali elementi del relitto si riferiscano suddetti autori per documentare la presenza <strong>di</strong> anfore Almagro 50. Due parti<br />

superiori non identificate dal Kapitan (KAPITÀN 1972, figg. 11 e 12, p. 251) potrebbero essere ascrivibili, a nostro avviso, alla forma Almagro<br />

51 A­B (cfr. SCIALLANO - SIBELLA 1991, p. 69).<br />

32)<br />

JONCHERAY 1997, pp. 124­129. V. anche AA.VV. 1987­1988, pp. 42­43; SCIALLANO - SIBELLA 1991, p. 70; PARKER 1992, p. 142.<br />

33)<br />

AA.VV 1992, p. 204.<br />

34)<br />

Ricor<strong>di</strong>amo che si tratta <strong>di</strong> un solo esemplare e che è stato rinvenuto in prossimità del relitto (BENOIT 1962, p. 159).<br />

35)<br />

BENOIT 1962, pp. 157­161. V. anche PANELLA 1982, p. 176; SCIALLANO - SIBELLA 1991, pp. 68, 70 e 81; PARKER 1992, pp. 317­318.<br />

<strong>36</strong>)<br />

AA.VV. 1992, p. 204.<br />

37)<br />

LAMBOGLIA - PALLARÉS 1975­1981, p. 175; POGGESI - RENDINI 1997, p. 92. V. anche CYGIELMAN 1982, p. 46, dove viene proposta una<br />

datazione provvisoria del relitto al secondo quarto del III sec. d.C.<br />

38)<br />

TORTORELLA 1981, p. 381; AA.VV. 1992, p. 204.<br />

<strong>39</strong>)<br />

Ringrazio sentitamente la Prof.ssa Francisca Pallares per avermi permesso <strong>di</strong> visionare i <strong>di</strong>segni ine<strong>di</strong>ti del materiale del relitto <strong>di</strong> Punta Ala.<br />

40)<br />

Ostia III, p. 583; Ostia IV, pp. 125 e 165­167.<br />

41)<br />

KEAY 1984, pp. 121­126.<br />

42)<br />

Tale rotta si sviluppava tra Alessandria d'Egitto e le coste atlantiche della Lusitania, costeggiando il Nord Africa e raggiungendo, con<br />

<strong>di</strong>ramazioni, Carthago Nova e l'Algarve (PALLARÉS 1985).<br />

142<br />

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