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Bollettino di Numismatica n. 36-39 - Portale Numismatico dello Stato

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BdN <strong>36</strong>-<strong>39</strong> (2008)<br />

Andrea Saccocci<br />

Nel caso della monetazione lucchese, il ripostiglio "Galli Tassi", così come il "Toscana 1766", si<br />

presentano in contrad<strong>di</strong>zione con le datazioni finora proposte ancor più <strong>di</strong> quanto sia avvenuto con la<br />

serie pavese. Infatti ve<strong>di</strong>amo che qui la prima emissione presente, per quanto riguarda la monetazione<br />

ottoniana, sarebbe ad<strong>di</strong>rittura la terza prodotta (Otto Pius Rex). Questo vorrebbe <strong>di</strong>re che il gap cronologico,<br />

fra le monete pre­ottoniane attestate nel ripostiglio e quelle ottoniane, comprenderebbe <strong>di</strong> fatto tutto<br />

il periodo <strong>di</strong> Ottone I (962­973).<br />

Come per Pavia, abbiamo fatto il confronto con tutti gli altri ripostigli a nostra conoscenza, sicuramente<br />

molto meno numerosi <strong>di</strong> quelli pavesi, 56) ma comunque sufficienti a chiarire alcuni dubbi.<br />

I risultati sono illustrati in appen<strong>di</strong>ce, nella tabella II , ed anche in questa occasione ci sembra <strong>di</strong><br />

poter <strong>di</strong>re che la serie Otto Pius Rex appare decisamente la più antica. Infatti solo monete <strong>di</strong> questo tipo<br />

sono presenti nei primi tre ripostigli, mentre le altre compaiono soltanto a partire da tesori il cui tp si<br />

colloca dopo il 1004, cioè ad<strong>di</strong>rittura dopo il possibile periodo <strong>di</strong> emissione <strong>di</strong> questi pezzi (nel 1001<br />

muore Ugo <strong>di</strong> Toscana, e nel 1002 l'ultimo degli Ottoni). Riguardo alla cronologia della serie Pius Rex,<br />

pertanto, ci sembra scontato anticiparla al 962­967, cioè allo stesso periodo della identica serie pavese.<br />

Infatti la somiglianza "sorprendente", come è stata definita, 57) fra ottolini pavesi e lucchesi dovrebbe<br />

indurre a considerare contemporanee monete con legende identiche, almeno in mancanza <strong>di</strong> prove certe<br />

in contrario.<br />

Più <strong>di</strong>fficile risulta l'analisi delle serie successive, perché in questo caso i ripostigli non ci sono utili.<br />

Come abbiamo visto, infatti, si collocano tutti al <strong>di</strong> là del periodo <strong>di</strong> emissione delle monete e quin<strong>di</strong> non<br />

ci consentono <strong>di</strong> <strong>di</strong>scriminare fra le varie serie. In teoria, salvo il necessario spostamento del tipo Civitate<br />

in un altra collocazione, le ipotesi cronologiche suggerite fino ad oggi non sono del tutto incompatibili<br />

con i dati <strong>di</strong> rinvenimento. Infatti i due ripostigli toscani qui presentati potrebbero esser stati chiusi<br />

prima del 969, e quin<strong>di</strong> l'assenza dei denari <strong>di</strong> Ugo Marchese (datati 969­990 c.) sarebbe del tutto giustificata.<br />

vero che nel ripostiglio <strong>di</strong> Alexanderhof, il cui tp è il 991, sono attestate monete Pius Rex e<br />

non monete a nome <strong>di</strong> Ugo, ma l'esiguo numero <strong>di</strong> esemplari lucchesi lì presenti, 1 soltanto, impe<strong>di</strong>sce<br />

<strong>di</strong> trarre alcuna conclusione da questo dato. 58)<br />

Tuttavia la nostra impressione, anche se non la nostra certezza, è che tutte le monete a nome <strong>di</strong> Ugo<br />

vadano notevolmente posticipate, per vari motivi. Innanzitutto gli esemplari a nome <strong>di</strong> questa autorità<br />

sono nel complesso molto rari, forse troppo per una emissione durata oltre trent'anni. In secondo luogo,<br />

se accettiamo la datazione dal 969 <strong>di</strong> queste monete, che portano il riferimento alla città (Civitate), dobbiamo<br />

presumere che furono queste ad ispirare le monete lucchesi a legenda Imperator / Civitate, monete<br />

che non possono essere precedenti, come abbiamo visto. A questo punto dobbiamo anche concludere<br />

che la stessa zecca capitale, Pavia, si sarebbe in qualche modo ispirata alle emissioni <strong>di</strong> Ugo, introducendo<br />

il tipo Inclita Civitas. Non sembra probabile, infatti, che le monete pavesi <strong>di</strong> questo tipo possano<br />

essere datate prima del 983. Tutto questo è possibile, ma sembrerebbe più logico un percorso inverso, che<br />

veda le tipologie monetali e le legende trasferirsi dal centro del potere alla periferia, non viceversa. Infine,<br />

sotto il profilo storico non ci sono motivi per ipotizzare che fin dall'inizio Ugo potesse <strong>di</strong>sporre del<br />

56)<br />

Soltanto 12 tesoretti, <strong>di</strong> cui 4 in Italia, 3 sia in Germania che in Polonia, 1 ciascuna in Danimarca ed Estonia. <br />

57)<br />

MATZKE 1993, pp. 5­6.<br />

58)<br />

V. bibliografia citata in appen<strong>di</strong>ce, nell'elenco dei ripostigli.<br />

176<br />

http://www.numismatica<strong>dello</strong>stato.it

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