Bollettino di Numismatica n. 36-39 - Portale Numismatico dello Stato
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BdN <strong>36</strong>-<strong>39</strong> (2008)<br />
Raccolte Numismatiche e scambi antiquari a Bologna ra Quattrocento e Seicento Parte II<br />
durante le ore <strong>di</strong> récréation. 206) Lotti aveva procurato a Spon monete in acquisto (come si deduce anche da una<br />
sua lettera <strong>dello</strong> stesso periodo). 207) In seguito sarà Lotti ad acquistare medaglie in argento da Spon (1678), cercando<br />
<strong>di</strong> evitare l'interme<strong>di</strong>azione <strong>di</strong> Magnavacca, da cui aveva già comprato, per <strong>di</strong>minuire la spesa: i loro negozi<br />
riguardano anche medaglie in rame, statuette e libri, ma sono privilegiate le medaglie in argento, che devono<br />
essere consegnate nel modo più possibilmente <strong>di</strong>retto al nostro. 208) Il bolognese è ricordato anche Vaillant, 209) ma<br />
- forse perché all'epoca già morto - non è nell'elenco <strong>di</strong> Patin, che pure lo conosceva bene, come si apprende<br />
dalle sue lettere a Magnavacca e Antonio Magliabechi, in cui Lotti è ricordato come il referente bolognese <strong>di</strong><br />
Patin, presso la cui <strong>di</strong>mora si poteva in<strong>di</strong>rizzargli ogni corrispondenza, ospitando anche l'amico francese nel<br />
novembre 1675. 210) Lotti è ricordato anche dal car<strong>di</strong>nale Enrico Noris, per una moneta con immagine <strong>di</strong> Caio e<br />
Lucio Cesari <strong>di</strong> cui il bolognese gli aveva dato notizia in una sua lettera, impedendogli poi la morte <strong>di</strong> fargli avere<br />
l'impronta. Noris definisce il nostro vetustae stelographiae stu<strong>di</strong>osus confermando, con questo accenno all'interesse<br />
per l'aspetto paleografico dell'epigrafia, l'immagine <strong>di</strong> uomo de<strong>di</strong>to allo stu<strong>di</strong>o tracciata da Spon. 211)<br />
Abbiamo già visto che l'Ospedale <strong>di</strong> Santa Maria della Morte, erede i Capponi, ha realizzato l'ere<strong>di</strong>tà<br />
nello spazio <strong>di</strong> pochi mesi dalla redazione dell'inventario. Francesco Lotti nel 1677 ha infatti acquistato e<br />
medaglie ... et insieme li suoi libriJ ra' quali ho avuto l'Occone grande [i.e. l'e<strong>di</strong>zione del 1601]J che mi è<br />
stato carissimo. 212) Non si sa se Lotti abbia trattenuto per sè i pezzi in argento, <strong>di</strong> cui faceva egli stesso collezione,<br />
ed eventualmente venduto i bronzi imperiali che costituiscono la parte maggiore della raccolta capponiana.<br />
Appare comunque evidente che con questo acquisto il nostro antiquario abbia potuto rafforzare e<br />
sviluppare la sua biblioteca numismatica.<br />
La sua figura <strong>di</strong> collezionista si precisa meglio dalle lettere <strong>di</strong> alcuni corrispondenti <strong>di</strong> Magnavacca,<br />
come Francesco Cameli, antiquario <strong>di</strong> Cristina <strong>di</strong> Svezia, il quale più volte aveva ricercato l'elenco delle<br />
monete greche e coloniali <strong>di</strong> Lotti per un'opera che andava compilando in favore degli antiquari e dei <strong>di</strong>lettanti,<br />
213) e dalle lettere che egli stesso ha scritto ad Antonio Magliabechi, dal 1674 fino a poco prima della<br />
morte, conservate nei co<strong>di</strong>ci dell'epistolario magliabechiano. 214)<br />
206)<br />
SPON (1679), pp. 5152: Monsieur Lotier Banquier de Bologna s'applique aux medailles a ses heures de recreation. Il en a un tres<br />
beau cabinet que 'e parcourusJ & ''y remarqueray plusieurs pieces raresJ entre les quelles se dois conter deux Othons de cuivreJ dont l'antiquité<br />
ne peut etre contestée.<br />
207)<br />
BNCFi, ms. Cl. VIII, 2, t. II, cc. 138r1<strong>39</strong>r, lettera <strong>di</strong> Spon a ignoto destinatario (provenienza magliabechiana), da Venezia, 25 maggio<br />
1675, DONI GARFAGNINI (1981), n. 794.<br />
208)<br />
Lyon, Bibliothéque Municipale, ms. 1721, lett. 104, <strong>di</strong> Lotti a Spon, da Bologna 13 <strong>di</strong>cembre 1678 e lett. 103, da Bologna, 13 marzo 1679.<br />
209)<br />
VAILLANT (1688) e VAILLANT (1700), che ne ricorda ben 54 monete imperiali greche in bronzo da Augusto a Valeriano, pp. 3 (4<br />
monete), 4 (2 monete), 67, 9, 11 (2 monete), 13 (2 monete), 17 (2 monete), 2324, 26, 29 (2 monete), 34, 3738, 4142, 4647, 52,65, 69, 71,<br />
75, 7879, 92, 98, 100, 101 (2 monete), 106, 112113, 115, 119, 126, 132, 135, 137, 142, 145, 150, 173, 184, 188. Anche Jean lARDOUIN, Opera<br />
selecta ..., Amstelodami 1709, pp. 618 e 634 ricorda due imperiali greche del nostro.<br />
210)<br />
BNCFi, ms. Cl. VIII, <strong>36</strong>3, lett. 2, <strong>di</strong> Patin a Magliabechi, Basileae, Kal. Aug. 1674. Spesso nelle lettere seguenti Patin lo definisce<br />
amicus, non trascurando mai <strong>di</strong> ricordarlo, soprattutto in un'altra lettera in BNCFi, ms. Cl. VIII, s. IV. t. XI, lett. 32 (DONI GARFAGNINI (1981),<br />
n. 756), da Bologna, 23 novembre 1675, in cui riferisce che al suo passaggio il nostro gli è stato lautissimo <strong>di</strong> ospitalità, convivii e amichevoli<br />
colloquii.<br />
211)<br />
E. NORIS, Cenotaphia Pisana Caii et Lucii Caesarum <strong>di</strong>ssertationibus illustrata, Venetiis 1681, p. 109. Un <strong>di</strong>sguido postale, avvenuto<br />
poco prima della morte <strong>di</strong> Lotti, impe<strong>di</strong>sce lo scambio dell'impronto della moneta, lo impariamo da BNCFi, ms. Cl. VIII, 593, lett. 18, <strong>di</strong><br />
Lotti a Magliabechi, da Bologna, 2 giugno 1678. In seguito Noris ne chiede notizia a Magnavacca, che gli invia il <strong>di</strong>segno, BUBo, ms. 2421 (1),<br />
lett. 2, <strong>di</strong> Noris a Magnavacca, da Firenze, 18 gennaio 1680.<br />
212)<br />
BNCFi, ms. Cl. VIII, lett. 17, <strong>di</strong> Francesco Lotti a Magliabechi, da Bologna, 28 <strong>di</strong>cembre 1677.<br />
213)<br />
ASBo, FMC, s. IV, b. 19/679, lett. 64 e 65, <strong>di</strong> Cameli a Magnavacca, da Roma, 10 novembre 1674 e 20 aprile 1675.<br />
214)<br />
BNCFi, ms. Cl. VIII, 593.<br />
241<br />
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