Bollettino di Numismatica n. 36-39 - Portale Numismatico dello Stato
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BdN <strong>36</strong>-<strong>39</strong> (2008)<br />
Notiziario<br />
stano le fonti, a Roma si passò dal controllo a peso <strong>di</strong> ogni singolo pezzo in sede <strong>di</strong> trasferimento al più<br />
celere ed efficiente conteggio. La coniazione del denaro d'argento, databile nella prima metà del terzo<br />
secolo a. C., rappresenta un altro momento decisivo nella storia monetaria e costituisce la testimonianza<br />
tangibile della crescente potenza economica e politica raggiunta da Roma.<br />
Di notevole interesse, non solo per i numismatici ma anche per gli appassionati <strong>di</strong> storia antica, e<br />
<strong>di</strong> storia economica in particolare, appare il capitolo che Gabriella Angeli Bufalini de<strong>di</strong>ca ai banchi <strong>di</strong><br />
cambiavalute, quelle tabernae argentariae che alla fine del IV secolo occuparono il posto delle botteghe<br />
dei macellai nei porticati <strong>di</strong>sposti intorno alla piazza del Foro. L'autrice sottolinea la <strong>di</strong>fferente operatività<br />
delle specializzazioni che si sono susseguite nel tempo: l'argentarius, vero e proprio banchiere<br />
e gestore delle ven<strong>di</strong>te all'incanto, il coactor cioè l'esattore, spesso coa<strong>di</strong>utore dell'argentarius, il nummularius,<br />
che saggiava i metalli e cambiava le monete. La Dottoressa Angeli Bufalini in<strong>di</strong>vidua correttamente<br />
nei cambiavalute i progenitori dei moderni banchieri, mentre altri fanno risalire la loro origine<br />
agli orefici. Ciò può essere vero per esperienze molto più tarde, mi riferisco in particolare a quelle del<br />
XVI secolo in Inghilterra e, più in generale, ai casi in cui l'attività <strong>di</strong> cambio manuale era svolta unitamente<br />
a quella <strong>di</strong> orefice. Viene rilevato che già a quel tempo l'attività <strong>di</strong> nummularius consentiva una<br />
rapida ascesa sociale agli operatori <strong>di</strong> successo: era un cambiavalute il padre <strong>di</strong> Orazio, lo erano il<br />
nonno e il padre <strong>di</strong> Vespasiano. D'altra parte, venti secoli dopo Meyer Amschel Rothschild, il fondatore<br />
della celebre <strong>di</strong>nastia, cominciò come rigattiere, <strong>di</strong>ventò antiquario numismatico, cambiavalute e<br />
infine grande banchiere <strong>di</strong> corte.<br />
L'autrice prende successivamente in esame le suggestive tematiche delle monete <strong>di</strong> Roma imperiale.<br />
Com'è noto, in questo lungo periodo i rovesci propongono spesso un'immagine riferita alla persona<br />
dell'imperatore o alle sue imprese oppure al suo programma politico o <strong>di</strong> governo in modo che tutti,<br />
anche i sud<strong>di</strong>ti analfabeti, potessero averne notizia. La moneta <strong>di</strong>venta così strumento politico e <strong>di</strong> propaganda<br />
a sfondo sociale, economico, militare, religioso che illustra momenti significativi della storia <strong>di</strong><br />
Roma. Alcuni pezzi celebrano l'attività <strong>di</strong> e<strong>di</strong>lizia pubblica dell'Urbe e costituiscono testimonianze preziose<br />
e spesso uniche <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> opere oggi scomparse. L'esame stilistico dei ritratti imperiali è sempre<br />
accompagnato da quello delle vicende economiche e sociali del tempo con particolare riguardo ai problemi<br />
monetari. Vengono ampiamente illustrati i presupposti <strong>di</strong> tipo economico e i contenuti delle gran<strong>di</strong><br />
riforme monetarie, a cominciare da quella <strong>di</strong> Augusto, che innovò il circolante dell'età repubblicana,<br />
a quella <strong>di</strong> Caracalla del 214 d. C. per finire con quella Diocleziano del 294 d. C.<br />
L'ultimo capitolo, dovuto a Silvana Balbi de Caro, è de<strong>di</strong>cato alla storia economica e sociale della<br />
terra <strong>di</strong> Siena in cui si collocano le emissioni succedutesi dal 1180 al 1574. In premessa l'autrice esamina<br />
le principali correnti del traffico commerciale del periodo successivo al do<strong>di</strong>cesimo secolo durante il<br />
quale compaiono le prime monete senesi. Fu un'epoca <strong>di</strong> grande sviluppo promosso dal commercio<br />
internazionale, dalle manifatture tessili, dal settore delle costruzioni e<strong>di</strong>lizie e da quello finanziario. Ne<br />
furono aree trainanti l'Italia centrosettentrionale, che costituiva il ponte fra l'Europa, l'Africa settentrionale<br />
ed il Vicino Oriente, ed i Paesi Bassi meri<strong>di</strong>onali, carrefour <strong>di</strong> strade e <strong>di</strong> rotte tra il mare del<br />
Nord e le coste atlantiche francesi e spagnole. Gand, Bruges, Liegi furono i centri maggiori <strong>di</strong> questo sviluppo<br />
protocapitalistico, incentrato sulle manifatture <strong>di</strong> pannilana. In Italia la crescita economica fu collegata<br />
con quel grande rifiorire delle attività commerciali, armatoriali e finanziarie che lo storico Roberto<br />
Sabatino Lopez ha definito «la rivoluzione commerciale del Me<strong>di</strong>oevo». Essa fu favorita nella fase<br />
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