Bollettino di Numismatica n. 36-39 - Portale Numismatico dello Stato
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BdN <strong>36</strong>-<strong>39</strong> (2008)<br />
Federica Missere Fontana<br />
Nel 1691 ha luogo un'altra perizia su una rara moneta greca <strong>di</strong> Pescennio Nigro, appartenente a padre<br />
Tommaso Simeoni da Monteleone (ve<strong>di</strong> ad vocem), che ci è nota, come sempre, dalle parole <strong>di</strong> Noris, il<br />
quale giu<strong>di</strong>ca la medaglia un falso, mentre Magnavacca la reputa autentica.<br />
Le ultime lettere <strong>di</strong> Patin, tra il 1691 e il 1692, sono caratterizzate da un senso <strong>di</strong> stanchezza e calo<br />
dell'interesse per la numismatica, ma mantengono aperto il <strong>di</strong>alogo sulla pittura, e il legame con i vecchi<br />
amici, Zani e Malvasia, cui si aggiungono Girolamo Boselli e il bibliotecario del duca <strong>di</strong> Modena, Giacomo<br />
Cantelli. Del 1691 è anche una lettera <strong>di</strong> Nicolò Bon, antiquario <strong>di</strong> origine greca, <strong>di</strong>morante a Venezia, dove<br />
lavorava alla sistemazione delle raccolte <strong>di</strong> alcune nobili famiglie, il quale si intrattiene a parlare <strong>di</strong> medaglie,<br />
incisioni per Noris e scambi numismatici. 385)<br />
Noris nel 1691 lavora alacremente all'appen<strong>di</strong>ce della sua opera 386) e nel 1692 invia finalmente a<br />
Magnavacca una copia delle Epochae, <strong>di</strong>cendogli Non mi deve V.S. Molto Ill.re ringraziare, che le habbi mandato<br />
il mio libro, perch gli era dovuto non solo per l'ossequio che le professo, ma per la parte con la quale lei<br />
vi è concorsa, nel comunicarmi molte rare medaglie... 387) Noris aveva appena potuto finire il suo libro che viene<br />
chiamato a Roma come Prefetto della Biblioteca Vaticana, cosa che non gli permetterà più <strong>di</strong> de<strong>di</strong>carsi ai suoi<br />
stu<strong>di</strong> preferiti. Le ultime sue lettere, tra 1697 e 1702, sono in risposta agli auguri natalizi inviatigli da<br />
Magnavacca, scritte dalla mano <strong>di</strong> un segretario, talora arricchite da argute postille autografe nelle quali è ben<br />
evidente la sua nostalgia dei tempi in cui a Firenze poteva de<strong>di</strong>carsi allo stu<strong>di</strong>o delle medaglie. Muore nel 1704.<br />
Nel 1696 Magnavacca è interpellato dal fiorentino Michelangelo Corsi per la ven<strong>di</strong>ta delle medaglie e dei<br />
<strong>di</strong>segni <strong>di</strong> Charles Patin, che la vedova ha deciso <strong>di</strong> esitare, sia le imperiali, che le consolari, e anche un buon<br />
numero <strong>di</strong> pezzi in argento (probabilmente il gruppo utilizzato per ven<strong>di</strong>te e cambi), e tutti i rami intagliati <strong>di</strong><br />
medaglie antiche che ascendono a molte migliaia, che benché al defunto fossero costati quarantamila ducati<br />
erano venduti a prezzo molto vantaggioso e anche frammentati. 388) L'affare lo concluderà poco dopo Andre<br />
Fountaine, approfittando <strong>di</strong> un periodo non economicamente favorevole per Corsi, riuscì a fargli abbassare i<br />
prezzi, che erano uno sproposito, e ad acquistare i libri, i rami, e le serie imperatorie del fu Cavalier Patino. 389)<br />
Con il nuovo secolo Magnavacca ha ancora rapporti epistolari con Andreini, Besozzi, Antonio<br />
Bianchi, Capello, Carrara, Cattaneo e il padre Bonafede Vanti, Luca Corsi, Davia, Franceschini, il principe<br />
Carlo <strong>di</strong> Ligne, Noris, Tiepolo e trova nuovi corrispondenti in Francesco Vincenzo Ariosti, <strong>39</strong>0) Francesco<br />
Bianchini (16621729, ve<strong>di</strong> infra), il frate servita Lodovico Colombo, <strong>39</strong>1) Francesco Maria Doria, <strong>39</strong>2)<br />
Michelle Deurieu, <strong>39</strong>3) Giuseppe Ferrantino, <strong>39</strong>4) Francesco Ficoroni, <strong>39</strong>5) Sebastiano Gussoni Giuliani, <strong>39</strong>6)<br />
385)<br />
BUBo, ms. 2421 (1), lett. 1, <strong>di</strong> Bon a Magnavacca, da Venezia, 28 febbraio 1691.<br />
386)<br />
BUBo, ms. 2421 (1), lett. 6466, <strong>di</strong> Noris a Magnavacca (16911692).<br />
387)<br />
BUBo, ms. 2421 (1), lett. 67, <strong>di</strong> Noris a Magnavacca, da Firenze, 15 marzo 1692.<br />
388)<br />
ASBo, FMC, s. IV, b. 18/678, lett. 44, <strong>di</strong> Michelangelo Corsi a Magnavacca, da Padova, 5 luglio 1696. Due anni dopo le trattative sono ancora<br />
aperte e si conducono in Bologna, ASBo, FMC, s. IV, b. 19/679, lett. 147, del principe Carlo Di Ligne a Magnavacca, da Venezia, 12 ottobre 1698.<br />
389)<br />
ASBo, FMC, s. IV, b. 19/679, lett. 151, del principe Di Ligne a Magnavacca, da Venezia, 8 aprile 1702.<br />
<strong>39</strong>0)<br />
ASBo, FMC, s. IV, b. 18/678, lett. 59 (1720).<br />
<strong>39</strong>1)<br />
ASBo, FMC, s. IV, b. 18/678, lett. 77 e 85 (17081709).<br />
<strong>39</strong>2)<br />
ASBo, FMC, s. IV, b. 18/678, lett. 70 (1708)<br />
<strong>39</strong>3)<br />
ASBo, FMC, s. IV, b. 18/678, lett. 47 e 82 (17081709).<br />
<strong>39</strong>4)<br />
ASBo, FMC, s. IV, b. 18/678, lett. 58 (1703).<br />
<strong>39</strong>5)<br />
ASBo, FMC, s. IV, b. 18/678, lett. 66 (1702), si veda la v. Ficoroni Francesco, DBI, 47 (1997), pp. <strong>39</strong>5<strong>39</strong>6, <strong>di</strong> L. ASOR ROSA.<br />
<strong>39</strong>6)<br />
BCABo, ms. B. 1715, lett. 3, da Padova, 15 febbraio 1704 e ASBo, FMC, s. IV, b. 18/678, lett. 67 (1706). In VAILLANT (1688) è ricordato<br />
come collezionista un Seb. Gouzonus, me<strong>di</strong>co <strong>di</strong> Padova certamente da identificarsi con questo personaggio.<br />
260<br />
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