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Bollettino di Numismatica n. 36-39 - Portale Numismatico dello Stato

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BdN <strong>36</strong>-<strong>39</strong> (2008)<br />

FABIO FACCENNA<br />

IL CONTESTO MONETALE<br />

Una piccola percentuale delle monete rinvenute è chiaramente leggibile, per quanto riguarda la<br />

restante parte o si tratta <strong>di</strong> monete totalmente illeggibili o <strong>di</strong> pezzi <strong>di</strong> cui non si può con sicurezza stabilire<br />

l'autorità, ma che appartengono comunque alla classe dei cosiddetti antoniniani. Visto l'esiguo<br />

numero dei pezzi in<strong>di</strong>viduati non si può affermare che le monete classificate rappresentino in maniera<br />

sufficientemente esauriente le percentuali presenti nell'intero contesto.<br />

Il materiale numismatico, rinvenuto in più tempi, si presentava nel seguente modo: un agglomerato<br />

<strong>di</strong> monete piuttosto consistente, denominato «pane I», un altro <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni minori, «pane II», alcuni<br />

gruppi <strong>di</strong> monete concrezionate e circa duecento monete sciolte.<br />

Il «pane I» (fig. 1. a-b) è costituito da un nucleo assai compatto <strong>di</strong> monete del peso <strong>di</strong> g 2465 e <strong>di</strong><br />

mm 140x115; sulle superfici esterne è possibile leggere circa 14 monete ed in<strong>di</strong>viduarne oltre il doppio.<br />

Le monete non si <strong>di</strong>scostano nei tipi e nelle percentuali da quelle rinvenute singolarmente (fig. 2.<br />

a-c). La forma dell'agglomerato <strong>di</strong> monete e la presenza <strong>di</strong> una impronta <strong>di</strong> tessitura <strong>di</strong> fibra su <strong>di</strong> un<br />

lato <strong>di</strong> esso fanno pensare che le monete al momento del naufragio fossero contenute in un sacchetto<br />

(fig. 3). Inoltre circa 20 monete, seppur trovate staccate dal «pane I», è lecito ritenerle appartenenti ad<br />

esso (nel catalogo sono <strong>di</strong>stinguibili dalla sigla IS che precede il n. <strong>di</strong> inventario); alcune <strong>di</strong> queste<br />

come altre presenti sulla superficie del «pane I» sono solo impronte. Di poche monete, invece, rimane<br />

solo il calco <strong>di</strong> sostanza calcarea, risultato del processo <strong>di</strong> trasformazione del metallo; in questo caso<br />

si aggiunge nel catalogo il termine «calco». Sia nel caso delle impronte che in quello dei calchi non<br />

viene riportato il peso.<br />

Il «pane II» (fig. 4. a-b) consta <strong>di</strong> due parti : la prima, <strong>di</strong> maggiori <strong>di</strong>mensioni, pesa g 91,19 e misura<br />

mm 71x55; la seconda pesa g 7,42 e misura mm 35x28; il loro peso totale è <strong>di</strong> g 98,61. Non è possibile,<br />

tranne in due casi, una lettura seppur parziale delle monete componenti il «pane II» data la <strong>di</strong>sposizione<br />

delle stesse ed il forte grado <strong>di</strong> corrosione. Solo in un punto è possibile in<strong>di</strong>viduare due monete: la<br />

prima è l'impronta <strong>di</strong> un rovescio <strong>di</strong> <strong>di</strong>ametro mm 19 su cui si leggono le lettere AB[.] (forse il tipo<br />

dell'Abundantia stante a s.), nel campo a s. P(); la seconda è una moneta <strong>di</strong> mm 18,2 <strong>di</strong> <strong>di</strong>ametro su cui<br />

si <strong>di</strong>stingue una testa ra<strong>di</strong>ata a d. e le ultime lettere della leggenda [.]S AVG.<br />

83<br />

http://www.numismatica<strong>dello</strong>stato.it

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