Bollettino di Numismatica n. 36-39 - Portale Numismatico dello Stato
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BdN <strong>36</strong>-<strong>39</strong> (2008)<br />
Raccolte Numismatiche e scambi antiquari a Bologna ra Quattrocento e Seicento Parte II<br />
aveva una importante e nota selezione <strong>di</strong> glittica, con pezzi antichi e dei secoli XVI e XVII grazie all'acquisizione<br />
della collezione <strong>di</strong> gemme <strong>di</strong> Lelio Pasqualini, <strong>di</strong> pezzi da raccolte napoletane e romane, come quella<br />
<strong>di</strong> Leonardo Agostini, arrivando a costituire un nucleo <strong>di</strong> eccezionale valore. 52)<br />
La collezione era stata ere<strong>di</strong>tata dal car<strong>di</strong>nale Girolamo Boncompagni (1622-1684, ig. 10), suo nipote,<br />
arcivescovo <strong>di</strong> Bologna dal 1681, 53) ricordato come collezionista <strong>di</strong> medaglie imperiali, <strong>di</strong> famiglie<br />
romane e <strong>di</strong> pontificie da Patin, Vaillant (fin dal 1674), Bonanni e Biancani Tazzi. 54) Lotti <strong>di</strong>ce che ne era<br />
peritissimo. 55) Egli aveva un vivo rapporto con il mercato delle antichità, ce lo mostra un accenno <strong>di</strong><br />
Annibale Ranuzzi scritto al car<strong>di</strong>nal Leopoldo de' Me<strong>di</strong>ci, nel 1666, in cui Boncompagni usa come suo<br />
agente un orefice bolognese, Pran<strong>di</strong>, inviato a negoziare a Venezia. 56)<br />
Girolamo collezionava monete nelle tre serie dei metalli, le quali erano contenute in un solo scrittoio<br />
d'avorio e d'ebbano liscio, lungo, e basso oderato <strong>di</strong> cremisi ripieno <strong>di</strong> medaglie antiche che consistevano<br />
nella Serie d'Imperadori antichi d'oro, e d'argento, mentre le medaglie in bronzo - probabilmente<br />
la parte maggiore - erano contenute in due altri Scrittori} <strong>di</strong> noce intersiati, pure ripieni <strong>di</strong> medaglie<br />
antiche <strong>di</strong> bronzo, come si deduce dai documenti inerenti la causa intercorsa fra gli ere<strong>di</strong>. 57) Nel 1684,<br />
alla morte del car<strong>di</strong>nale Girolamo, la collezione era passata in ere<strong>di</strong>tà agli Ospedali <strong>di</strong> S. Maria della Vita<br />
e della Morte in Bologna, con tutti i suoi beni e l'ere<strong>di</strong>tà era contestata prima dal fratello Ugo e poi dal <strong>di</strong><br />
lui figlio Gregorio. 58)<br />
52)<br />
PIRZIO BIROLI STEFANELLI (1993), pp. 133-134.<br />
53)<br />
FANTUZZI, II (1782), p. 293. La raccolta prima del 1681 era a Roma, nel palazzo in piazza <strong>di</strong> Sora, ricordata da BELLORI (1664, ried.<br />
1976), pp. 28-29: Car<strong>di</strong>nale Geronimo Buoncompagni. Nel suo palazzo conservasi la amosa Dattilotheca del Car<strong>di</strong>nale Francesco Buoncompagni<br />
Arcivescovo <strong>di</strong> Napoli, ricca <strong>di</strong> pretiosissimi intagli in Gemme, & camei antichi; ra i quali il Cameo grande col ritratto <strong>di</strong> Augusto <strong>di</strong><br />
mano <strong>di</strong> Dioscoride, & con essa, lo stu<strong>di</strong>o delle medaglie, e medaglioni, celebre in Europa, con rare pitture.<br />
54)<br />
C. PATIN, Familiae Romanae in antiquis numismatibus ab urbe con<strong>di</strong>ta, Parisiis 1663, prefazione: Archiepiscopi Bononiensis Buoncompagno<br />
numismata quantum habent nominis ignorat nemo qui haec amat e una ricca serie <strong>di</strong> monete papali, F. BONANNI, Numismata Pontiicum<br />
Romanorum quae a tempore Martini usque ad annum MDCXCIX vel authoritate publica vel privato genio in lucem pro<strong>di</strong>rae, Romae<br />
1699, 2 t.; VAILLANT (1674), ne ricorda alcuni pezzi in bronzo, vol. I, pp. 9, <strong>39</strong>, 50, 89, 119 e in oro e argento, vol. II, pp. 61, 63, 117; J.-F. VAIL-<br />
LANT, Numismata Imperatorum Romanorum praestantiora a Julio Caesare ad Postumum et tyrannos, Amstelodami 1696, v. I, prae atio; J.<br />
BIANCANI TAZZI, De Antiquitatis Scientia, BCABo, Fondo Biancani Tazzi, cartone I, 2, (ms. datato 8 gennaio 1781), c. 20r; MORIGI GOVI (1986),<br />
pp. 90-91.<br />
55)<br />
LOTTI-LETI (1676).<br />
56)<br />
ASFi, Carteggio d'artisti, lett. <strong>di</strong> Annibale Ranuzzi a Leopoldo de' Me<strong>di</strong>ci, XII, 1<strong>36</strong>, da Bologna, 30 novembre 1666, su cui FILETI<br />
MAZZA (1993), p. 77. Per l'orefice si v. C.G. BULGARI, Argentieri, Gemmari e Ore ici d'Italia. IV. Emilia, Roma 1974, p. 243: dovrebbe essere<br />
Giuseppe Pran<strong>di</strong> attivo tra il 1658 e il 1680, con importante posizione nell'Arte bolognese.<br />
57)<br />
In In ormatione [sulla contesa fra gli ere<strong>di</strong> <strong>di</strong> Girolamo Boncompagni], Bologna 1694, consultato in BCABo, collocazione 17.F.I.6,<br />
pp. 53-67, ma soprattutto pp. 61-62, n. 5 e pp. 63-64, n. 8.<br />
58)<br />
Tutto questo secondo le deposizioni dei testimoni del Duca <strong>di</strong> Sora, Ugo Boncompagni, fratello <strong>di</strong> Girolamo, che pretendeva dagli<br />
Ospedali <strong>di</strong> S. Maria della Vita e della Morte in Bologna (ere<strong>di</strong> dell'Arcivescovo) la restituzione della libreria, e dei mobili, argenti, gioie (fra<br />
cui le monete), nonché del palazzo in Bologna, in In ormatione [sulla contesa fra gli ere<strong>di</strong> <strong>di</strong> Girolamo Boncompagni], Bologna 1694, consultato<br />
in BCABo, collocazione 17.F.I.6, pp. 53-67, ma soprattutto pp. 61-62, n. 5 e pp. 63-64, n. 8. Inoltre in uno delli cassettini delli suddetti stu<strong>di</strong>oli,<br />
vi erano una gran quantità <strong>di</strong> anelli <strong>di</strong> agathe, corniole, e simili, con impronti d'imperatori antichi. I testimoni raccontano che il Duca<br />
aveva dato questi oggetti <strong>di</strong> famiglia al fratello per suo lustro, il quale li aveva portati a Bologna quando ne era <strong>di</strong>venuto arcivescovo. Si v. inoltre<br />
Testamentum Fel. Mem. Eminentiss. & Reveren<strong>di</strong>ss. D. Hieronymi S. R. E. Car<strong>di</strong>nalis Boncompagni archiepiscopi Bonon., del notaio Giuseppe<br />
Lo<strong>di</strong>, Bononiae 1684, in BCABo, collocazione 17. Ser. Biografia. Testamenti. Caps. II, <strong>36</strong>, p. 6 e ASBo, Fondo Notarile, notaio Bartolomeo<br />
Marsimigli, prot. II, 1684, cc. 18r-74r, in data 22 giugno 1684, MORSELLI (1997), n. 109 e MORSELLI (1998), nn. 11-12, pp. 104-108. Sulla<br />
complessa contesa legale fra Girolamo e il nipote Gregorio Boncompagni Ludovisi (1642-1707) per l'ere<strong>di</strong>tà <strong>di</strong> Francesco, e dopo la morte <strong>di</strong><br />
217<br />
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